Napoli, chiudono teatro Nest e Art33: il Comune ha messo a bando i locali

Napoli, chiudono teatro Nest e Art33: il Comune ha messo a bando i locali
di Alessandro Bottone
Giovedì 3 Giugno 2021, 18:03
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Chiudono il teatro NEST e lo spazio rigenerato ART33 di San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli. Il Comune di Napoli ha messo a bando i locali dell’ex scuola di via Bernardino Martirano finora assegnati all'associazione «Gioco Immagine e Parole» che denuncia il blocco di una serie di attività già programmate a favore dei giovani e del territorio di Napoli Est.

L’amministrazione comunale, non accogliendo la richiesta di rinnovo contrattuale per ulteriori sei anni proposta dall’associazione, ha pubblicato un avviso pubblico per concedere, a titolo oneroso, a due diversi soggetti, i locali al civico 17 di via Martirano per la «realizzazione di progetti per finalità culturali, artistiche, ricreative e di rilievo sociale», concludendo, nei fatti, il rapporto con l’associazione che finora ha potuto utilizzare gli spazi e richiedendo una indennità di occupazione per gli ultimi cinque anni.

I locali al piano terra ospitano il teatro NEST. Al primo piano, invece, è stato realizzato l’hub ART33. Entrambe le realtà lavorano da anni sul territorio con attività che coinvolgono giovani e non.

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«Questi luoghi che negli ultimi cinque anni hanno visto il realizzarsi di un importante progetto nazionale, hanno ospitato diversi festival cinematografici, spettacoli teatrali, concerti, laboratori per bambini, ragazzi e persone di tutte le età, i campi estivi di Libera, il sostegno alla didattica a distanza, i percorsi di PCTO, presentazioni di libri e tanto altro, stanno per chiudere» afferma la presidente dell’associazione assegnataria degli spazi ‘Gioco Immagine e Parole’, Mariarosaria Teatro, che evidenzia: «L’assessore ai giovani nonché candidata a sindaco del comune di Napoli, Alessandra Clemente, ha deciso di porre fine a questa esperienza rifiutando senza motivo il rinnovo del contratto e mettendo a bando gli spazi» evidenzia la Teatro che aggiunge: «La messa al bando di questi spazi non riconosce la valenza sociale e culturale del lavoro svolto» e sottolinea che il bando è «completamente assurdo ed illegittimo e per questo abbiamo deciso di non parteciparvi e di rivolgerci ai magistrati affinché accertino la legittimità sul piano giuridico di tutti i comportamenti posti in essere e degli atti adottati e alla cui decisione ovviamente ci atterremo».

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