Funicolare Chiaia a Napoli, appalto a gennaio: l'impianto riaprirà alla fine del 2023

Chiusa da 90 giorni in attesa dell'intervento di manutenzione

La funicolare di Chiaia chiusa da 90 giorni
La funicolare di Chiaia chiusa da 90 giorni
di Paolo Barbuto
Venerdì 30 Dicembre 2022, 00:04 - Ultimo agg. 31 Dicembre, 16:04
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Oggi si celebra il novantesimo giorno di chiusura della funicolare di Chiaia per lavori di manutenzione che non sono ancora iniziati. Però, almeno, adesso si vede una luce in fondo al tunnel: Palazzo San Giacomo ha «quasi» completato la documentazione per varare il bando di assegnazione dei lavori necessari: «Mancano gli ultimi dettagli - annuncia l’assessore al ramo, Edoardo Cosenza - entro metà gennaio potrebbe già essere pubblicato». 

Partendo dalla data ipotizzata dall’assessore ai trasporti del Comune di Napoli, riusciamo a fare due conti sui tempi che ci separano dalla riapertura della funicolare. Partiamo dell’assegnazione del bando che, se tutto va bene, avviene due mesi dopo la pubblicazione del bando, quindi ipotizziamo che l’azienda sarà incaricata di eseguire le opere alla metà di marzo e inizierà entro la fine dello stesso mese. Sappiamo che questi lavori dovrebbero avere una durata media di sei mesi, però in mezzo a questi sei mesi si presenteranno anche le vacanze estive che, notoriamente, paralizzano le attività: insomma, se tutto dovesse procedere senza intoppi, la funicolare potrebbe essere riaperta entro l’inizio di ottobre del 2023.

E se qualcosa dovesse andare storto? In questo caso nessuna previsione sarebbe possibile, basti pensare solo all’imbarazzante situazione che si verificò nel corso dell’ultima manutenzione alla funicolare Centrale che, a causa di un susseguirsi di intoppi e difficoltà, durò undici mesi.

Dopo un imbarazzante percorso di avvicinamento alla manutenzione ventennale, scaduta ormai da quattro anni, l’Amministrazione napoletana ha deciso di eliminare dal bando i lavori ritenuti non urgenti e di concentrare tutti gli sforzi economici sugli interventi alle parti elettromeccaniche che vengono verificate dal Ministero per la concessione dei permessi. 
Il valore del bando è di otto milioni ed è un deciso passo in avanti rispetto a quello andato a monte alla fine della scorsa estate. In quell’occasione non c’era stata l’attuale separazione di interventi e palazzo San Giacomo sperò di convincere le aziende ad accettare 7 milioni; speranza vana perché l’unica struttura che si avvicinò all’amministrazione napoletana spiegò che non avrebbe mosso un dito per meno di 12 milioni. Oggi, con la riduzione degli interventi e l’aumento del finanziamento, il Comune auspica la partecipazione di qualcuno al bando, senza che vada deserto.

Se gli interventi alle parti elettromeccaniche sono prioritari e necessitano di un imponente bando unico, gli altri lavori considerati di restyling e abbellimento, verranno effettuati in piccole porzioni senza superare limiti economici che imporrebbero di infilarsi nella burocrazia dei bandi europei. Si tratta di piccole gare per lavori civili che vengono assegnate dopo aver contattato un gruppo di aziende e aver selezionato quella che presenta l’offerta migliore.
Il punto interrogativo dell’intera vicenda, però, è il seguente: vista la possibilità di far partire gli interventi in maniera separata, perché negli ultimi novanta giorni non è stato fatto partire nessuno dei lavori necessari? Domanda che non ha risposte ufficiali. L’unica certezza è che da quando è stato chiuso il cancello della funicolare, nessuno è più entrato nella struttura, nemmeno per avvitare un bullone. 

La vicenda della funicolare di Chiaia genera tensione e rabbia sia da parte degli utenti che dei commercianti. Il presidente del dentro commerciale Vomero-Arenella, Enzo Perrotta, ha spiegato che la mancanza di quel collegamento, strategico, fra Chiaia e il Vomero, causa perdite di incassi del 30% in media al commercio collinare: «È una situazione insostenibile - ha tuonato ieri Perrotta - anche perché non riusciamo ancora ad avere certezze sulla pubblicazione del bando, sull’inizio dei lavori, sui tempi che occorreranno per avere nuovamente quella struttura in esercizio».

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Gli utenti, circa 15mila al giorno, hanno ormai trovato soluzioni alternative a quel collegamento che era determinante e che non ha trovato una sostituzione adeguata nella linea su gomma ideata proprio per sopperire alla mancanza della funicolare: il bus parte da una zona distante dall’ingresso della stazione vomerese e impiega circa 45 minuti per un percorso che la funicolare compiva in meno di dieci minuti, fermate intermedie comprese.

Sulla questione è intervenuto anche Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori Collinari, un tempo al vertice della Circoscrizione, il quale ha inviato un’ironica lettera alla befana nella quale chiede di portare carbone al sindaco e all’assessore ai trasporti. Capodanno, tra l’altro, ricorda che «i sei mesi previsti per la chiusura nel tempo della manutenzione, scadranno il primo di aprile. È già passata la metà del tempo senza un solo intervento eseguito alla funicolare».
 

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