Riapertura scuole a Napoli, studenti in sciopero ed è subito caos in 40 istituti

Riapertura scuole a Napoli, studenti in sciopero ed è subito caos in 40 istituti
di Mariagiovanna Capone
Domenica 31 Gennaio 2021, 23:17 - Ultimo agg. 1 Febbraio, 12:13
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La scuola è pronta, gli studenti no. Gli scioperi indetti dagli studenti di almeno quaranta istituti e licei di Napoli e provincia, mettono a rischio l’atteso ritorno in presenza delle secondarie di secondo grado. Scopriremo solo dopo il suono della campanella quanti dei 310.730 studenti della Campania entreranno, ma tra il caos delle ordinanze sindacali di chiusura e gli scioperi degli studenti, il semaforo verde scatterà a macchia di leopardo. Lì dove non ci sarà adesione alo sciopero, c’è sempre il pericolo di assembramenti dietro l’angolo, in particolare in quelle scuole che sorgono su sensi unici e con pochi ingressi. Delle 64 scuole secondarie di secondo grado di Napoli, però, tre non apriranno oggi: l’Istituto Elsa Morante di Scampia proseguirà in Dad fino al 3 febbraio, perché non ha fatto in tempo a riorganizzare gli orari in presenza; stessa giustificazione dell’Istituto Giancarlo Siani di via Pietravalle che invece ha già annunciato il rientro in presenza per la settimana prossima. A impedire gli ingressi in presenza all’Istituto Bernini a Chiaia invece è la presenza dell’allestimento cantiere, dove gli operai non hanno messo in sicurezza tutte le aree interessate dai lavori straordinari in tempo, in particolare la zona ingresso e laboratori, e la presenza inizierà l’8 febbraio anche qui. 

«Ogni scuola sceglierà una propria azione di protesta: c’è chi non entrerà in classe e non si collegherà in Dad, chi manifesterà all’esterno con striscioni, altri con sit-in» spiega Leone Curti dell’Osservatorio popolare studentesco, che riunisce numerosi collettivi cittadini. «Ci siamo coordinati dal punto di vista politico con un documento unitario, dove esprimiamo i punti fondamentali della scuola che vogliamo: didattica, socialità, sicurezza».

La protesta durerà «il tempo necessario per avere certezze sulle nostre richieste» e in settimana, o al massimo la prossima, è prevista una manifestazione in piazza con tutti gli studenti. Protestano da oggi le scuole Galilei, Tito Lucrezio Caro, Comenio, Giordani-Striano, Duca degli Abruzzi, Nitti, De Nicola, Calamandrei, al Fermi-Gadda, Genovesi, Pansini, Caccioppoli, Mazzini, Alberti, Mercalli, Vittorio Emanuele II, Galiani, Fonseca, Mercalli, mentre al Vico, chiuso per sanificazione dopo l’occupazione dei giorni scorsi, gli studenti allestiranno striscioni e non si collegheranno alla Dad. Al Sannazaro «niente Dad e presenza oggi ed è previsto un sit-in con successiva assemblea pubblica e richiesta di incontro con il dirigente» spiega Marilù, e non entreranno ma parteciperanno alla Dad all’esterno della scuola al Vittorini «perché per rientrare in aula era necessario garantire a noi studenti la contemporaneità del diritto allo studio e del diritto alla salute e invece riteniamo che questo non ci sia» come precisa Samuele. Ovunque sarà appeso lo striscione con lo slogan dell’Osservatorio popolare studentesco che vogliono scuole in sicurezza perché «se la Dad non è scuola, non è scuola nemmeno quella in cui vogliono farci tornare adesso» dicono gli studenti che per tutta la settimana boicotteranno il rientro in classe e non accenderanno i computer per le lezioni a distanza. All’Umberto, invece, gli studenti rappresentanti nel Consiglio d’istituto, chiederanno al dirigente Antonelli, il ritorno all’organizzazione di settembre, quando entravano in classe il 50% degli alunni e non il 25% come è stato pianificato fino al 5 febbraio. 

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Per sgomberare i tanti dubbi delle famiglie provocati dalle raccomandazioni del presidente De Luca, invece, è intervenuta il direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale, Luisa Franzese, che in una nota inviata a tutti i dirigenti della Regione ha chiarito le norme vigenti per la ripresa dell’attività didattica in presenza, dettagliando le percentuali e gli orari dei due turni d’ingresso e la richiesta di Dad esclusivamente per studenti fragili o conviventi fragili. Franzese si è soffermata poi sulla riduzione delle ore ma ricorda ai dirigenti che «tale riduzione oraria deve essere recuperata, a tutela del diritto all’istruzione delle studentesse e degli studenti», quindi molti istituti dovranno prevedere giorni e modalità per tale recupero.

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