Sono pronti a mediare con il Comune e con la Sovrintendenza i comitati e le associazioni degli intellettuali napoletani che nei mesi scorsi si sono scagliati contro la realizzazione delle grate del metrò in piazza del Plebiscito, sulla quale vige un vincolo monumentale posto dall'ex Sovrintendente Giorgio Cozzolino.
Le associazioni hanno presentato una proposta al Comune che prevede di spostare le griglie di pochi metri, dall'emicilo all'esterno del perimetro dell'area vincolata, lungo il bordo della piazza. Precisamente sulla cunetta posizionata davanti al colonnato e di fronte alla Prefettura. Quindi, non più in Largo Carolina, come proposto inizialmente dai comitati e richiesto anche dal ministero dei Beni Culturali. La soluzione, studiata consentirebbe di continuare a utilizzare i locali dell'ex Ltr già scavati negli anni 90, come prevedeva il progetto originale, attraverso una piccola variante. La proposta arriva a pochi giorni dall'udienza al Tar sul ricorso del Comune contro la revoca dell'autorizzazione rilasciata dal Mibac. Udienza fissata il 30 gennaio prossimo. Intanto, sembra sfumata al momento la possibilità di un incontro tra il ministro Alberto Bonisoli e il sindaco Luigi de Magistris sulla vicenda, che sembrava molto probabile a ridosso del Natale. Rinviata la visita a Capodimonte del ministro, che poteva essere occasione di incontro. Resta la disponibilità al confronto da ambo le parti.
«Non siamo un comitato del No, noi vogliamo che la Linea 6 sia ultimata spiega l'avvocato Gaetano Brancaccio, dell'associazione Insieme per Napoli Chiediamo solo di spostare le grate di 10 passi, per uscire dal perimetro del vincolo di piazza del Plebiscito, in modo da tutelare la piazza e riprendere subito i lavori, con una sinergia tra il Comune e le imprese esecutrici. Così si scongiureranno i licenziamenti, la perdita di 98 milioni di finanziamenti europei e ulteriori ritardi. Si dia mandato ai tecnici di effettuare le opportune verifiche per spostare la grata di aereazione di pochi metri verso la strada, collocandosi al confine dell'area vincolata. Se non lo si fa, e si perde altro tempo, evidentemente ci si assumerà la responsabilità di ulteriori ritardi».
L'associazione Insieme per Napoli ha, quindi, realizzato un grafico illustrativo del progetto di modifica. Le quattro griglie della camera di ventilazione, di circa 25 metri quadrati, sarebbero spostate dal lato destro dell'emiciclio, dove si trova adesso il cantiere congelato, al perimetro esterno della piazza. Sarebbero poste, quindi, in fila, l'una dietro l'altra, nello spazio antistante la carreggiata sul lato della Prefettura. La proposta era stata presentata lo scorso ottobre dal professor Aldo Capasso al Comune di Napoli e alla Sovrintendenza. Si tratta di un'ipotesi condivisa da molti comitati e associazioni, perché avrebbe il vantaggio di preservare la pavimentazione della piazza in basolato e contemporaneamente accelerare la ripresa dei lavori. Il dossier è al vaglio anche degli uffici tecnici comunali.
Napoli, rebus grate al Plebiscito: l'ultima offerta prima del verdetto
di Pierluigi Frattasi
Articolo riservato agli
abbonati
Giovedì 17 Gennaio 2019, 07:00
2 Minuti di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA