Napoli, laghetto di San Giovanni senza cura: appello per il recupero sostenibile

Solo le piogge degli ultimi giorni hanno riportato l'acqua nel laghetto del parco Troisi

Il laghetto nel parco Troisi
Il laghetto nel parco Troisi
di Alessandro Bottone
Domenica 22 Gennaio 2023, 18:00 - Ultimo agg. 23 Gennaio, 07:21
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Le forti piogge degli ultimi giorni hanno riportato acqua nel laghetto del parco Massimo Troisi. Da anni l'invaso del polmone verde di San Giovanni a Teduccio, quartiere nella zona Est di Napoli, è svuotato e senza manutenzione. In attesa dei futuri lavori nel bene comunale arriva un appello affinché si possa presto recuperare il luogo della biodiversità.

A mobilitarsi è Roberto Braibanti, attivista e ambientalista, che, rivolgendosi agli amministratori del Comune di Napoli - proprietario e gestore del parco in viale 2 Giugno - chiede di lavorare affinché si ripristini il laghetto che, nel corso degli anni, è stato luogo di nidificazione e riproduzione del rospo smeraldino e, prima ancora, spazio che ha accolto una colonia di anatre. Ricostruendo la storia del parco di Napoli Est, Braibanti si mostra critico all'idea di convertire l'ex laghetto in area per l'attività sportiva così come previsto nel progetto di fattibilità tecnica ed economica approvato dal Comune di Napoli nel 2019 avendo a disposizione un milione di euro del Piano Strategico di Città Metropolitana.

Negli atti si parla di riqualificazione della vasca per «aumentarne la fruibilità con l’integrazione di attrezzature atte allo svolgimento di attività sportive in coerenza con gli obietti di naturalizzazione, recupero e trattamento delle acque meteoriche, incremento della biodiversità in ambito urbano e periurbano». 

L'ipotesi di “cancellare” il laghetto è stata già fortemente criticata da residenti, associazioni e fruitori del parco di San Giovanni con tanto di flash mob. Il laghetto - da anni "chiuso" per problematiche di deflusso e riciclo delle acque - potrebbe essere rimesso in funzione con un opportuno lavoro sulla fitodepurazione: è la proposta di Roberto Braibanti che si occupa di biodiversità e cambiamenti climatici. L'area potrebbe rivivere con tale tecnica «con costi molto più contenuti rispetto a quelli con impianto di depurazione» e, quindi, potrebbe diventare una «straordinaria opportunità di rinforzare la biodiversità al centro della periferia Est di Napoli con un valore ecosistemico, ecologico ed educativo straordinario», scrive l'attivista su Facebook.

Per capire il destino dell'ex laghetto bisogna attendere gli sviluppi della progettazione affidata a professionisti esterni. I lavori sono fondamentali per riportare decoro e sicurezza nell'intero parco di San Giovanni a Teduccio che quotidianamente accoglie fruitori di ogni età. Con i fondi dell'ex Provincia si metterà mano al verde, si riparano gli impianti vandalizzati così come i bagni, si installano nuovi elementi di arredo come panchine, cestini e segnaletica delle specie di prestigio presenti. Il lavoro più consistente per il parco di Napoli Est riguarda proprio la riqualificazione delle aree a verde con interventi sugli alberi ad alto fusto e la piantumazione di nuove specie. Si metterà mano a muretti, recinzioni, cancelli e a tanti altri spazi pericolosi e senza cura da tempo se non quella strettamente necessaria in seguito ai danni del maltempo. 

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Per tanti il futuro del parco Troisi di San Giovanni a Teduccio è proprio in un laghetto colmo d’acqua e zeppo di piante e animali: un vero e proprio spazio ecosostenibile oltre che simbolo di bellezza e identità dell’intero quartiere di Napoli Est grazie anche a un altro progetto che vedrà insieme studenti universitari e residenti per recuperare e valorizzare l'area delle serre.

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