Napoli, guide turistiche in piazza: «Odissea ristori: più del 70 per cento di noi escluso»

Napoli, guide turistiche in piazza: «Odissea ristori: più del 70 per cento di noi escluso»
di Paola Marano
Sabato 23 Gennaio 2021, 15:16 - Ultimo agg. 15:51
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Chiedono al governo ristori adeguati che includano l’intera categoria, e la riapertura dei musei e dei luoghi della cultura anche nel fine settimana. Ormai da circa un anno senza lavoro, le guide turistiche e gli accompagnatori della Campania hanno manifestato questa mattina davanti al Museo Archeologico Nazionale di Napoli. «Odissea ristori» e figli di un turismo minore» sono gli slogan che hanno accompagnato il presidio, al quale hanno partecipato diverse sigle sindacali del settore.

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«In Campania ci sono circa 3mila guide e altrettanti accompagnatori, il dato nazionale è di circa 20mila – spiega Pietro Melziade, coordinatore delle guide per il sindacato Salpi Fenalt - Di questi solo 6mila soggetti sono riusciti ad accedere agli aiuti.

La stragrande maggioranza, circa il 70 per cento di professionisti del settore, è rimasto escluso e oggi vive grazie al supporto dei genitori e ai pochi risparmi che avevano da parte, ma ora non ce la fanno più». Inoltre, denuncia il rappresentante, «chi è stato tra i pochi fortunati con partita Iva ha ricevuto  per un anno di non lavoro circa 6mila euro. La politica deve spiegarci come si fa a portare avanti una famiglia con tre quattrocento euro al mese, per non parlare di ancora aspetta la cassa integrazione».

Un’odissea scandita dagli ostacoli della burocrazia, come nel caso di Roberto, guida turistica tagliato fuori dal piano ristori previsto per il comparto perché l’associazione professionale fondata con la moglie è riconosciuta fiscalmente come persona giuridica, e quindi esclusa dalla misura di sostegno varata dall'esecutivo a favore del comparto. «Io e mia moglie avevamo entrambi una partita Iva individuale, nel 2001 essendoci sposati abbiamo creato un'associazione professionale di guide turistiche e siamo passati ad un'unica partita Iva- racconta la guida - Nel momento in cui abbiamo fatto la richiesta per accedere al ristoro il sistema ci ha risposto che soltanto le persone fisiche potevano accedere alla piattaforma. Andiamo avanti grazie ai mie genitori pensionati che ormai ci pagano le bollette, e ci aiutano a mantenere gli studi della  nostra bambina piccola di 12 anni». «Non si possono più fare distinzioni tra i vari profili fiscali perché non stiamo parlando di un paio di mesi di inattività – è l’appello di Maria Caiazzo di Uiltucs Campania -  Anche chi come me ha ottenuto alcuni dei ristori è riuscita a coprirci soltanto le tasse».

Davanti ai cancelli chiusi del Mann, che come gli altri musei in zona gialla ha riaperto al pubblico soltanto dal lunedì al venerdì, le guide turistiche protestano anche contro la chiusura dei luoghi di cultura nel weekend.«Se si può fare shopping non vediamo perché non si possa andare nei musei, luoghi con accesso contingentato e visitabili su prenotazione - sottolinea Caiazzo -  Non sarebbe sufficiente, ma ci darebbe anche psicologicamente il segnale di poter recuperare la nostra dignità di lavoratori e di diffusori del nostro patrimonio artistico». 

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