Napoli Est, nuovo bando per il Palastadera: canone più basso ma servono lavori per 600mila euro

Napoli Est, nuovo bando per il Palastadera: canone più basso ma servono lavori per 600mila euro
di Alessandro Bottone
Giovedì 24 Dicembre 2020, 15:20
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La riapertura del Palastadera appare ancora molto lontana per i cittadini di Napoli Est. L'impianto sportivo del quartiere Poggioreale, nella zona orientale della città, è negato da diversi anni. Preso di mira dai vandali e delinquenti, è totalmente da recuperare e riqualificare. Il Comune di Napoli, proprietario del bene, ha approvato gli atti utili all’affidamento in concessione della struttura in via Stadera 60.

In realtà, un bando era già stato emesso a gennaio 2020 ma «non sono pervenute offerte» e, quindi, la procedura di gara è andata deserta. Palazzo San Giacomo ci riprova con un secondo bando per affidamento in regime di concessione per la durata di venti anni. Il canone mensile è stato ricalcolato in 1.500 euro per i primi tre anni e in 1.875 euro dal quarto anno. Cifre nettamente più basse rispetto al precedente bando: la 'Napoli Servizi', per conto del Comune di Napoli, infatti, ha rimodulato il piano economico-finanziario e ha rideterminato il valore della concessione in 5 milioni e 388mila euro.

Chi prenderà in gestione l'impianto dovrà anche farsi carico dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione e degli oneri di progettazione.

La struttura, realizzata negli anni Ottanta e costruita in cemento armato, è composta da un parcheggio per cinquanta auto nel piano interrato. Al piano terra ci sono spogliatoi, una palestra di circa 250 metri quadrati, uffici, sala riunioni, un deposito e la casa del custode. Al primo piano ci sono un campo per basket e pallavolo con tribuna da cento spettatori e un campo per l'attività addestrativa. Tale ambiente può essere diviso in due palestre attraverso tendoni con meccanismo elettronico. Anche la terrazza è utilizzabile per attività sportiva.

I lavori da eseguire nella struttura di Poggioreale rappresentano un capitolo importante: l'importo stimato è di 600mila euro cui vanno sommati circa 51mila euro per il servizio di progettazione. Da ristrutturare spogliatoi, bagni e uffici. Occorre realizzare una nuova pavimentazione nelle palestre. Da rifare l'impianto elettrico e quello antincendio dell'intero edificio, così come quello di trattamento aria. Occorre sostituire gli infissi esterni ed interni così come l'ascensore. Indispensabile l'impermeabilizzazione del terrazzo di copertura. Il nuovo impianto potrebbe ospitare un bar e un negozio per la vendita di articoli sportivi «ai fini del raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario della proposta di gestione» e puntare sull’utilizzo del parcheggio interrato «anche mediante affidamento a terzi». Dagli atti emerge la necessità di uno sforzo economico importante per poter ripristinare sicurezza, agibilità e decoro dell’intero palazzetto. 

Il Palastadera è stato affidato per moltissimi anni alla società Coni Servizi. A gennaio 2018 il Comune di Napoli ha ripreso possesso del bene che già dal febbraio 2017 risultava chiuso e, dunque, negato alla fruizione della pratica sportiva. Per la mancanza di adeguate condizioni di sicurezza non è stato più riaperto ma “visitato” da ladri e teppisti in più occasioni. Il tempio dello sport della periferia orientale di Napoli accoglieva centinaia di giovanissimi, e non solo, con atleti in numerose discipline sportive.

«Ad ormai quattro anni dalla chiusura, il totale disinteressamento per il Palastadera resta un punto irrisolto e una sconfitta totale per lo sport, per il quartiere e per tutta la città» afferma Salvatore Cinque, presidente del comitato civico ‘La Stadera’, che spiega: «Un territorio già privo di luoghi di aggregazione si è visto sottrarre l'unico punto di ritrovo di centinaia di giovani sportivi agonisti e non». «Al di là del discorso ideologico e sociale vi è anche un aspetto igienico sanitario da non sottovalutare: l’abbandono della struttura ha trasformato l’area adiacente in una vera e propria discarica a cielo aperto I residenti nelle vicinanze - denuncia Cinque - sono giustamente stanchi nel dover ogni giorno constatare il livello di degrado urbano in cui sono costretti a sopravvivere. Il Palestadera ha subito una amara trasformazione: da palazzetto dello sport a ricettacolo di tane di ratti» evidenzia l’attivista di Poggioreale. «Ultimamente - insiste il cittadino - abbiamo assistito a un acceso confronto politico relativo alla possibilità dedicare lo stadio San Paolo al grande calciatore argentino che è stato per noi partenopei motivo di orgoglio e riscatto sociale. Preferirei leggere, invece, di una politica più attenta ai bisogni inascoltati di quelle periferie, troppo spesso dimenticate».

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