Napoli, danni a lungomare e castel dell'Ovo, il soprintendente: «Ricostruzione in tempi record»

Napoli, danni a lungomare e castel dell'Ovo, il soprintendente: «Ricostruzione in tempi record»
di Gennaro Di Biase
Giovedì 31 Dicembre 2020, 09:08 - Ultimo agg. 16:28
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È disponibile e aperto al dialogo con le altre istituzioni, il sovrintendente per l'Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Napoli Luigi La Rocca, ma mette in chiaro alcuni nodi concreti e cruciali che riguardano il restyling del Lungomare, in stand by dal 2015, e il ripristino di via Partenope, martoriata dalla bufera del 28 dicembre. Altro grande tema su cui La Rocca non si sottrae è quello dei danni che il mare ha inflitto a uno dei monumenti più prestigiosi d'Italia e d'Europa: il Castel dell'Ovo, per le cui riparazioni «serviranno diverse centinaia di migliaia di euro - spiega - I lavori lì saranno immediati. Siamo ritenuti un Ente che si occupa di tutto, ma a noi compete la tutela del paesaggio, dei monumenti e dei beni culturali: esaminiamo i progetti e forniamo autorizzazioni. Poi, in merito alle fasi successive dei progetti, come appalti e inizio dei lavori, le nostre competenze cessano».


A che punto è il progetto di restyling del Lungomare del 2015? Il Comune ve lo ha sottoposto in approvazione?
«Siamo in attesa del progetto esecutivo.

Dopo l'approvazione del progetto definitivo nel 2015, ci furono varie richieste di modifiche, come quella della prescrizione fornita dal mio predecessore Luigi Garella nel 2019 circa i materiali con cui dovevano essere realizzati i marciapiedi. Allo stato attuale delle cose, dunque, siamo in attesa di ricevere il progetto esecutivo riformulato sulla base delle modifiche da apportare».


La tempesta di fine 2020 ha causato danni enormi non solo al muro del Lungomare e ai ristoratori, ma anche a beni vincolati. Su tutti Castel dell'Ovo. Può fare una stima dei danni?
«Siamo intervenuti tempestivamente, già l'altra mattina, con i nostri funzionari per rilevare i danni, che a Castel dell'Ovo riguardano il cosiddetto ramaglietto: il belvedere basolato che dà sul mare usato anche dal Comune per organizzare eventi. È la terrazza inferiore, cui si accede dal camminamento coperto. In quel punto la forza del mare è stata inaudita: ha divelto i basoli in pietra vesuviana del pavimento, scavato la fondazione del belvedere e ne ha fatto cedere in parte la base. Alcuni basoli, pensi, sono stati ritrovati nel camminamento coperto dopo aver sfondato il cancello di accesso alla terrazza, e altri ancora andranno recuperati in mare. L'intervento dovrà essere tempestivo. A livello economico si tratta di danni ingenti, per cui serviranno centinaia di migliaia di euro. In pratica, si è trattato dello stesso discorso della balaustra del Lungomare, distrutta da botte di onde frontali ed erosione alla base. Ci sono stati segnalati danni anche al Molo San Vincenzo, che è di competenza dell'Autorità Portuale e della Marina, e lì stiamo finendo il sopralluogo. Anche Castel dell'Ovo ha competenze frammentate: dipende da Comune e Demanio, oltre che da noi».

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Molti, ristoratori e non, sono preoccupati dai cambiamenti climatici, che potrebbero portare a breve una bufera simile a quella del 28 che ha causato danni gravissimi alle attività. Sono previsti interventi per rafforzare la scogliera nella curva di via Partenope? A questo punto il rinforzo della scogliera diventa un'urgenza?
«Di sicuro bisogna lavorare affinché eventi del genere non si ripetano più. Ovviamente non mi riferisco alla mareggiata, che è per definizione impossibile da impedire, ma ai danni che ha causato. Il discorso della scogliera investe anche questioni di natura paesaggistica e questo lo rende più complesso da affrontare. In quanto Sovrintendenza, siamo pronti a intervenire per la tutela dei monumenti e del paesaggio anche valutando eventuali revisioni o modifiche al sistema di scogliere e frangiflutti del Lungomare».


Il muro della curva di via Partenope è stato spazzato via dalle onde. La sua distruzione ha fatto in modo che le fioriere frantumassero le vetrate dei ristoranti e di conseguenza ha fatto entrare il mare fino nelle cucine dei locali. A chi spetta, in sostanza, la manutenzione del muro del Lungomare?
«La manutenzione del muro spetta al Comune, che si occuperà della riparazione».


Palazzo San Giacomo deve sottoporvi una richiesta di intervento per eseguire la manutenzione ordinaria?
«Il Comune non deve interpellarci per la manutenzione del muro, ma dovrà farlo per l'intervento di ripristino».


In proposito, prevedete una procedura d'urgenza per la ricostruzione di via Partenope, con meno vincoli e meno burocrazia?
«Sono certo che il Comune avvierà in merito una procedura di somma urgenza per recuperare i fondi, e snellire così anche la parte burocratica. Esamineremo il documento, appena l'Amministrazione comunale ce lo fornirà, e verificheremo il progetto e i materiali. Posso dirle che assicureremo una revisione in tempi velocissimi».

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