Lockdown a Napoli, l'agonia dei commercianti: «Perdite per milioni di euro»

Lockdown a Napoli, l'agonia dei commercianti: «Perdite per milioni di euro»
di Oscar De Simone
Martedì 5 Gennaio 2021, 11:31 - Ultimo agg. 17:02
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Il danno è ancora incalcolabile ma già si parla di milioni di euro. Le prime stime – di Federconsumatori – indicano che i napoletani in questo periodo, stanno acquistando il 72% in meno rispetto all'anno scorso e che per le spese di capodanno la diminuzione è stata del 2,9%. Una crisi unica nella storia recente della regione – e del paese – che non risparmia nessun settore. Tutti sono coinvolti e migliaia di persone rischiano di ritrovarsi definitivamente in ginocchio e senza lavoro. Un vero dramma per chi, non potendo prevedere le conseguenze della pandemia, ha provveduto ai soliti approvvigionamenti come i negozi artigianali-industriali o del food che sono stati costretti a donare o buttare via decine di chili di cibo.

 «Noi abbiamo fatto le solite ordinazioni – afferma Rosario Ferrara gestore di un negozio di giocattoli e presidente del comitato commercianti di via Toledo – e su 20.000 euro di investimenti ne abbiamo riposti in magazzino ben 17.000.

Una spesa che non ammortizzeremo più e che ci crea ancora grosse difficoltà. Prima di tutto con i nostri collaboratori e poi con i fornitori con cui adesso dovremo trovare un accordo. Non c'è stato turismo e non ci sono state le solite ricorrenze che ci garantivano vendite sicure come pasqua, ferragosto o anche comunioni, battesimi e matrimoni. Insomma un dramma nel dramma che ci mette sempre più in crisi e che non riusciamo a contrastare». 

Anche Stefano Meer, titolare di una rosticceria, vive le stesse difficoltà. Dopo aver acquistato materie prime deperibili come, verdure, riso, legumi e latticini, è stato costretto a buttarle via. Una spesa fatta per il periodo natalizio in cui non è stato possibile lavorare a pieno regime. «Oltre a questo – dichiara Stefano – abbiamo avuto anche il costo delle attrezzature che sono state messe in funzione, senza riuscire a produrre le solite quantità di cibo. Questo ha comportato costi elevati che non siamo riusciti a bilanciare con il lavoro e che ci hanno fatto chiudere l'anno con il segno “meno”. Questo vale anche per i nostri dipendenti che sono stati fermi e che non sappiamo quando potranno tornare in attività. Con loro ci sono decine di famiglie in crisi e che ormai sono allo stremo. Siamo in un tunnel da cui non riusciamo a venire fuori e che non sappiamo per quanto ancora ci accompagnerà. Le zone rosse di queste ultime festività sono state il colpo di grazia. Una mannaia pesante che ci ha definitivamente tagliati fuori da qualsiasi speranza per l'immediato futuro».

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 Un allarme che lancia anche il presidente di Federconsumatori Campania Rosario Stornaiuolo che chiede aiuti e sostegni, soprattutto per le piccole e medie imprese. «73mila aziende chiuse – indica Stornaiuolo – ed altre 17mila rischiano di non aprire il prossimo anno in tutta Italia. Il dato è drammatico e ci impone riflessione. A questo punto non possiamo fare altro che iniziare ad acquistare nei piccoli negozi, per aiutare tutti i commercianti in gravi difficoltà. Dovranno far fronte a spese fisse come bollette di acqua, luce e gas e senza un sostegno sarà la fine. In una città come la nostra poi, bisognerà stare attenti anche alla camorra che cercherà di inserirsi con prestiti ed aiuti che saranno micidiali. Per questo ognuno deve fare la sua parte, cercando di risollevare un po' alla volta l'economia locale. Sarà necessario riprendersi e farlo tutti insieme. Mai come in questo momento va ribadito che nessuno deve essere lasciato solo a combattere una lotta che ci vede tutti in prima linea».

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