Circumvesuviana, caccia ai ticket nelle stazioni deserte

Circumvesuviana, caccia ai ticket nelle stazioni deserte
di Francesco Gravetti
Lunedì 8 Ottobre 2018, 11:00
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Il caos biglietti, la fuga dallo straordinario e le bacchettate della Regione, che scrive ad Eav e ammonisce: «Riaprite le biglietterie». Viaggiare sui treni della Circumvesuviana è spesso complicato, farlo con in tasca un biglietto può esserlo ancora di più. Colpa della mancanza di personale ma anche di regole spesso sconosciute, soprattutto a turisti e viaggiatori occasionali. Per qualche giorno (ieri c'è stata un'eccezione, per gestire l'affflusso agli Scavi apeti gratuitamente) la biglietteria della stazione di Ercolano è stata chiusa: un cartello avvisava (in italiano e in un inglese balbettante) che era possibile comprare il ticket direttamente a bordo. Ma c'è stato chi si è lamentato di essere salito sul treno e di aver trovato il capotreno inflessibile: niente biglietti, se non col sovrapprezzo, in pratica la multa. Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi, si è fatto portavoce dei disagi degli utenti e ha denunciato il caso: «I passeggeri giunti a destinazione sono stati regolarmente multati perché sprovvisti di ticket causando le giuste proteste dei viaggiatori. La disorganizzazione è a monte. Ha tutte le caratteristiche in alcuni casi di un tranello». Ma il presidente Eav Umberto De Gregorio gli risponde subito: «Se Borrelli conosce casi concreti li porti subito in azienda, con nome e cognome di chi fa il tranello».
 
In realtà l'ipotetico, malcapitato viaggiatore trovatosi con la multa da pagare potrebbe essere semplicemente incappato nel regolamento della Circumvesuviana, che impone all'utente di recarsi subito dal capotreno per spiegare che è salito da una stazione senza biglietteria. Solo dopo aver avvisato il personale Eav può comprare il ticket senza maggiorazione. Se l'incontro tra il pendolare e il controllore avviene durante il tragitto, quest'ultimo è tenuto a comminare la sanzione, perché non può certo sapere dove è salito il viaggiatore. Il confine tra il portoghese e l'utente in buona fede, insomma, è sottilissimo. Logico che una situazione del genere susciti equivoci, proteste e difficoltà, soprattutto tra i turisti e tra tutti quelli che non conoscono il regolamento. Peraltro, il caso di Ercolano non è isolato: sono 41 le stazioni della Circumvesuviana imprensenziate. Alcune sono importanti, come Ponticelli, Casalnuovo, Madonna dell'Arco. Chi prende il treno da una di queste fermate può fare il biglietto in treno, ma deve dirlo subito. Ma Ercolano ha anche una caratteristica particolare: nessuno vuole lavorare lì. La mancanza cronica di personale in Eav, infatti, costringe a ricorrere sistematicamente allo straordinario. Nello specifico, a Ercolano non si riesce a coprire nessuno dei due turni. E sono turni da 8 ore e 40 minuti, spesso caratterizzati dell'assalto dei turisti diretti agli scavi, da balordi, da studenti irrequieti. Risultato: i lavoratori Eav rifiutano le ore di straordinario, che non sono obbligatorie.

E così la biglietteria resta chiusa, lo striminzito avviso non spiega bene come deve comportarsi il passeggero e le proteste sono all'ordine del giorno. I sindacati hanno chiesto turni più brevi, da sei ore. De Gregorio la pensa diversamente e lo spiegherà oggi nel corso di un incontro con loro: «In attesa del concorso che ci consentirà di assumere nuovo personale, noi non possiamo più permetterci di lasciare imprensenziate stazioni importanti come Ercolano. Bisogna riorganizzare il servizio e ipotizzare spostamenti, magari anche con gratificazioni economiche, se necessario». Il presidente Eav racconterà ai sindacalisti anche del cartellino giallo ricevuto dalla Regione Campania, che con Eav ha un contratto di servizio: da Palazzo Santa Lucia hanno spiegato che ci sono degli obblighi da rispettare, dal numero di chilometri da garantire ogni giorno alle stazioni da lasciare aperte, per non creare disagi ai cittadini.
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