Napoli, mega opera sul lungomare:
3300 mq d'arte, tra le firme c'è Jorit

Presentazione della nuova opera in street art sul lungomare di Napoli
Presentazione della nuova opera in street art sul lungomare di Napoli
di Emma Onorato
Venerdì 16 Luglio 2021, 17:45 - Ultimo agg. 17 Luglio, 09:28
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Un’opera di 3300 mq che ridona colore, luce e speranza alla città di Napoli. Realizzata sul lungomare partenopeo in soli tre giorni, nasce dalla comunione di idee di un team formato da 9 street artist partenopei e 9 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. La grande opera - estesa su un telo in PVC lungo trecento metri e largo 11 - è stata inaugurata alla presenza del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che commenta: «Napoli in questi anni si è dimostrata la città della street art, con tantissimi artisti noti e meno noti; alcuni lo sono diventati proprio partendo da Napoli. Io ricordo quando dieci anni fa decidemmo di liberalizzare gli artisti di strada; l'idea era di favorire questo tipo di arte che è diventata sempre più bella, di qualità, di profondità, di sensibilità, di connessione con il territorio. Lo si fa insieme: in questo caso con L'Accademia delle belle arti, ma io ho visto fare opere straordinarie con gli scugnizzi, con gli anziani e con il popolo in periferia come in centro. Napoli è la città della creatività, dei giovani; ha una vocazione naturale per tutto questo e devo dire che noi l'abbiamo sostenuta molto in questi anni».

La mega opera in stile street art, fa parte  del progetto di ART&more che ha scelto proprio Napoli come prima tappa inaugurale; un progetto che riunito artisti come Jorit, Shaone, Iabo, Zeus, Tres,Yele, El Nigro, Cref e Cocchia. Sara, così è stata intitolata l’opera di Jorit - uno tra gli artisti che sta conquistando fama internazionale -, un richiamo al divenire, al futuro della città di Napoli, da leggere attraverso lo sguardo sognante di una ragazza con gli occhi blu

«C'è voluto molto sacrifico, ma forse è uno dei contesti più belli dove ho mai dipinto», commenta Jorit con grande soddisfazione e fierezza.

L'intenzione, racchiusa tra gli obiettivi, è di avvicinare l'arte al pubblico. (Al momento l'artista sta lavorando a Mugnano su un progetto di supporto al Venezuela e al Governo Cubano per la lotta all'embargo).  

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Le opere lanciano messaggi sociali, di riflessione, e alcune tra queste sembrano quasi interagire con il pubblico, come nel caso del labirinto realizzato dall'artista Enzo Cref: «La mia opera racconta l'immagine di Napoli senza farla vedere - spiega l'artista -. Parte dalla città antica, dalla mappa della città greca che mi ha dato l'ispirazione per realizzare questo labirinto». Un percorso che si intreccia tra i vari quartieri della città: «È anche un invito a percorrerla: i cittadini sono liberi di camminarci sopra».

Tra gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli c'è Ciro Giordano Orsini che rivela l'ispirazione dell'opera: «Abbiamo tratto ispirazione dal format delle riunioni digitali - prosegue motivando la scelta -.  Per un lungo periodo le piattaforme sono state l'unico modo per mettersi in contatto». L'opera illustra dodici riquadri che racchiudono i volti glitchati degli studenti di Belle Arti, giovani che hanno vissuto con entusiasmo il progetto: «Un occasione per ritrovarsi dopo un lungo periodo di distanza sociale». Di certo non è stata un'impresa semplice realizzare un'opera con un formato così esteso, e Ciro attribuisce gran parte del merito alla sinergia e al coordinamento che si è venuto a creare all'interno del gruppo di lavoro.

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