Napoli, la piscina devastata dopo i lavori dell'Universiade: così muore il Pala Dennerlein di Barra

Napoli, la piscina devastata dopo i lavori dell'Universiade: così muore il Pala Dennerlein di Barra
di Alessandro Bottone
Domenica 9 Ottobre 2022, 08:17 - Ultimo agg. 17:14
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Il Pala Dennerlein di Barra è ridotto a pezzi. L'enorme impianto sportivo del quartiere della zona orientale di Napoli è continuamente saccheggiato e devastato da vandali e delinquenti che cancellano lo sforzo fatto grazie alle risorse dell'Universiade che, nel 2019, ha portato a Napoli atleti da tutto in mondo.

Il bene comunale in via delle Repubbliche Marinare - uno degli undici impianti realizzati in città nel periodo della "ricostruzione" in seguito al terremoto del 1980 - ospita due vasche: una per il nuoto, lunga venticinque metri, e l'altra per i tuffi. A ridosso di queste insiste una palestra con un campo per basket e pallavolo. In entrambe le aree ci sono gradinate per gli ospiti e numerosi spazi riservati ad atleti, allenatori e personale oltre ai locali di servizio e quelli tecnici. Un campetto di calcio, aree parcheggio, spazi verdi caratterizzano l’area esterna che si estende per quasi 19mila metri quadrati.

I fondi dell'Universiade - oltre due milioni e mezzo di euro - avevano permesso di riqualificare parzialmente il Pala Dennerlein. In particolare, è stato necessario intervenire sulla copertura viste le copiose infiltrazioni che, nel corso degli anni, hanno deteriorato le strutture sottostanti. Per ospitare gli allenamenti in acqua era indispensabile il completo rifacimento degli impianti e, in particolare, di quelli che servono le vasche con nuovi rivestimenti, impianto di filtraggio e pompe idrauliche.

Necessario anche rifare l'impianto elettrico e migliorare quello di illuminazione.

 

A tre anni dai fari dell'Universiade napoletana molto di ciò che è stato fatto è andato distrutto per mano dei delinquenti che quotidianamente accedono al complesso sportivo di Barra. Si utilizza, molto probabilmente, il varco realizzato illecitamente nel cancello posto in via Sesto Fiorentino che dà accesso all'enorme cortile. Qui - oltre al degrado tra rifiuti e rovi - si notano i primi segni di devastazione con i nastri antincendio srotolati. La furia dell'uomo si fa evidente pochi metri più avanti dove si notano vetri rotti sul pavimento e pezzi di porte sfondate.

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Molti locali del Pala Dennerlein - rimessi a nuovo in occasione della kermesse internazionale - sono stati messi a soqquadro. Dai bagni sono stati portati via i pezzi igienici e le parti in alluminio delle porte. A terra soltanto il materiale non rivendibile. La situazione peggiore si nota proprio nella vasca più grande, completamente vuota, dove “resistono” ancora le porte di pallanuoto attaccate precariamente ai bordi. Sul fondo soltanto una chiazza di acqua probabilmente provocata dalle infiltrazioni piovane. Dentro e attorno l'invaso molti rifiuti e tanti materiali danneggiati. La seconda vasca - che dovrebbe ospitare i tuffatori - è ancora accerchiata dai ponteggi "nascosti" da alcuni teli bianchi impolverati. I ladri hanno portato via molti oggetti e hanno danneggiato gli infissi: i vetri sfondati intorno al piano vasca rendono l'idea della violenza usata contro il bene pubblico di Barra che resta chiuso da anni, negato a migliaia di persone della zona orientale e vesuviana della città.

Atrio, corridoi, locali di servizio e altri spazi intorno alle piscine sono tappezzati di rifiuti. I controsoffitti risultano danneggiati e da questi vengono giù cavi elettrici. Anche qui diverse pompe antincendio sono state srotolate sul pavimento e sulle scale. Non va meglio nell'area adiacente, quella della palestra inutilizzabile da anni, dove ci sono diverse porte e finestroni sfondati. Nell'area esterna il verde infestante nasconde altri danni e soprattutto molti rifiuti. Ben visibile, invece, un'automobile, dal colore scuro, completamente danneggiata. A terra anche sacchi con calcinacci, rifiuti di ogni genere e pezzi di un cantiere mai smantellato.

Lo scempio nel bene comunale di Barra è un danno per l'intera collettività. Le condizioni in cui versa rendono necessarie verifiche e i successivi interventi per ripristinare funzionalità, sicurezza e decoro. In questo modo si allungano decisamente i tempi per restituire la cittadella sportiva ai cittadini che hanno potuto utilizzare, tra non poche difficoltà e criticità, la piscina fino a poco prima dei lavori di ristrutturazione dell’Universiade. Per rimetterlo in sesto bisognerà trovare ingenti risorse ma prima ancora è necessario sottrarlo ai delinquenti che lo prendono di mira da mesi indisturbatamente.

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