Napoli, la funicolare di Chiaia verso il collasso: serve manutenzione ventennale

Napoli, la funicolare di Chiaia verso il collasso: serve manutenzione ventennale
di Pierluigi Frattasi
Venerdì 8 Febbraio 2019, 07:00
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Caos e disagi sulla Funicolare di Chiaia, chiusa per 5 ore ieri mattina per un grave guasto tecnico in sala macchine. L'impianto si è fermato proprio in pieno orario di punta, dalle 7,10 alle 12,20, quello con maggior affluenza di studenti e pendolari. Guasti e malfunzionamenti che si susseguono ormai a raffica. È scaduto da 2 anni il nulla osta tecnico per l'esercizio della Funicolare di Chiaia che viene rinnovato ogni 20 anni, previa revisione generale di tutti gli impianti. La dead line per la manutenzione, al momento, è fissata al 30 settembre prossimo, ma il Comune, a corto di soldi chiederà al ministero dei Trasporti la terza proroga di un anno. I lavori si faranno nell'estate 2020 e dureranno 5 mesi. Si tratta di interventi necessari per legge per sostituire macchinari e attrezzature, che al termine del loro ciclo di vita vanno cambiati, perché usurati, per scongiurare guasti e blocchi a sorpresa. Per il restyling di Chiaia, Palazzo San Giacomo ha stimato anche i costi: 5,8 milioni di euro, una spesa difficilmente sostenibile, però, per le casse dell'amministrazione in questa fase.
 
«I report dell'Anm - spiega l'assessore ai Trasporti, Mario Calabrese - ci dicono che la frequenza dei guasti sulle funicolari è molto bassa e rientra nella media fisiologica. Gli uffici stanno lavorando per programmare le manutenzioni». «Necessaria una verifica sulle riparazioni straordinarie - incalza Nino Simeone, presidente commissione Mobilità - così non si può andare avanti». Le funicolari cittadine sono 4: Centrale, Chiaia, Montesanto e Mergellina. I 16 treni a disposizione, età media 32 anni, macinano ogni anno circa 400mila km. Secondo i dati 2018 dell'Anm, la media di efficienza delle funicolari è del 99,5% all'anno (i guasti, insomma, inciderebbero per appena lo 0,5%).

Anche Chiaia adesso si prepara a rifare il tagliando ventennale. Lo scorso settembre, il Comune ha chiesto e ottenuto la seconda proroga dall'Ustif (l'ufficio territoriale del Ministero dei Trasporti), per continuare l'esercizio per un altro anno. Ma i lavori non si faranno neanche stavolta. «Al fine di arrecare il minor disagio possibile all'utenza - spiegano dal Comune - si è programmato di eseguire i lavori nell'estate 2020, tra i mesi di giugno e novembre, che è il periodo di minore affluenza ed in concomitanza con la chiusura estiva delle scuole. Si procederà quindi ad acquisire la proroga al 30 settembre 2020». Se il ministero non la concederà, la Funicolare di Chiaia a ottobre dovrà fermarsi. Ma lo slittamento è quasi sicuro, perché c'è un limite di tolleranza previsto dalla norma di 5 anni dalla prima scadenza. In teoria, quindi, si potrebbe arrivare fino al 2022.

Ieri, intanto, a mandare in tilt la Funicolare di Chiaia è stata la rottura del supporto che regge il sensore di rilievo della velocità dell'argano. Un macchinario che va saldato con molta precisione rispetto alla posizione dell'argano. Immediato l'intervento degli operai Anm, che sono riusciti a risolvere il problema in meno tempo del previsto. Il guasto in mattinata era apparso più grave, tanto che in alcune stazioni era stato affisso un avviso che indicava la riapertura per oggi, poi rimosso. «Anziché avere un funzionamento a singhiozzo, si acceleri la manutenzione ventennale», dice Gennaro Capodanno del comitato Valori Collinari.

Due anni fa toccò alla Funicolare Centrale rifarsi il look.

L'impianto di piazzetta Augusteo rimase fermo per 11 mesi, da agosto 2016 a luglio 2017, un mese in più del previsto, con grandi disagi per i cittadini. I lavori di manutenzione ventennale costarono 7 milioni di euro, mentre nel mese successivo alla riapertura si verificarono continui guasti fisiologici per la sostituzione delle componenti, poi rientrati nel tempo. Una partita però che non si è ancora chiusa. A causa del mancato pagamento delle ultime fatture alla Leitner che si è occupata dei lavori, la società presentò un decreto ingiuntivo per circa 3,2 milioni nei confronti di Anm, e ad oggi risulta tra i maggiori creditori dell'azienda dei trasporti, con un residuo di 2,5 milioni di euro iscritto nella massa del concordato fallimentare ancora da riscuotere.

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