Napoli Est, caserma in villa Letizia a Barra: servono altre risorse per il bene storico

Napoli Est, caserma in villa Letizia a Barra: servono altre risorse per il bene storico
di Alessandro Bottone
Venerdì 21 Ottobre 2022, 20:25
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Torna a far discutere il progetto che riguarda villa Letizia. L’antica dimora del “Miglio d’oro” di Barra, quartiere nella zona orientale di Napoli, dovrebbe essere utilizzata per ospitare un presidio per la sicurezza secondo un intervento che risale al 2019 per il quale esiste un finanziamento di 506mila euro del fondo Sviluppo e coesione 2014/2020. Se ne è discusso nella seduta odierna del consiglio municipale di Napoli Est che ha ascoltato il parere dei tecnici.

Il progetto - approvato dall'ex amministrazione municipale - prevede che alcuni spazi della settecentesca villa di via Giambattista Vela, da anni inutilizzati, possano ospitare la caserma dei Carabinieri. I settecento metri quadrati - tra piano terra, primo piano e alloggio adiacente - necessitano di essere adeguati dal punto di vista funzionale e impiantistico: dalle murature ai rivestimenti, dagli infissi agli impianti da rifare tenendo presente i vincoli esistenti sul bene storico di Napoli Est.

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Nel corso della discussione in Consiglio - cui hanno preso parte il dirigente del Servizio tecnico patrimonio del Comune di Napoli, Vincenzo Brandi, e l'ingegnere Pasquale Ciccarelli della VI Municipalità - sono stati diversi gli interventi da parte dei consiglieri.

Carmine De Falco, capogruppo del Partito Democratico, insiste sulla necessità di portare avanti il progetto e di non perdere i fondi già a disposizione così da non sottrarre una realtà necessaria in un territorio che ha particolare bisogno della presenza dello Stato. Secondo l'esponente della maggioranza la parte politica dovrà interloquire con il competente assessore comunale insistendo sulla necessità di ulteriori risorse economiche considerato anche il forte aumento dei prezzi del materiale nel settore edile.

L'altro pezzo della maggioranza municipale ragiona in questo modo: «É stato proposto un documento nel quale in alcun modo si considerava il rischio di perdere i finanziamenti e che una collocazione dei carabinieri in piazza Bisignano risulti per molti motivi impraticabile. Per queste ragioni, pur perplessi dalla delibera di tre anni fa, abbiamo deciso di sostenere il rilancio di villa Letizia per biblioteca e centro anziani, richiedendo se un'altra destinazione dei carabinieri sarà praticabile e non comporta la perdita del finanziamento bene, altrimenti si prosegua sulla strada tracciata se realizzabile». A spiegarlo è Salvatore La Monica, capogruppo del Movimento 5 Stelle.

«Considerando prioritari i vincoli legati alla preservazione e la ulteriore destinazione culturale e sociale di questa dimora le prospettive cambiano», afferma Rossana Palumbo di Napoli Libera che aggiunge: «Grazie a questi progetti e a questo finanziamento, visto che la caserma occuperà solo una parte di Villa Letizia, potrà essere possibile far tornare viva una residenza che ha l’occasione di dare disponibilità di socializzazione, che a causa dell’attuale stato di fatiscenza sono comunque negate».

In aula anche la voce chi non condivide l'idea di utilizzare gli spazi della storica dimora per ospitare le forze dell'ordine. «Abbiamo proposto un documento che chiedeva di spostare il progetto di caserma dei carabinieri in piazzetta Bisignano», spiega Patrizio Gragnano del gruppo Bassolino X Napoli che nei mesi scorsi, insieme ad altri consiglieri municipali di Napoli Est, si è fatto promotore di una petizione con la quale chiedeva al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, di rivedere il progetto. «Lo abbiamo motivato con il fatto che il polifunzionale é privo di vincoli, sarebbe ad uso esclusivo dell'Arma e si trova in un'area sensibile. Ciò nonostante il consiglio ha detto no», afferma Gragnano.

Non contente le opposizioni. «Consiglio di oltre cinque ore praticamente infruttuoso. Una discussione sterile con proposte lanciate nel mucchio senza avere contezza se esistano o meno dati tecnici ed economici aggiornati», sottolinea Stefano Marzatico, gruppo Maresca, che insiste: «Mi sono astenuto nel votare documenti prodotti nel solo interesse di creare consensi ma che non producono nulla di fattivo. D'altronde gli stessi estensori dei documenti si sono più volte contraddetti tra loro ed alcuni sono perfino andati via dal consiglio». Su una lunghezza d'onda simile Sabino De Micco, esponente di Forza Italia, secondo il quale il consiglio è risultato nullo andando avanti tra personalismi e protagonismi nella maggioranza. «Quattro ore di consiglio parlando del nulla tralasciando i problemi reali che vive questa municipalità», evidenzia De Micco che insiste su situazioni di mancata manutenzione degli alloggi di edilizia popolare e degli edifici scolastici della zona orientale di Napoli.

La sintesi delle posizioni emerse nella riunione di Consiglio spetta a Sandro Fucito, presidente della Municipalità di Napoli Est, il quale spiega che qualora si dovesse individuare una sede diversa rispetto a villa Letizia sarebbe necessario un ulteriore confronto con le forze dell'ordine e con gli altri organi competenti per le specifiche esigenze: già in passato sarebbero emersi elementi a sfavore dell'ex centro polifunzionale di piazza Bisignano, da tempo devastato e inutilizzabile. Un elemento da attenzionare, secondo Fucito, è la necessità di non disperdere i fondi già assegnati al progetto: è un aspetto evidenziato, in particolare, dal tecnico municipale. Come chiesto dai consiglieri la Municipalità dialogherà con l'assessore comunale al bilancio e al patrimonio Pier Paolo Baretta per approfondire la questione. In ogni caso Fucito è sicuro che bisognerà riqualificare l'intera struttura di Villa Letizia e, quindi, insiste sulla necessità di individuare risorse anche per l'altra ala dell'edificio in cui sono allocati la biblioteca di quartiere e il centro per anziani.

Intanto nei mesi scorsi sono state realizzate indagini e verifiche nella struttura affidate a un professionista esterno all’amministrazione. Ulteriori passaggi sono necessari per capire se il progetto risulta pienamente fattibile, da punto di vista tecnico, con le esigenze delle forze dell'ordine e con le richieste di tutela e valorizzazione del bene storico che arrivano anche dai cittadini.

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