Napoli, in vendita la chiesa di Forcella dove Caruso iniziò a cantare

Napoli, in vendita la chiesa di Forcella dove Caruso iniziò a cantare
di Paolo Barbuto
Martedì 18 Maggio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 20:08
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Lo vedete qui a sinistra l'annuncio, è spiazzante: A Napoli attività commerciale in vendita. Sotto c'è la fotografia della facciata dell'ottocentesca chiesa delle Crocelle ai Mannesi che è sul mercato a un prezzo riservato e che, secondo gli esperti del settore potrebbe essere ceduta a un valore prossimo ai sette milioni di euro.

Prima di raccontarvi la vicenda è necessario, però, fare una premessa: in questa iniziativa non esiste nessun profilo di illegalità, tutto avviene alla luce del sole e ogni cosa viene eseguita nel rispetto delle regole.

Si tratta, semplicemente, della nostra difficoltà di accettare che pezzi della storia di Napoli possano finire sul mercato come attività commerciali, ma è semplicemente questione di sensibilità personale perché nulla vieta che questa operazione possa essere realizzata. 

Dicono che nella navata di questa chiesa, che sta in cima a Forcella, giusto di fronte a San Giorgio Maggiore, risuonasse la voce del giovane Enrico Caruso prima che la sua arte e la gloriosa fama lo portassero lontano da Napoli. Caruso veniva qui a cantare accompagnato all'organo da un sacerdote illuminato, raccontano, che ne comprese le capacità e lo invitò ad affinarle.

Il seguito della storia di questa chiesa, però, è tutt'altro che glorioso. Finì, come tante altre, diroccata dopo il terremoto del 1980, ma anche prima di quella data era sgangherata e abbandonata, con la torre campanaria già invasa da appartamenti nell'immediato dopoguerra.

Invece di farla crollare, agli inizi degli anni 2000, l'arcidiocesi decise di cederla a una società che si disse pronta a ristrutturarla per offrirle una nuova vita fatta di cultura e di eventi. La ristrutturazione è stata eseguita con puntualità e competenza, poi la chiesa è stata aperta alla nuova vita e alle nuove attività. 

Online circolano tante immagini di importanti convegni e mostre d'arte; ci sono, però, anche infiniti riferimenti alle serate mondane che si sono svolte, anche in tempi recenti pre-pandemia, fra le mura di quella chiesa: eleganti cene, rumorose serate di discoteca, discutibili eventi sull'amore con tanto di elementi finto-sacri sull'altare.

Poi anche sulla chiesa sono calati silenzio e solitudine imposti dal Covid-19, fino alla scorsa settimana quando i siti di compravendite immobiliari hanno iniziato a far rimbalzare l'annuncio della possibile cessione.

A rilevarla più di vent'anni fa dalle mani dell'arcidiocesi fu la Duomo 2000, che si occupò anche di ingaggiare la ditta per i restauri e che ha seguito la vita dell'edificio finora. Non ci sono certezze sui motivi del tentativo di vendita sicché nessuna ipotesi può essere considerata valida.

Sembra che nell'iniziale accordo fra la chiesa di Napoli e la società immobiliare alla quale venne ceduto il bene, ci fosse una postilla destinata proprio al possibile utilizzo di quelle mura che avrebbe dovuto essere sempre collegato ad eventi culturali.

Non esistevano, però, nell'iniziale atto di cessione, vincoli sull'impossibilità di rivendere l'edificio sacro ottocentesco sicché, lo ribadiamo, l'operazione di oggi ha tutti i crismi della correttezza.

Si vende una chiesa di Forcella che affaccia su via Duomo, nella quale Enrico Caruso iniziò a cantare: tutto qui. Perché restare allibiti?

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