Parcheggiatori, rifiuti e babygang: il lungomare di Napoli prigioniero del degrado

Parcheggiatori, rifiuti e babygang: il lungomare di Napoli prigioniero del degrado
di Gigi Di Fiore
Martedì 10 Aprile 2018, 10:40
5 Minuti di Lettura
«Un luogo da incanto, ma state attenti ai parcheggiatori abusivi e alle bande di ragazzi». La recensione, pubblicata da Franco, turista casertano, su Tripadvisor fotografa i paradossi del «lungomare liberato». È la via Partenope senza auto, il regno di 28 tra ristoranti e pizzerie «fronte mare», la zona dove si concentrano quattro hotel prestigiosi. E nel week end, specie quando c'è bel tempo, diventa un'impresa riuscire a camminarci. Folla da perderci il fiato, abusivi immigrati e non che vendono chincaglierie improbabili, gruppi di ragazzini in vena di divertimento e altro alle spalle di chi cerca solo un sorriso magari fermandosi a guardare musicisti e verseggiatori di strada che racimolano qualche spicciolo esibendosi.
 

Un'area diventata quadrilatero di allerta continuo dal venerdì alla domenica. Tra piazza Vittoria, via Partenope, Santa Lucia e via Chiatamone sembrano accanirsi i problemi della crescita. Perché qui si riversa la città e la provincia, ma anche i turisti che negli ultimi anni riscoprono Napoli e le sue bellezze. In una realtà da grandi numeri di afflusso gente, con 120mila biglietti domenicali di trasporto pubblico, l'accresciuto disordine stenta ad essere governato, tra parcheggiatori abusivi, qualche ristoratore che sfora le sue concessioni di occupazioni di suolo pubblico, adolescenti che cercano solo un pretesto per sfogare energie e ormoni.

Sabato si è sfiorata la tragedia con sette colpi di pistola, il 15 gennaio scorso una trentina di ragazzini aveva invece inseguito e picchiato tre coetanei che erano riusciti a mettersi in salvo solo affidandosi ai militari della camionetta di presidio fisso a ridosso di piazza Vittoria.
 
Dice il questore Antonio De Jesu: «Ognuno deve fare la sua parte. Noi assicuriamo controlli con pattuglie miste, insieme con i carabinieri e l'esercito, in alcune zone particolari della città nei fine settimana. Sto parlando del lungomare, di piazza Bellini, della zona dei baretti». Niente numeri di agenti impiegati, ma su via Partenope si alternano motociclisti dei Falchi e dei carabinieri. Al nodo di via Nazario Sauro e a piazza Vittoria, stazionano le camionette dell'esercito per prevenire il rischio terrorismo. Fioriere di sicurezza impediscono l'accesso a camion e altri mezzi che potrebbero emulare l'esempio tragico del mercato di Berlino o del lungomare di Nizza. È il potenziale rischio terrorismo. C'è anche questo, sul lungomare napoletano.

È la nostra grande bellezza, tra lo scenario del Vesuvio, il mare, Castel dell'Ovo, il Borgo Marinari. Ma la bellezza rischia di rimanere strozzata da volgarità e menefreghismo. Dice Francesco Iacotucci, amministratore unico dell'Asia: «Sul lungomare, c'è un nostro impegno di spazzamento con mezzi meccanici. Il servizio inizia alle quattro del mattino di sabato, domenica e lunedì. C'è molto da fare, anche nella raccolta dei rifiuti porta a porta di ristoratori e vari esercizi commerciali. La nota dolente, purtroppo, è a via Chiatamone».

Giù stretta di suo, via Chiatamone viene strozzata, nei fine settimana, da auto in seconda fila sul lato destro e sul sinistro, violentata da depositi di rifiuti che fanno maramao a orari e indicazioni. Una strada che, nelle notti del week end, sembra terra di nessuno, prigioniera di auto ferme nel traffico. Una telecamera volante dell'Asia ha individuato alcuni dei cafonal di turno. Ma dopo dieci giorni è stata tolta. Aggiunge Iacotucci: «Era una delle nostre telecamere provvisorie, ne abbiamo fisse altre in zone diverse della città. Via Chiatamone è il simbolo di quanto ci sia da fare nell'educare la gente a rispettare le regole. Facciamo controlli, solo i nostri ispettori hanno affibbiato 1500 multe, ci sono turni di raccolta con straordinari, ma non possiamo prevedere una raccolta 24 ore su 24. Speriamo vada meglio intensificando il porta e porta eliminando i cassonetti come a piazza Vittoria».

