I tuffi restano proibiti almeno fino a domani, per un altro giorno. A spiegarlo è Luigi De Maio, dirigente responsabile della unità operativa Mare Arpac, a proposito dei controlli eseguiti a Napoli e negli altri Comuni, dove è scattato il divieto di balneazione. E il motivo è semplice: «I risultati delle analisi sulla qualità delle acque saranno pronti entro mezzogiorno di domani. Ma non prima».
Sono 83 i campioni prevelati per verificare lo stato di salute del mare e capire se si sia trattato di un inquinamento solo temporaneo dovuto alle forti piogge del precedente fine settimana. Tecnicamente, come avviene l'indagine?
«Il campione viene messo su un terreno di coltura, e occorre dare il tempo ai microorganismi di svilupparsi altrimenti si avrebbe un risultato falsato.
Gli ultimi valori registrati sono ben oltre la soglia di guardia: è possibile prevenire queste situazioni?
«Andrebbero gestite preventivamente, quando se ne conosce la genesi, come in questo caso. Non si dovrebbe proprio arrivare a fare prelievi».
Che fare allora?
«L'amministrazione comunale dovrebbe emettere un divieto di balneazione in via precauzionale, dopo acquazzoni così forti, in modo fare slittare anche i controlli».