Napoli Est, al «campo Evangelico»
60 casette in amianto da demolire

Napoli Est, al «campo Evangelico» 60 casette in amianto da demolire
di Alessandro Bottone
Martedì 12 Gennaio 2021, 14:33
3 Minuti di Lettura

Il «campo Evangelico» è una ferita ancora aperta del terremoto del 1980. I sessanta prefabbricati con i tetti in amianto occupano un'area di 60mila metri quadrati tra viale delle Metamorfosi e via Odissea, tra i quartieri Barra e Ponticelli, nella zona orientale di Napoli. Erano stati donati dalla comunità evangelica al Comune di Napoli negli anni dopo il sisma per rispondere all'emergenza abitativa. Dovevano essere provvisori ma, nel corso degli anni, sono diventati simbolo di degrado e abbandono.

L'amministrazione comunale ha approvato il progetto esecutivo per demolire e bonificare il campo nell'ambito del più consistente programma di recupero urbano (PRU) di Ponticelli. Gli interventi da mettere a gara interesseranno soltanto trentasei casette su sessanta, ovvero quelle liberate dopo i trasferimenti delle famiglie nei nuovi alloggi costruiti proprio alle spalle del parco «Galeazzo Caracciolo», la vera denominazione del «campo Evangelico».

La bonifica e la demolizione degli altri ventiquattro prefabbricati avverrà «quando risulteranno liberi», si legge negli atti.

Un centinaio di persone continuano a vivere nei prefabbricati che «presentano un alto grado di fatiscenza e degrado, con presenza di lastre di amianto in copertura, in cattivo stato di conservazione», scrivono i tecnici. Il Comune, si legge nel progetto, «sta procedendo progressivamente all'assegnazione ai restanti residenti di ulteriori alloggi di edilizia pubblica resi disponibili». In realtà, basta girare tra i dissestati vialetti del complesso residenziale per notare che al momento risultano occupate e frequentate anche la casette che devono essere abbattute in questo primo lotto di lavori. Negli ultimi mesi, infatti, alcune famiglie hanno preso possesso degli alloggi liberati nel 2019. Una situazione “dinamica”: come spiega una residente "storica", qualche occupante, resosi conto della fatiscenza delle casette, ha desistito nel tentativo di prenderne possesso.

Video

Per la bonifica dell'amianto si procederà con "microcantieri" così da evitare che le fibre possono essere disperse nell'aria. Gli interventi previsti nel progetto sono particolarmente complessi non solo per la presenza di amianto sulle coperture ma anche per la demolizione di quanto costruito dai residenti intorno a ogni casetta. Inoltre, è necessario recuperare i materiali abbandonati dopo lo sgombero come ingombranti, materiali di risulta e altri rifiuti. Ancor prima dei lavori bisogna contrastare la fatiscenza dell'area con operazioni di derattizzazione e disinfestazione. L'impresa avrà a disposizione sei mesi per completare gli interventi. 685mila euro l'importo totale dei lavori.

L'intero «campo Evangelico» avrebbero dovuto lasciare spazio a un fabbricato di sedici alloggi: un progetto abbandonato a causa dell'estensione della 'zona rossa' per il rischio vulcanico. Per la bonifica e la riqualificazione del complesso, dunque, occorre ancora molto tempo. Le condizioni peggiorano e vivere nei prefabbricati risulta sempre più pericoloso. Tra i sentieri, oltre pozzanghere e rifiuti, c'è un palo della pubblica illuminazione a rischio crollo in attesa di essere rimosso. Problematiche che - quarant'anni dopo il sisma - restano ancora da risolvere come il «campo Bipiani» di via Isidoro Fuortes, sempre nella zona orientale di Napoli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA