Liste regalo top secret, è caos privacy nei negozi

Liste regalo top secret, è caos privacy nei negozi
di Paolo Barbuto
Domenica 3 Giugno 2018, 09:00 - Ultimo agg. 13:38
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Lo schiacciasassi delle nuove norme sulla privacy, dopo aver travolto la nostra vita digitale si infila pure nella vita analogica, quella reale, quella d'ogni giorno. Invade perfino i giorni di festa, matrimoni, anniversari, compleanni: lo fa insinuandosi nel mondo delle «liste», quell'elenco di beni o servizi che andiamo a concordare con un negozio, chiedendo agli amici invitati al nostro party (e incapaci di trovare un regalo giusto) di rivolgersi lì per non sbagliare.

Ognuno di noi ha la sua esperienza: costosissimi servizi di piatti acquistati a «pezzetti» dagli ospiti (zia Maria prende sei piattini da dolce, i cugini vanno sulle coppette da macedonia, i parenti più danarosi si accollano piatti piani e fondi...), incomparabili viaggi nei mari del Sud venduti a brandelli (i colleghi d'ufficio pagano un'ora di snorkeling sulla barriera corallina, i nonni il costosissimo biglietto aereo...), insomma le liste le abbiamo frequentate tutti e spesso ci hanno risolto i problema del regalo.
 
E siccome abbiamo frequentato le liste nozze o quelle di regalo per compleanni, comunioni e festeggiamenti vari, sappiamo tutti che, dopo il rito della scelta e quello del pagamento, arriva il momento della firma sul quaderno degli sposi o del festeggiato: è l'unica maniera che abbiamo per lasciare un segno «tangibile» della nostra partecipazione economica al festeggiamento. E anche qui siamo costretti a ricordare l'esperienza che ognuno ha vissuto: ci sono quelli che arrivano col bigliettino scritto da casa e quelli che si fanno trovare impreparati, così vanno a spiare i messaggi degli altri per farsi venire un'idea. Ecco, tutta quest'ultima fase dovete dimenticarla, perché le nuove norme sulla privacy proibiscono di rendere pubblici i nomi di chi ha partecipato alla lista, li conosceranno solo i destinatari dei regali. La forma di tutela non serve a nascondere il valore economico del regalo, che già attualmente veniva adeguatamente occultato: la necessità è quella di non far conoscere pubblicamente la lista degli invitati. «E a me questa sembra una follìa - si dispera Enzo Perrotta, presidente del Centro Commerciale Vomero Arenella - mi chiedo qual è la necessità di nascondere la lista degli invitati se poi quelle stesse persone si incontreranno dopo qualche giorno durante la festa».

La verità è che le motivazioni di base che regolano la tutela della privacy sono importanti, però sarebbe opportuno valutarne i campi di applicazione e, soprattutto, fare chiarezza sugli strumenti da utilizzare per la tutela dei dati personali: «Io so solo che da me sono già venute cinquanta persone a propormi soluzioni tecnologiche avanzate - tuona Cesare Foà dalla sua agenzia di viaggi - a me sono sembrate tutte differenti fra loro e nessuna adeguata alle reali richieste sulla privacy. Insomma, a me pare che alla base di tutto ci sia un po' di confusione e che in questa confusione si stiano innestando venditori di fumo...».

Per la lista in agenzia di viaggi la difficoltà della «segretezza» sugli ospiti è ancora più grande: «Generalmente preparavamo una pergamena con l'immagine del luogo scelto per il viaggio, sotto la quale chi aveva partecipato al regalo metteva una firma e una dedica - spiega Foà - adesso non possiamo più farlo. I festeggiati non avranno nulla da conservare come ricordo».

Per adesso la vicenda rientra solo nel novero della burocrazia noiosa con registri da aprire per ogni singola vendita di ogni singola lista e documenti da far firmare agli invitati per chiedere a ciascuno se desidera far sapere al festeggiato qual è stato il suo contributo: «Ma stiamo anche iniziando a valutare l'impatto sulle vendite - spiega Perrotta - io ritengo che ci sarà una flessione nelle liste, anche se spero di sbagliarmi».
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