Napoli, studenti in gara per le serre del parco Troisi: agricoltura sostenibile per il riscatto di San Giovanni

Napoli, studenti in gara per le serre del parco Troisi: agricoltura sostenibile per il riscatto di San Giovanni
di Alessandro Bottone
Venerdì 22 Gennaio 2021, 16:35
5 Minuti di Lettura

Studenti universitari si sfidano in un contest internazionale per la rigenerazione delle serre del parco Troisi di San Giovanni a Teduccio, quartiere nella zona orientale di Napoli. L’obiettivo è creare un sistema innovativo di coltivazione che sia sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale rendendo partecipi i cittadini nel recupero di uno spazio pubblico ora degradato e inutilizzabile.

 

Parliamo dell’UrbanFarm, organizzato e coordinato dall'Università di Bologna, che vede protagonisti studenti di numerose università nel mondo nella progettazione di modelli di agricoltura urbana per la rigenerazione di spazi abbandonati.

Quella del 2021 è la terza edizione che si focalizza su tre location: oltre il parco Troisi di viale 2 Giugno a Napoli ci sono il ‘SALUS Space’ di Bologna e 'La Cité Maraichere' di Romainville (Francia). Gli studenti - sei team per la location di Napoli - si confrontano con differenti aspetti della progettazione quali quelli architettonico, economico, sociale. In questi giorni i giovani hanno sottoposto i progetti alla valutazione del comitato scientifico e della giuria internazionale. La finale è prevista il prossimo giugno nel corso della fiera NovelFarm di Pordenone.

La peculiarità di UrbanFarm 2021 è il legame col progetto europeo Horizon 2020 FoodE che, coordinato dall’Università di Bologna, vede come partner, tra gli altri, anche l'Università degli Studi di Napoli Federico II e il Comune di Napoli. La sfida è elaborare sistemi alimentari resilienti e sostenibili nei centri urbani promuovendo la sicurezza alimentare e un attento utilizzo delle risorse naturali. Il programma prevede la creazione di quindici pilot in varie città europee ognuno dei quali nascerà da un percorso di co-progettazione con il pubblico. A spiegarlo è Giuseppina Pennisi, ricercatrice presso il dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, che cura il contest insieme al professore Francesco Orsini.

FoodE prevede finanziamenti per la realizzazione delle attività. Al Comune di Napoli sono stati assegnati 169mila euro: una parte di queste risorse saranno utilizzate per recuperare le serre interne al parco Troisi di San Giovanni a Teduccio. Si tratta di quattro serre e due strutture aperte che interessano una superficie complessiva di oltre cinquemila metri quadrati. Occorrono nuove coperture, sistema di irrigazione, operazioni di decespugliamento e pulizia. Previsti 70mila euro per gli interventi sulle strutture degradate mentre altre risorse potranno essere raccolte con specifiche campagne. La riqualificazione degli spazi comunali è solo il primo passo di un percorso più ambizioso che prevede la realizzazione di un'area mercato e l’utilizzo delle serre per laboratori e attività di divulgazione. Dunque, gli studenti universitari del contest lavorano per creare un modello di gestione che deve tener conto di diversi aspetti: alla sua sostenibilità, ai costi, ai benefici e alle ricadute. Si guarda ai cittadini come i veri protagonisti insieme ai giovanissimi delle scuole e alle associazioni della periferia orientale. Si immaginano le serre del Troisi come il nucleo produttivo che, nel corso degli anni, ha la potenzialità di generare opportunità di lavoro attraverso la produzione di cibo per il mercato locale.

Sostenibilità ambientale, economica, sociale ma anche culturale. Su quest'ultimo aspetto insiste particolarmente Chiara Cirillo - docente di arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso il dipartimento di agraria dell'Università Federico II di Napoli - referente per il progetto del parco Troisi. La professoressa spiega che la riqualificazione delle serre è uno strumento per arrivare al cuore di un territorio che ha bisogno di una serie di input utilizzando una delle risorse più importanti che abbiamo, quale l'agricoltura locale. Qualità del cibo, disseminazione, educazione - spiega la docente - sono tasselli fondamentali di un percorso ambizioso che va oltre la ristrutturazione delle serre e che contribuirà a rivitalizzare il parco di San Giovanni già utilizzato come luogo di svago, intrattenimento e per attività sportive. La connessione con i residenti e con i produttori locali è un punto su cui si lavora particolarmente. Contestualmente si intendono valorizzare le potenzialità del parco pubblico: ampiezza, localizzazione e conformazione rendono particolarmente appetibile questa struttura.

Fare produzioni locali e stagionali, educare le persone al cibo sano e sicuro, tutelare le specificità del territorio e dei suoi sistemi di produzione: sono tasselli di un modello di produzione tutto da costruire. Una agricoltura urbana che guarda oltre la finalità produttiva: sarebbe una occasione per coinvolgere persone svantaggiate dal punto di vista economico e sociale così come quelle affette da forme di disabilità, come spiega la professoressa Cirillo che annuncia diversi incontri online, nel corso della prossima primavera, per coinvolgere gli stakeholder della zona.

Il parco Troisi di San Giovanni a Teduccio - realizzato negli anni della “ricostruzione” post-terremoto del 1980 e inaugurato negli anni Novanta - è uno dei grandi parchi in città che saranno interessati da interventi di riqualificazione attraverso le risorse del Piano Strategico della Città Metropolitana di Napoli. Da tempo residenti e associazioni chiedono di tutelare il “polmone verde” a due passi dal Bronx e di ripristinare il caratteristico “laghetto”.

Immagini dal sito del contest

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