Napoli, acqua marrone e schiume in mare: appello del comitato di San Giovanni a Teduccio

Napoli, acqua marrone e schiume in mare: appello del comitato di San Giovanni a Teduccio
di Alessandro Bottone
Martedì 29 Marzo 2022, 19:50
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Acqua marrone e schiuma arrivano in abbondanza nel mare di San Giovanni a Teduccio attraverso uno dei canali che sversano direttamente nello specchio d'acqua che bagna la costa orientale di Napoli.

La denuncia arriva da Vincenzo Morreale, presidente del comitato civico di quartiere, con alcune immagini realizzate domenica. In particolare, l'acqua putrida fuoriesce dall'alveo “Pollena” posto in corrispondenza di viale 2 giugno, incastrato tra i ruderi dell'ex Corradini e l'enorme spiaggia di vicoletto Municipio. Il canale è identificato, secondo i dati dell'agenzia regionale ArpaC aggiornati a inizio anno, come uno degli "scarichi privi di depurazione" lungo la costa regionale. A ben vedere già da tempo si lavora per "bonificare" il canale attraverso specifici lavori. L'obiettivo degli interventi del secondo lotto del "Grande progetto di riqualificazione urbana area portuale Napoli est" - avviati a gennaio 2020 - è quello di dismettere tale alveo quale raccoglitore di acque nere, ovvero sporche, e restituire al collettore la funzione originaria di alveo pluviale, quindi di canale di raccolta delle sole acque piovane.

«I lavori di soppressione degli Alvei si susseguono da un quarantennio e non trovano mai fine. Non è solo il Pollena a sversare in mare i liquami sul litorale sangiovannese. È venuto il momento di fare il punto della situazione e dire con certezza quando saranno ultimati i lavori di soppressione di tutti gli alvei», afferma Vincenzo Morreale, presidente del comitato civico di San Giovanni a Teduccio. «Penso che l’Amministrazione dovrebbe convocare un’assemblea pubblica per fornire alla cittadinanza tutti gli elementi di conoscenza di cui dispone. Mi chiedo anche quale sia il ruolo della struttura sanitaria che oltre a decretare, ininterrottamente da sessant’anni, il divieto di balneazione dovrebbe sanzionare ed imporre la risoluzione del problema inquinamento alle Amministrazioni preposte», evidenzia l'attivista.

Il destino della costa orientale è sempre più al centro delle attenzioni di cittadini, scuole, associazioni di tutta la città che da tempo chiedono alle istituzioni di attivarsi per rendere balneabile il mare di Napoli Est.

Le acque di Pietrarsa sono ancora classificate come "scarse". Inoltre, il tratto di costa incastrato tra l'alveo Pollena e l'ex depuratore di via Boccaperti (da tempo dismesso) è ulteriormente interdetto alla balneazione perché considerato non idoneo.

Sulla qualità delle acque di San Giovanni a Teduccio si è concentrata anche l'associazione "FondaliCampania" che ha avviato un campionamento per monitorare la presenza di microplastiche lungo questa ed altre spiagge campane. Non mancano iniziative simboliche come quella in programma per il prossimo 4 aprile che vedrà protagonisti studenti e docenti insieme per ripulire l’arenile dai rifiuti portati dal mare e sversati tra la sabbia.

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