Napoli, dormitorio piazza Garibaldi: lo scempio sotto gli occhi di cittadini e turisti

Napoli, dormitorio piazza Garibaldi: lo scempio sotto gli occhi di cittadini e turisti
di Antonio Folle
Mercoledì 5 Settembre 2018, 12:48
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Grand Hotel piazza Garibaldi. Non è il titolo di un film, ma è la triste condizione di una delle piazze più importanti - e al centro delle polemiche - della città. Decine di clochard di tutte le nazionalità continuano a bivaccare all'esterno del capolinea della Linea 1, nei pressi della Stazione centrale, a porta Nolana e nei vicoletti che si perdono nel quartiere Vasto. Nelle ennesime crude immagini girate dai residenti si possono notare i bivacchi situati a pochi metri di distanza uno dall'altro. Bivacchi formati da materassi, nel migliore dei casi, da cartoni e coperte arrotolate nei casi più disperati, che i clochard non rimuovono prima delle 9 del mattino, orario di apertura dei negozi. Un pessimo biglietto da visita per i tanti turisti che arrivano o partono proprio dalla piazza intitolata all'Eroe dei Due Mondi. 

Una situazione paradossale, quella di piazza Garibaldi, che ormai va avanti da anni. I gestori degli hotel della zona hanno più volte fatto sentire la loro voce contro una situazione che li danneggia pesantemente. Le recensioni negative legate alle orribili condizioni della piazza rappresentano, infatti, un serio danno all'economia legata al turismo. Nonostante i continui appelli dei cittadini la situazione non sembra essere sul punto di migliorare, anzi. Piazza Garibaldi continua ad essere terra di nessuno. Una piazza dove può capitare di imbattersi anche in incivili che - anche in pieno giorno e incuranti dei passanti - utilizzano i cassonetti per espletare i propri bisogni fisiologici. 
 

La manifestazione che si è tenuta ieri a piazza Principe Umberto e che ha visto la partecipazione di alcune decine di extracomunitari che vivono in zona ha probabilmente scavato un ulteriore solco tra chi vive la piazza reale e chi vorrebbe ad ogni costo etichettare i residenti della zona come razzisti. Una etichetta negativa che i napoletani respingono con orrore.

«Ieri a piazza principe Umberto hanno fatto una manifestazione contro il degrado, e di questo siamo felicissimi specie perchè hanno partecipato alcuni extracomunitari che vivono in zona - spiegano i residenti - ma i problemi che abbiamo in questa parte abbandonata di Napoli non si risolvono con una ramazza e con qualche piantina. Ci sarebbe piaciuta - proseguono i cittadini - una manifestazione di solidarietà verso queste persone di tutte le etnie che dormono in strada perchè non sanno dove andare. Evidentemente dal punto di vista mediatico è più importante spazzare in una zona circoscritta del quartiere piuttosto che cercare di risolvere i problemi reali di chi vive qui. Ogni tanto, specie sui social, spunta qualcuno che ci vorrebbe etichettare come razzisti - concludono poi i residenti di piazza Garibaldi - ma noi respingiamo fermamente queste accuse. Il nostro territorio da sempre accoglie tutti, lo dimostra la quasi perfetta integrazione della comunità senegalese. Voler chiedere un maggiore controllo e una maggiore sicurezza non è razzismo o prevaricazione nei confronti dei più deboli. È semplicemente voler vivere civilmente nel proprio quartiere e nelle proprie case». 
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