Multe da 50 a 200 euro. Si va da chi abbandona solo un sacchetto in orari vietati, a chi non rispetto le indicazioni sulla differenziata. Ma poi, nella notte dove ognuno è padrone del quadrilatero e ognuno detta le sue regole, il budello di via Chiatamone e l'area di Santa Lucia diventano sfogo e periferia per chi poi scende sul lungomare. Scende dalle scale di via Chiatamone, da Santa Lucia, da via Arcoleo, da piazza Vittoria, ma da qualche parte deve pur lasciare l'auto e i motorini. E qui, a governare il disordine, entrano in azione i parcheggiatori abusivi. La polizia municipale li conosce tutti, ha una mappa dettagliata con nomi e cognomi, solo a Chiaia se ne alternano 98. Nell'ultimo fine settimana, nell'abituale turno di servizio che copre l'orario 8,40 - 24,00, erano al lavoro dodici agenti della polizia locale. Dodici per tre turni. A Pasqua e Pasquetta erano diciotto solo su via Partenope.

A via Nazario Sauro, poi, altri quattro agenti, divisi in due turni. La piaga dei parcheggiatori abusivi è una guerra da affrontare con armi spuntate. Tutti nullatenenti, tutti pronti ad alternarsi, nel quadrilatero sono non meno di una ventina. Li conoscono tutti, professionisti e ragazzi affidano loro le chiavi delle auto, sono pronti a sborsare dai due ai dieci euro pur di togliersi dal traffico e godersi il lungomare con i suoi ristoranti. C'è chi controlla il parcheggio motorini a piazza Vittoria, chi le traverse sbarrate tra via Chiatamone e il lungomare, chi le piazze di Santa Lucia. Diceva il compianto Amato Lamberti, sociologo e studioso di camorra: «Sono la base dei clan di camorra, pagano un pizzo per lavorare, ma svolgono di fatto un controllo del territorio impagabile per la criminalità». Negli ultimi sei mesi, la polizia locale ha individuato e colpito i parcheggiatori abusivi con centinaia di multe: 132 a piazza Vittoria, 10 a via Arcoleo, 98 a via Chiatamone, 29 a Santa Lucia, 129 a via Orsini, 121 alla Riviera di Chiaia e 26 a viale Dohrn. Fanno un totale di 545 «verbali». Multe salate, anche di 700 euro. Multe che non passano mai all'incasso con nullatenenti che guadagnano al nero, nelle sere dei fine settimana, non meno di 500 euro a testa.

Certo, il lungomare è un attrattore turistico, un godimento per anime candide. E i ristoranti, le pizzerie e i bar danno lavoro, secondo stime del Comune, in maniera diretta e con l'indotto dei fornitori, a non meno di 1500 persone. La domenica del bel tempo alcuni ristoratori riescono a realizzare un turn over di quasi mille coperti a testa. Tutti a posto? Non sembra, a vedere le statistiche dei verbali, notificati dalla polizia locale ad alcuni ristoratori e pizzerie. Diciotto dei 28 locali totali nel quadrilatero occupavano più spazio pubblico del consentito. In soldoni, guadagnavano terreno con sedie e tavolini. In due casi, è scattata anche una denuncia: qualcuno ha pensato bene di crearsi volumi dal nulla per un totale di 211 metri quadri in zone a vincolo paesaggistico. In altri tre casi, c'è stato chi ha gettato i rifiuti senza rispettare il calendario previsto.

Sembra una lotta impari. Davide in divisa contro il Golia dell'anarchia. Forse, gli agenti sono pochi. «Si dovrebbe sbloccare il turn over, consentire assunzioni e straordinari, ma ci vorrebbe una diversa situazione di bilancio» dicono al Comune. Certo, Napoli non è Barcellona. Gli spazi sono più stretti, la storia urbanistica ha consegnato una città che fa i conti con la congestione di strade e super densità di abitanti. Ma liberiamo dall'anarchia il lungomare liberato.
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