Napoli, festino nella piscina Scandone:
«Il custode va sfrattato subito»

Napoli, festino nella piscina Scandone: «Il custode va sfrattato subito»
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 18 Agosto 2021, 09:58 - Ultimo agg. 19 Agosto, 09:43
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Proprio mentre il gotha del nuoto sul pianeta sta per tuffarsi nelle acque di Fuorigrotta, scoppia e tiene banco in città il caso Scandone. Nel nuovo capitolo della vicenda, dopo la denuncia - da parte di un cittadino e raccolta dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli - di una festa privata all'interno della vasca di Fuorigrotta, arriva immediata la reazione del Comune. Ieri mattina dalla direzione comunale agli Impianti Sportivi è partita una telefonata alla dirigenza della piscina in viale Giochi del Mediterraneo: è in arrivo lo sfratto per il custode. A confermarlo al Mattino è lo stesso Ciro Dellonco, poche ore dopo la pubblicazione delle fotografie del party abusivo con barbecue nell'area della vasca comunale.

«Non abbiamo fatto niente di anormale: era un pranzo in famiglia», si difende l'uomo in pensione da un anno, senza negare la riunione in cortile di circa «due settimane fa» né l'uso della vasca da parte della figlia e del nipotino «nel luglio 2020» (azione comunque fuori dalle regole, quest'estate come l'estate scorsa).

Mentre nelle acque di Fuorigrotta si aspettano le star del nuoto mondiale per la Isl - a parte Federica Pellegrini, ci saranno anche i medagliati azzurri di Tokyo Alessandro Miressi, Nicolò Martinenghi e Thomas Ceccon, poi la primatista del mondo Benedetta Pilato e il numero uno del nuoto mondiale Caeleb Dressel - Napoli fa i conti con gli usi privati della cosa pubblica.



Prima del giro di telefonate di ieri mattina, Ciro Borriello, assessore comunale allo Sport, aveva promesso «provvedimenti sul comportamento scorretto dei custodi. Nel caso della Scandone, la differenza l'hanno fatta i social. Se non ci fosse stato qualcuno che si è vantato di una operazione del genere, lo scandalo del party alla Scandone non sarebbe venuto a galla. Ora è necessario un giro di vite nei confronti di chi pensa di poter agire impunemente su una piscina pubblica». E il giro di vite è arrivato puntuale: la procedura di sfratto della famiglia Dellonco, che attualmente abita al piano rialzato della Scandone, è stata accelerata dagli uffici di Palazzo San Giacomo. Ma cosa è accaduto esattamente? Al centro della vicenda ci sono due eventi diversi: una fotografia, postata sui social da Anna, una delle figlie di Dellonco, a bordo vasca con suo figlio immerso. E un barbecue all'aperto, nel cortile esterno della Scandone. È proprio su questi punti che Ciro Dellonco fornisce la sua replica. Il tutto, però, mentre la piscina partenopea sta per ospitare (dal 26 agosto al 30 settembre) le gare dell'International Swimming League, ossia uno degli eventi più importanti della stagione agonistica a livello mondiale.

Come si sono svolti dunque i fatti? «Non abbiamo fatto niente di anormale - è la difesa di Dellonco, che ammette però la riunione familiare e un bagno fatto dalla figlia e dal nipotino a luglio 2020 - Ho quattro figli, tutti sposati con figli, e dovevano partire per la vacanza. Abbiamo fatto un pranzo fra di noi in cortile quaggiù, non all'interno della piscina, ma nel viale all'aperto perché a casa faceva caldo. Quanto alla foto della piscina, risale al luglio dell'anno scorso, quando mia figlia con il bambino fecero un bagno. In foto infatti il bambino ha un anno, oggi ne ha due. Ripeto: penso sia normale fare un pranzo in famiglia, no? Mia moglie e io abitiamo nella villetta al piano rialzato, in una struttura distaccata dalla piscina. Poi circa due settimane fa, di domenica, quando non c'era nessuno in piscina, siccome eravamo quindici o sedici persone, per non stare al caldo in casa ci siamo messi giù. La piscina, inoltre, era vuota e senz'acqua nella vasca, perché la stanno preparando per la manifestazione di fine agosto. A settembre farà un anno che sono in pensione: siamo ancora qui ma ci hanno già inviato l'avviso che dobbiamo lasciare casa e il Comune dice di non avere alloggi. Sto aspettando la liquidazione, visto che non ho soldi per prendere un'altra casa. Vista la situazione che si è creata, verranno accelerati i tempi di sfratto: la dirigente degli impianti sportivi ha parlato col mio direttore, dicendo che con la situazione che si è creata è meglio che se ne vada subito. Eppure io, se non arriva la liquidazione non mi posso muovere». Sempre dalla famiglia Dellonco, un'altra delle figlie di Ciro dichiara: «Mia madre, mia sorella, mio padre: siamo tutti vaccinati».
 

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