Napoli Est, si butta giù il ponte: il cantiere dopo 9 anni di attesa

Napoli Est, si butta giù il ponte: il cantiere dopo 9 anni di attesa
di Alessandro Bottone
Lunedì 11 Ottobre 2021, 13:19 - Ultimo agg. 20:32
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Partono i lavori per l'abbattimento del cavalcavia di via delle Repubbliche Marinare, nella zona orientale di Napoli. Questa mattina gli operai hanno iniziato l'allestimento dell'importante cantiere grazie al quale si potrà riqualificare una grande area al confine tra i quartieri Barra e San Giovanni a Teduccio.

I lavori, slittati in autunno a causa di intoppi burocratici e diversi rinvii, dureranno alcuni mesi. Non solo si provvederà ad abbattere il “mostro” di cemento e ferro - inutile infrastruttura che corre per circa trecento metri lungo la strada - ma anche a riqualificare l'arteria fondamentale per il traffico cittadino lasciando spazio a parcheggi, lingue di verde, area giochi per bambini e più illuminazione. Sono migliaia i veicoli che ogni giorno transitano verso il centro città e verso la zona orientale e, quindi, verso i Comuni vesuviani. Difatti, nelle prossime ore entrerà in vigore un massiccio dispositivo di traffico per evitare ingorghi e permettere agli operai di lavorare nel rispetto delle adeguate misure di sicurezza.

La presenza di mezzi pesanti e di uomini a lavoro ha lasciato senza parole i residenti che attendevano da anni questo momento, più volte rinviato dalla scorsa estate. «Per noi è una conquista: la lotta è stata dura, difficile, stancante» spiega Vania Varlese, cittadina che ha seguito la vicenda insieme al comitato dei residenti, la quale evidenzia i risvolti positivi dei lavori sulla vivibilità della zona. «Il ponte è il monumento dello spreco e del degrado» ammonisce Varlese.

Difatti, la decisione di abbattere il viadotto lungo via delle Repubbliche Marinare risale al 2012, ben nove anni fa. In tutto questo tempo alcuni residenti hanno sollecitato l’amministrazione comunale e municipale affinché si procedesse ai lavori, particolarmente importanti per riconsegnare dignità alla zona soggetta ai fenomeni della prostituzione, dello spaccio e dello sversamento illecito di rifiuti. «Sono confuso. Ci ho sempre creduto: ho fatto carte, protocolli, di tutto e di più. Spero che questo sia solo un inizio: siamo stati per 30 anni abbandonati a noi stessi. Quello che mi rodeva era vivere nel degrado totale» afferma Gennaro Frezzetti, anima e corpo del comitato insieme a Varlese e altri, che spiega: «Spero che questa battaglia ogni cittadino possa fare la propria parte del proprio territorio senza aspettare il politico di turno che promette solo per la campagna elettorale. É un nostro diritto, le istituzioni devono fare la loro parte».

In effetti, l’iter per l’avvio degli interventi è stato caratterizzato da vicende anomale come la risoluzione del contratto con la prima impresa che si era aggiudicata i lavori negli anni scorsi. Circostanza che ha obbligato il Comune di Napoli a interpellare un altro soggetto della graduatoria: l’affido degli interventi iniziati oggi è avvenuto a febbraio scorso. Transenne e barriere in cemento proteggono l’area di cantiere oggi visitata non soltanto dagli operai ma anche da tecnici e funzionari sia dell’impresa sia dell’amministrazione comunale. Un giorno diverso per chi vive lungo questa strada.

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