Napoli, l'istituto Martuscelli abbandonato: «Un concerto al San Carlo per i lavori»

Napoli, l'istituto Martuscelli abbandonato: «Un concerto al San Carlo per i lavori»
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 18 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:15
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Visitando lo scatafascio che opprime l’Istituto per Ciechi Martuscelli, fondato nel 1873 nel cuore del Vomero e di via Cilea, si visita purtroppo anche l’interferenza irreparabile nel dialogo tra il passato e il presente di questa città. La storia, per larghi tratti del nostro patrimonio culturale, non gode del rispetto dell’oggi. Le cose di ieri - palazzi, monumenti, parchi, chiese - spesso a Napoli diventano rovine ingombranti, che la società e le istituzioni contemporanee non riescono a gestire, a mettere a frutto né a sistema. L’Istituto per Ciechi, un palazzo colossale di proprietà dell’ente morale Domenico Martuscelli e vigilato dal Ministero dell’Istruzione, è commissariato dal 2015. Tanto bello quanto devastato, è in tutto e per tutto un Albergo dei Poveri della zona collinare. Al Vomero come in piazza Carlo III o via Tanucci, insomma, gli edifici monumentali parlano la stessa lingua. 

L’abbandono del Martuscelli (20mila mq coperti, valore da svariate decine di milioni) mette i brividi.

Centinaia di sale devastate o, nella migliore delle ipotesi, vuote. «I ciechi erano rimasti in pochi – raccontano i dipendenti di un parcheggio sul retro – quindi sono andati via negli anni. Dentro è rimasto qualche ufficio». E infatti, dentro, qualche chiacchiera la si sente, e proviene dalle poche sale non distrutte. E c’è anche un’aggraziata e pulita scuola di scherma (che ha in dotazione carrozzine per atleti disabili). La vita, però, finisce qui. Il resto dell’istituto è per lo più l’incarnazione della distruzione. Immondizia, cassettiere rovesciate, foto ricordo delle vite dei non vedenti abbandonate e libri lasciati a marcire. Decine di bagni distrutti, mura cadenti, cavi e impianti elettrici divelti. Pc e tecnologie invecchiate degli anni ’90 sepolte nelle sale distrutte. Le porte di ferro sono arrugginite e quelle di legno spaccate, come tante finestre. Scale, decine di scale, che non portano da nessuna parte. Al centro dell’atrio centrale, lo stesso in cui nell’estate del 2018 si organizzava il cinema all’aperto, qualcuno ha rovesciato l’estintore. Altri incivili ci hanno abbandonato una bombola del gas e sventrato i bagni, oggi discariche di materiale edile o di immondizia. L’ingresso del cortile è anche area di sosta per misteriosi pacchi di abbigliamento in consegna. A tre passi c’è la targa che ricorda la storia stuprata: «L’augusta presenza di S.M. Vittorio Emanuele III, oggi, 15 maggio 1923, celebra il primo cinquantenario di questo istituto sorto nel 1873 nel nome augurale del Principe di Napoli». 

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Soffermarsi sullo stato dei giardini significa sparare sulla croce rossa. Mattoni devastati, giostrine tra i rovi. Rami taglienti dove potrebbero sorgere prati e aree verdi in un quartiere soffocato dal cemento: è la distanza tra reale e virtuale che devasta Partenope. Non manca l’impegno di Carlo Cipollone, commissario del Martuscelli, per risollevare le sorti del complesso gravato da debiti pesanti maturati da precedenti consigli d’amministrazione. «Ci sono diversi ordini di difficoltà – spiega – che con l’aiuto delle istituzioni e dell’Unione Italiana Ciechi stiamo affrontando in maniera responsabile. Esistono prospettive di ripresa, e di questo sono grato a Ministero dell’Istruzione, Ufficio Scolastico, Prefettura, Comune, Regione e Municipio. Confido che nel giro di un paio di mesi possano arrivare risposte per prevedere di aprire al Martuscelli attività istituzionali, legate alla formazione, alla ricerca, alla disabilità, e per far ripartire quella che è stata la casa dei non vedenti per tutto il Centro Sud. Non è uno sforzo semplice. Abbiamo promosso un concerto il 19 giugno, al San Carlo, grazie a Mario Biondi e alla banda della Polizia di Stato, che verranno gratis: parte del ricavato sarà devoluto ai primi interventi di restauro. Alcuni immobili donati dai benefattori sono in vendita, ma sono esterni all’istituto, li dismetteremo per ripianare i debiti. Una data per la ripartenza non posso dargliela, ma l’attenzione è massima e tutto ciò che sarà fatto avverrà nel più breve tempo possibile. Ci sono trattative in corso con investitori istituzionali e cerchiamo soggetti che, conformemente alla nostra attività, vogliano investire».

Chissà che non possa arrivare il coinvolgimento di un noto ospedale pediatrico della zona. «Vanno spesi milioni - aggiunge la presidente della Municipalità 5 Clementina Cozzolino - Il commissario sta lavorando bene. Ieri con una delibera abbiamo destinato la Casa della Socialità a centro giovanile. Seguirà un avviso pubblico per assegnare la gestione. Per l’estate apriremo, con una grande inaugurazione con giovani e amministrazione». «Speriamo che a breve qualcuno salvi l’Istituto – aggiunge Daniele Quatrano, consigliere municipale – Il Martuscelli resti conforme alla sua destinazione per fragili. Sul sito si trovano avvisi di vendita per alcuni beni».

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