Napoli Est, orti ed energia sostenibile: idee per recuperare il terreno di Ponticelli

I prodotti a metro zero ottenuti dalla coltivazione dei terreni di via Malaparte potrebbero presto far parte nel menù di CuciNapoliEst

Idee per recuperare il terreno di Ponticelli
Idee per recuperare il terreno di Ponticelli
di Alessandro Bottone
Martedì 13 Dicembre 2022, 21:23 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 09:15
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Due realtà del terzo settore sono pronte a impegnarsi per recuperare un'area pubblica di Ponticelli da anni abbandonata e degradata. Le associazioni hanno risposto all'avviso pubblico promosso dal Comune di Napoli per la rigenerazione del vasto terreno del quartiere di Napoli Est compreso nel consistente programma di rigenerazione da avviare e portare a termine entro il 2030.

Parliamo dello spazio di diecimila metri quadrati incastrato tra via Curzio Malaparte e via Mario Pomilio che l'amministrazione comunale intende dare in gestione dietro un canone di oltre 21mila euro annui. A proporre l’idea di riqualificazione - l'unica pervenuta, stando agli atti del Servizio 'Edilizia residenziale pubblica e nuove centralità' di Palazzo san Giacomo - è stata la cooperativa sociale Sott’e’ncoppa in partenariato con Maestri di Strada, la onlus guidata da Cesare Moreno.

La proposta fa tesoro del forte interesse che, negli ultimi anni, hanno riscosso le esperienze di agricoltura urbana in zona. Proprio a Ponticelli - quartiere dall'antica e forte vocazione agricola - è stata avviata una pratica esemplare utilizzando gli spazi all'interno del parco pubblico 'fratelli De Filippo' che ha messo insieme persone con problemi di dipendenza con studenti, pensionati e altri volontari.

Per prendere possesso dell'area di via Malaparte - a ridosso di viale delle Metamorfosi - è importante provvedere a diverse operazioni preliminari: dalla verifica delle piante infestanti esistenti e del monitoraggio di eventuali rifiuti fino all'analisi del suolo. A spiegarlo è Giovanni Russo, presidente della cooperativa sociale Sott’e’ncoppa nata nel 1999 per promuovere il consumo critico e il commercio equo e solidale.

Recuperare il terreno di via Malaparte è una vera e propria sfida vista la mancanza di interventi di manutenzione da diversi lustri. Sarà necessaria una bonifica - della quale dovranno farsi carico le due realtà - così da poter accedere all'area in sicurezza per poi avviare altre operazioni utili. Si immagina di realizzare orti urbani da affidare a famiglie, scuole e altre realtà del territorio e di recuperare altri spazi in cui, grazie al supporto dei residenti, si creano opportunità di crescita e riscatto a favore di persone svantaggiate che si impegnano nel lavoro della terra.

Un progetto di grande respiro che vede protagonista anche l'associazione Maestri di Strada la cui sede è proprio nell'adiacente centro polifunzionale Ciro Colonna, l’ex scuola comunale che ora ospita diverse realtà del terzo settore sociale. Il recupero dei terreni e il successivo utilizzo si integrano nel lavoro quotidiano svolto dagli educatori insieme a giovani e famiglie. Dalla compostiera comunitaria a impianti sperimentali per l'agricoltura idroponica fino al percorso vita con ventidue stazioni: sono le idee raccontate da Cesare Moreno, presidente della onlus, per rigenerare il vasto terreno di via Malaparte. L'ulteriore sfida è la produzione di energia pulita sfruttando serre e altre piccole strutture utili per la coltivazione. Maestri di Strada, come specifica Moreno, ha partecipato all'avviso pubblico di Palazzo San Giacomo a nome della rete di undici associazioni ospitate nel Centro Ciro Colonna che parteciperanno, ognuna con le proprie competenze, alla realizzazione del processo di rigenerazione dell'area verde pubblica. Altresì, interverranno anche altri enti e realtà che lavorano insieme per ottenere i finanziamenti adeguati all'importante lavoro di recupero degli spazi.

 

I prodotti a metro zero ottenuti dalla coltivazione dei terreni di via Malaparte potrebbero presto far parte nel menù di CuciNapoliEst, la cucina sociale appena nata proprio nel centro Colonna. E potrebbero entrare nelle case di tante residenti di Ponticelli in un’ottica di economia solidale su cui lavora da anni la cooperativa sociale Sott’e’ncoppa.

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