Napoli, lavori fermi nella Galleria Umberto: è battaglia sui colori

Napoli, lavori fermi nella Galleria Umberto: è battaglia sui colori
di Pierluigi Frattasi
Mercoledì 14 Novembre 2018, 07:00
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È guerra sui colori della Galleria Umberto I tra i condomini e la Sovrintendenza. I lavori di restauro sul lato del Teatro San Carlo e dell'Angiporto sono finiti e manca solo la tinteggiatura. Quest'ultima operazione doveva partire oggi, come comunicato agli uffici del ministero il 29 ottobre scorso, ma è tutto bloccato. È scontro, infatti, sui silicati di potassio, di cui la Sovrintendenza ha espressamente vietato l'uso. Il condominio Angiporto, quindi, dopo approfondimenti tecnici, ha chiesto ulteriori indicazioni sulla qualità delle vernici da utilizzare ed è in attesa di risposta, mentre si sta continuando a pagare il noleggio dei ponteggi e la tassa di occupazione di suolo pubblico. Gli uffici di Palazzo Reale, invece, ritengono di aver dato già tutti i chiarimenti. Da qui, l'impasse. Per il ministero, però, non si può più perdere tempo. Le autorizzazioni, ha spiegato il sovrintendente Luciano Garella, «sono già state concesse un anno fa, compresa la concessione per i teloni pubblicitari, e sono state date anche le indicazioni operative. Adesso, insomma, i lavori devono essere ultimati». Intanto, però, a quattro anni dalla tragica morte del giovane Salvatore Giordano, colpito il 5 luglio 2014 da un pezzo di cornicione staccatosi da un'arcata d'ingresso, e dall'ordinanza di messa in sicurezza emanata dal sindaco 5 giorni dopo il fatto, il restyling della Galleria non è ancora concluso e non sembra vedere la luce.
 
È trascorso oltre un anno da quando la Sovrintendenza ha emanato il decreto di tutela per i lavori di restauro della Galleria Umberto lato San Carlo. «Fatte salve le accertate e eventualmente impreviste necessità di restauro degli intonaci e degli apparati decorativi - scriveva l'ufficio territoriale del ministero dei Beni culturali a settembre 2017 - l'intervento di restauro non potrà in alcun modo prescindere dall'adozione di tecniche operative e scelte cromatiche e di selezione di materiali e di tecniche di esecuzione che siano minimamente diversi da quelli del cantiere» che ha interessato il lato destro della Galleria, rispetto al San Carlo, il primo ad essere ultimato, con ottimi risultati come sottolineato più volte dalla Sovrintendenza. «L'importante lavoro diagnostico» effettuato per quei lavori, proseguiva il documento, «ha consentito di discernere, di selezionare e accertare sia le cromie esterne con cui tinteggiare i prospetti, sia le decorazioni e i partiti ornamentali, come anche le metodiche di consolidamento e restauro da adottare».

Da allora, intanto, i lavori di restauro sul lato sinistro della Galleria sono stati ultimati, ma manca all'appello ancora la tinteggiatura. L'intervento si è arenato proprio sul tipo di pittura da adottare e in particolar modo sui silicati di potassio. Secondo il condominio, infatti, non sarebbe semplice uniformarsi agli interventi di restauro già svolti sulla parte sinistra della Galleria. Ne è nato un braccio di ferro tra Sovrintendenza e Condominio Angiporto 19. Quest'ultimo a fine ottobre ha inoltrato una nuova missiva al ministero proprio sulle problematiche della tinteggiatura. E il risultato è che i lavori, al momento, sono bloccati. Un restyling che dura ormai da anni, anche per i contenziosi che sono sorti tra i privati e il Comune di Napoli per chiarire le diverse competenze. La Galleria Umberto I, infatti, anche se è un complesso monumentale storico, è divisa tra il Comune, responsabile della volta di ferro e della pavimentazione centrale, e i diversi condomini ospitati nella struttura. Già nel 2014, il Condominio Angiporto 19, assistito dall'avvocato Patrizia Alongi, avviò una battaglia legale per ottenere lo smontaggio dei ponteggi che sarebbero stati installati, a suo giudizio, illegittimamente. Un'azione legale poi conclusa favorevolmente al condominio, che ha assunto una nuova impresa. Adesso, arrivati al rush finale, è emerso il nuovo intoppo sulle pitture.

Una storia che sembra non avere mai fine. La polemica sui colori è scoppiata l'anno scorso, quando, mano a mano che venivano terminati i restauri delle facciate da parte dei singoli condomini, cominciavano a notarsi delle differenze di tonalità tra una parte e l'altra della Galleria. Oggi il complesso monumentale presenta una colorazione variopinta, con diversi tipi di giallo, differenti materiali, ma anche diverse decorazioni degli elementi architettonici: in alcuni punti, ad esempio, i bassorilievi sono interamente in marmo nudo, in altri, invece, hanno il fondo colorato. Ancora più vistosa la differenza tra le parti che sono state già ritinteggiate e presentano, ad oggi, colori molto più vivaci, e quelle che ancora non lo sono state e hanno colori più opachi. Un contrasto che stupisce sempre i numerosi turisti che si affollano sotto l'arcata della galleria per passeggiare e scattare foto.
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