Anche Napoli e la sua amministrazione comunale celebrano la giornata della memoria: questa mattina l’assessore Alessandra Clemente in rappresentanza del primo cittadino Luigi de Magistris ha deposto alla presenza del prefetto di Napoli Marco Valentini una corona in Via Luciana Pacifici, ai piedi della targa in memoria di una delle più giovani vittime dell’Olocausto che perse la vita ad Auschwitz quando aveva appena un anno di vita. A lei lo scorso anno il Comune di Napoli, di cui la piccola era originaria, ha dedicato la strada nell’antico borgo Orefici dove oggi ha avuto luogo la cerimonia di commemorazione.
«Avere memoria delle grandi ingiustizie del passato vuol dire impegnarci oggi affinché ciò che è accaduto alla comunità ebraica non accada più ad altri – ha sottolineato la Clemente in occasione della cerimonia di deposizione - Oggi questo impegno di memoria passa attraverso le mura, i luoghi, in nomi delle piazze e degli slarghi della città. Quando gli ebrei venivano deportati nei campi di concentramento gli veniva tolto il nome e quel nome diventava un numero sul loro braccio». I nomi, secondo l'assessore al patrimonio, ai lavori pubblici e ai giovani, «sono la nostra storia e la nostra identità ed è dal Borgo Orefici per Luciana Pacifici che inizia la nostra giornata, che la città di Napoli e le istituzioni hanno dedicato a questo segno così vivo della memoria, attraverso testimonianze forti affinché l'eredità non appartenga soltanto ad una generazione o ad una comunità, ma sia di tutti».
La mattinata in ricordo delle vittime della Shoah è proseguita in piazza Bovio, davanti al palazzo dove lo scorso anno sono state installate le pietre di inciampo per ricordare davanti alla loro ultima residenza nove vittime dell’Olocausto: Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Aldo Procaccia, Milena Modigliani, Paolo Procaccia, Loris Pacifici, Elda Procaccia, Luciana Pacifici e Sergio Oreste Molco.
L’amministrazione comunale ha poi preso parte alla consegna delle medaglie d’onore ai familiari di trentadue cittadini della provincia di Napoli internati nei lager nazisti, che si è svolta in Prefettura. «Con il prefetto diamo dei riconoscimenti ai sopravvissuti del nostro territorio – ha spiegato la Clemente - ai quali va in modo simbolico il forte abbraccio di tutta la comunità e una profonda riconoscenza per una testimonianza dolorosa ma vitale per il presente».