Napoli, l'agonia di piazza Mercato: «Vandali e rifiuti, serve un piano di rilancio»

Napoli, l'agonia di piazza Mercato: «Vandali e rifiuti, serve un piano di rilancio»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 11 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 07:10
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A quasi un anno dalla fine dei lavori Unesco, la solitudine di piazza Mercato è un circolo vizioso: gli imprenditori non investono perché manca il rilancio turistico-sociale, e il rilancio turistico-sociale non arriva perché gli imprenditori non investono. È in questo cerchio tutt’altro che perfetto che fioccano le vandalizzazioni: le sfingi da poco restaurate già imbrattate da scritte incivili, i 15 lampioni nuovi ma spenti da 7 mesi, le catene dell’isola pedonale distrutte e le auto che trafficano indisturbate, le circa 100 saracinesche abbassate, il campetto da calcio prontamente ridisegnato. I fori di pallottola nelle serrande chiuse. Il caos parcheggi. Le baby gang di notte che scorrazzano armate di scooter, palloni, pennarelli e non solo. Gli incendi ai locali comunali ancora abbandonati, e quelli dei cartoni ancora fumanti davanti alla preziosa chiesa di Sant’Eligio. L’immondizia. La chiesa di Santa Croce e Purgatorio devastata e sbarrata. La lista del degrado è molto lunga, in questa che è – anzi dovrebbe essere – la seconda piazza più grande di Napoli. Nonostante gli anni passati tra le transenne e i 5 milioni spesi per il restyling, piazza Mercato piange, e lo fa senza un vero piano di rilancio. 

Piazza Mercato, tanto bella quanto dimenticata, tanto grande quanto triste e vuota. Le povere sfingi della fontana a due passi da palazzo Ottieri sono già devastate da falli e nomi o frasi di ragazzini incivili. L’illuminazione scarseggia, come i clienti dei pochi negozi rimasti aperti. Nelle notti di restrizioni da Covid, il Mercato - ben nascosto e lontano dalle arterie principali della città - si è rafforzato come location di ritrovo dei teppisti. «Qui è tutto abbandonato - sospira Raffaele Vaccaro, parrucchiere di Hair Love - Non c’è un piano per rilanciare la piazza. Non c’è un percorso turistico e le saracinesche abbassate sono circa 100, il 70% di quelle esistenti. Servirebbe un parcheggio. Qui intorno puliamo noi, anche se siamo davanti a una chiesa di importanza storica enorme». Un paio di fiorellini freschi spuntano in due delle tante fioriere. Una speranzella, come quella portata da una comitiva di tedeschi seduti, con vista locali comunali incendiati e Sant’Eligio massacrata, ai tavolini dell’unico nuovo bistro Food Drink aperto al Mercato (al posto di un ristorante). «Abbiamo inaugurato a dicembre – spiegano Annabella Abate e Ciro Rizzo – Siamo della zona e abbiamo deciso di contribuire al rilancio della piazza, anche se gli affari potrebbero andare meglio.

Stiamo lavorando per lo più con i turisti. Qualche b&b è nato in zona. Questa piazza va rivalutata, noi ci stiamo provando. Speriamo arrivino più controlli anche di sera». 

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Nell’attesa del rilancio, è appena nato un Comitato di circa 100 commercianti del Lavinaio-Mercato presieduto da Pietro Esposito. «Serve un piano - raccontano - Il degrado del quartiere purtroppo avanza. Basterebbe una telecamera per evitare che le auto invadano la piazza. Non è partita la raccolta differenziata, in zona, e questo aumenta la sporcizia. Inoltre, i 15 nuovi lampioni dell’illuminazione – (quelli arrivati da Udine ndr) – Non vengono accesi. L’illuminazione è scarsa. Serve un modo per incentivare gli imprenditori a investire qui. I punti di partenza, in questo senso, potrebbero essere il rispetto del piano traffico, una piazza di baretti e tavolini, raccolta differenziata, e rilancio dei vicoli». La Municipalità 2 aveva provato a installare le fiere pasquali nella landa deserta della piazza, ma niente da fare. «Il bando è scaduto il 6 aprile, ma purtroppo è andato deserto. La vocazione commerciale di quella piazza va rivalutata a tutti costi: bisogna fare di tutto per creare un indotto in quella zona. Spero che il Comune possa trovare una strada per dare degli incentivi a chi decide di investire al Mercato». 

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«La disponibilità alle fiere in piazza Mercato è totale – spiega l’assessore comunale al Turismo Teresa Armato – Oggi incontrerò Marino per definire l’allestimento di fiere a breve termine. Il nostro progetto è rendere la piazza luogo di eventi e di ritorno alla vocazione commerciale, anche in ottica turistica. Per il recupero dei locali comunali dal lato di Sant’Eligio, stiamo studiando i costi per l’intervento di restauro. Stiamo anche valutando la riapertura della chiesa, che è comunale, che ha subito lavori alla cupola e alla facciata. Essendo consacrata, il suo riutilizzo andrà concordato con la Curia. Ci confronteremo con le associazioni di categoria e con la Camera di Commercio. La settimana prossima proporrò al sindaco di mettere in piedi un tavolo tecnico che coinvolga più assessorati, per elaborare un piano di rilancio da sottoporre poi agli altri enti preposti».

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