Galleria Umberto di Napoli, aprono Mondadori e Starbucks

Canone di 50mila euro, lavori per 3 milioni: l’inaugurazione dei locali entro un anno

Negozi chiusi in Galleria Umberto
Negozi chiusi in Galleria Umberto
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 15 Marzo 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16 Marzo, 07:30
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Ci siamo. I contratti sono firmati, controfirmati e validi fino al 2035. Presto, molto presto, Mondadori e Starbucks alzeranno la saracinesca in Galleria Umberto. Un grande passo per il rilancio del monumento del Risanamento partenopeo. Il colosso dell’editoria ha chiuso la pratica una decina di giorni fa. Quello della caffetteria ha messo nero su bianco il suo ok da poco più di 72 ore. Dal primo aprile, le due aziende saranno ufficialmente conduttrici dei locali dal lato di Santa Brigida. Due vetrine per i libri, quattro per cappuccini ed espressi. Il costo totale dell’affitto, per adesso, è di poco inferiore ai 50mila euro per i 1500 metri quadrati (circa 1000 saranno occupati da Starbucks e il resto da Mondadori). Un canone agevolato, per ora, poi si andrà a scalare nei prossimi anni. Le società, infatti, si faranno carico di lavori di ristrutturazione per una cifra che si aggira intorno ai 3 milioni di euro. 

Considerato il boom di visite a Napoli ormai in ogni mese dell’anno, le analisi di mercato sono andate a buon fine. La destagionalizzazione del turismo è diventata realtà e questo porta molto fermento tra le grandi aziende. Erano tanti i marchi interessati ad aprire in Galleria: da R-Store all’Hard Rock Cafè, da Grom (che dovrebbe aprire un punto vendita in via Toledo) all’Antico Vinaio. Il tipo di target - turistico - della Umberto I, in definitiva, ha fatto vincere Starbucks su Apple. Più facile rientrare nei costi con un libro o un caffè, viste le esigenze “mordi e fuggi” dei vacanzieri, anziché con tablet e cellulare. C’erano anche altre location in ballo: Mondadori, che in Galleria aprirà con la sua insegna ma attraverso una società in franchising, aveva notato anche piazza Dante (qui probabilmente Mondadori aprirà con un altro franchising nei pressi della Municipalità 2). Entro un anno - filtra dalla proprietà dei locali - Starbucks e la libreria saranno sicuramente aperti. Se non prima. Date più precise arriveranno tra una quindicina di giorni. Le società stanno scegliendo tra cinque o sei progetti. Una volta decisi i dettagli delle ristrutturazioni, si avrà un cronoprogramma vero e proprio. I permessi al Comune - si tratterà di lavori interni, dunque non dovrebbe servire il coinvolgimento della Sovrintendenza - sono già in fase di processamento. Aprire prima possibile è, naturalmente, nell’interesse dei due colossi. E della rinascita della Umberto I. 

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Napoli sopravvive e si sostiene sui paradossi. E se da un lato il degrado, l’anarchia e la violenza in Galleria non sono del tutto debellati, quella che si affaccia nel primo salotto di Napoli - e in tutto il primo distretto della città - è la stagione del rinascimento Partenopeo. Nel calcio, nel turismo e nell’economia. A dimostrarlo, c’è l’interesse di investitori di livello internazionale. Ora che i contratti sono firmati e c’è la certezza della rendita, si stanno facendo sotto realtà imprenditoriali di livello per acquistare i locali dal lato di Santa Brigida, che erano sfitti da anni. «Non ci saranno più i clochard, che in quel punto hanno costruito vere e proprie villette di cartoni - commenta il deputato dei Verdi Francesco Borrelli, da anni attivo per la riqualificazione della Umberto I - Si passerà finalmente dal fast-food a qualcosa di più elevato.

Questo risultato rientra nella battaglia che conduco da tempo e che è mirata alla ricerca di un giusto equilibrio tra le due esigenze primarie del territorio: avere presidi culturali in città e riuscire a soddisfare il mercato del food e dei turisti. Starbucks e Mondadori dovrebbero aprire nel giro di un anno. Anche per i lavori da fare all’interno dei locali vanno richiesti dei permessi. Speriamo che le saracinesche si alzino rapidamente e che la burocrazia non rallenti le operazioni».

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