Una lezione "diversa" per oltre 250 studenti della periferia orientale di Napoli che, insieme ai docenti e ai volontari di alcune associazioni, si attivano per ripulire la spiaggia di San Giovanni a Teduccio, l'ex quartiere industriale del capoluogo campano il cui mare resta negato per inquinamento da molti anni. L'appuntamento è per la mattina dell'11 aprile sulla cosiddetta "spiaggia delle industrie", il lungo tratto di arenile accessibile da vicoletto Municipio.
Gli allievi coinvolti sono quelli degli istituti comprensivi 46° Scialoja Cortese, 68° Rodinò, 88° De Filippo e dell'istituto superiore Sannino-De Cillis. L'iniziativa è la tappa conclusiva del progetto “Un mare da salvare” organizzato dal centro commerciale Neapolis di via Argine in collaborazione con WWF e Legambiente Campania. È una delle azioni a triplo impatto positivo - per il pianeta, per le persone, per la prosperità - con cui la società di consulenza immobiliare Nhood, che gestisce il centro commerciale di Napoli Est, rigenera luoghi di vita a servizio dei cittadini.
A novembre scorso, infatti, le gallerie del centro commerciale Neapolis hanno ospitato la mostra che ha esposto le opere d’arte in plastica realizzate proprio da ragazze e ragazzi con il supporto degli insegnanti.
«Tutte le scuole e i nostri partner locali hanno aderito con gioia a questo progetto iniziato lo scorso anno. A unirci e guidarci sono l’amore per la nostra terra e la consapevolezza che le buone pratiche civili di oggi sono semi di benessere e prosperità per il futuro di tutti», evidenzia Floriana Borriello, shopping center manager del centro Neapolis di Nhood.
La pulizia della spiaggia avrà inizio intorno alle ore 9 e proseguirà fino alle 12 circa. I rifiuti prelevati saranno divisi in diversi sacchi a seconda del materiale e successivamente prelevati dall’azienda comunale Asìa Napoli. Gli studenti dell’istituto superiore di Ponticelli, in particolare, aiuteranno i “colleghi” delle scuole elementari e medie operando come “tutor” dell’iniziativa e spiegando ai più piccoli come muoversi e come portare avanti una buona raccolta della sporcizia.
Proprio nei giorni scorsi Il Mattino ha raccontato l’inquinamento della costa orientale descrivendo la situazione critica del tratto di mare incastrato tra i ruderi dell’ex impianto industriale Corradini e il depuratore comunale dismesso. In queste acque sfociano diversi scarichi senza depurazione tra cui quelli del cosiddetto alveo Pollena. Proprio da quest’ultimo canale sono venuti giù liquidi marroni e schiume che hanno allarmato i cittadini. Il comitato civico di San Giovanni a Teduccio, guidato da Vincenzo Morreale, ha portato il caso all’attenzione pubblica chiedendo informazioni sui lavori di riqualificazione dell’impianto fognario realizzati finora in zona.