Galleria, Anas è pronta alla firma dell'accordo: il Comune di Napoli è immobile

Galleria, Anas è pronta alla firma dell'accordo: il Comune di Napoli è immobile
di Paolo Barbuto
Mercoledì 26 Maggio 2021, 10:19 - Ultimo agg. 27 Maggio, 08:05
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La singolarità di certi eventi è spiazzante: ti aspetti che il Comune annunci in pompa magna l'avvio dei lavori alla Galleria Vittoria, succede invece che il sindaco annunci, con grande enfasi, l'arrivo del progetto esecutivo per il restyling del lungomare. La concomitanza degli eventi è platealmente dissonante: la città ha un disperato bisogno dei lavori di recupero del tunnel, determinanti e strategici per ritrovare una parvenza di viabilità (e di vivibilità) normale, e invece l'amministrazione della città è concentrata su lavori, non determinanti e nemmeno strategici, per imbellettare una strada, allargare un marciapiede e sistemare nuove panchine. I dettagli sul restyling del lungomare liberato li trovate nell'articolo al centro di questa stessa pagina, quelli sulla situazione della Galleria Vittoria cercheremo di chiarirveli nelle prossime righe.


L'IMBARAZZO
Nella vicenda eterna dei lavori negati alla galleria Vittoria, c'è un'azienda che vive momenti di imbarazzo, è l'Anas. Tirata di forza nella questione per via delle entusiastiche dichiarazioni dell'assessore Clemente un mese fa («abbiamo trovato un accordo, saranno loro ad eseguire i lavori in galleria. Hanno competenze ed esperienza, saranno determinanti»), poi dimenticata e lasciata in attesa di notizie, senza nemmeno una chiamata di tanto in tanto.
Insomma, per farla breve, l'azienda che dovrà occuparsi materialmente dei lavori in galleria non è stata ancora coinvolta ufficialmente.

E la questione non è di scarso rilievo perché il conto alla rovescia per l'esecuzione di quei lavori è inesorabile. Il 13 di aprile la Procura concesse il dissequestro e 120 giorni di tempo per risistemare l'infrastruttura: di giorni ne sono già passati 43 senza che sia accaduto nulla.

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Anzi, qualcosina è successo: sono stati effettuati ultimi test sulla tenuta della volta e, evento determinante, è stato consegnato il progetto esecutivo per l'esecuzione dei lavori, il documento che consente di mettere finalmente in movimento gli operai, lo stesso che ieri è arrivato per il restyling del lungomare ed è stato festeggiato con comunicati e rendering.
Invece la consegna del progetto esecutivo per la galleria Vittoria, che ormai risale a quasi venti giorni fa, non è stata comunicata ufficialmente: niente rendering e nemmeno dichiarazioni congiunte di sindaco e vicesindaco, evidentemente la galleria Vittoria non ha lo stesso appeal del lungomare liberato.


IL RALLENTAMENTO
C'è qualcosa di inestricabile nella vicenda della Galleria Vittoria. La Procura ha dissequestrato la struttura, il consulente ha realizzato il progetto esecutivo, i fondi (ha spiegato con chiarezza l'assessore Clemente) sono già sul tavolo e disponibili: ma allora perché i lavori non partono? Perché il Comune non si presenta da Anas per chiudere un accordo che consentirebbe, nel giro di 48 ore, di iniziare le procedure per la ristrutturazione del tunnel?
Troppi punti interrogativi e nessuna risposta concreta da Palazzo San Giacomo. Sicché l'unica possibilità è quella di affidarsi alle voci di corridoio secondo le quali i soldi per la Galleria Vittoria ci sono solo in parte. Eh sì, perché i fondi a disposizione erano circa seicentomila euro recuperati a dicembre dell'anno scorso quando si pensava di poter realizzare un progetto di minore entità e con una durata limitata («Dopo questi interventi-tampone, entro cinque anni bisognerà fare lavori seri e profondi», scrissero a dicembre i tecnici di Palazzo San Giacomo) mentre, dice chi ha visto le carte, adesso la cifra da investire sarebbe notevolmente lievitata e le casse del Comune sono desolatamente vuote. Lo ribadiamo, si tratta solo di voci raccolte in via ufficiosa, probabilmente le ragioni del ritardo sono altre e noi saremo lieti di rappresentarle quando Palazzo San Giacomo vorrà offrirci chiarimenti, anche perché la domanda è una sola, e sempre la stessa: visto che tutto è a posto, ci sono soldi, documenti e azienda disponibile, perché non si parte con i lavori alla Galleria?


Fino ad ora sulla questione l'amministrazione ha speso tantissime parole seguite da modestissimi fatti. Ora è il momento di invertire la tendenza, poche parole e moltissimi fatti, anche perché il sindaco de Magistris ha già dettato i suoi tempi: entro l'inizio di luglio almeno un senso di marcia nel tunnel sarà riaperto e, finalmente, lui potrà richiudere il lungomare e farlo tornare liberato. Alla riapertura parziale del tunnel mancano 36 giorni, così ha annunciato il sindaco: forse è il caso di andare a dire all'Anas che i lavori possono iniziare.

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