«Se la situazione rimarrà stabile dal punto di vista meteorologico, è molto probabile che i dati torneranno nei parametri normali già dalla prossima settimana». Lucio De Maio, responsabile Unità operativa mare dell'Arpac - Agenzia regionale per la protezione ambientale - punta l'indice su un'antica questione, quella della fogna mista, che inevitabilmente - in caso di forti piogge - comporta l'inquinamento del mare: «Un impianto - spiega - per funzionare al meglio deve avere un apporto costante di acqua, sia in qualità che in quantità. Un carico troppo abbondante fa sì che i volumi in eccesso finiti nei collettori, straripino a mare con le conseguenze che è facile immaginare».
Non sarebbe una questione di manutenzione, dunque, come invece si era detto in un primo momento, ma un problema infrastrutturale: «Nei collettori scorre acqua di pioggia e acqua di fogna. - aggiunge De Maio - Dal punto di vista ingegneristico possono reggere un carico di pioggia cinque volte superiore a quello di fogna.
C'è un consiglio che il responsabile dell'Arpac offre ai sindaci: «La cosa migliore - in occasione di forti temporali come quelli dei giorni scorsi - è attuare un divieto di balneazione preventivo, così come la legge consente nel caso in cui si siano determinati fattori di rischio». Lo stop programmato permette analisi immediate e, quindi, la riduzione dei tempi di un eventuale divieto: «Il sindaco, sulla base del principio della precauzione, può imporre il fermo della balneazione a prescindere dall'Arpac. - aggiunge Lucio De Maio - Una procedura che consigliamo di attuare. È praticamente garantito che quando piove molto l'acqua si inquina. A questo punto vale la pena intervenire subito, a beneficio di tutti». Grande attesa, intanto, tra i gestori degli stabilimenti balneari, ma anche tra i bagnanti, circa l'esito dei prelievi in programma domani da Posillipo a Marechiaro: «Avremmo voluto farli prima ma - conclude l'esperto - ma abbiamo tempi e modalità da rispettare».