Napoli, il pasticcio della “app”: le spiagge libere ​restano deserte

Napoli, il pasticcio della “app”: le spiagge libere restano deserte
di Valerio Esca
Domenica 24 Luglio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 25 Luglio, 07:25
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Lidi stracolmi e spiagge libere semideserte. Questa la fotografia nel primo weekend dell’entrata in vigore dell’app per prenotare l’ingresso nei tratti di spiaggia liberi a Posillipo. «Lei ha prenotato?». «No». «Allora non può entrare». È accaduto decine di volte nel giro di pochi minuti all’ingresso della Spiaggia delle Monache, del Bagno Ideal e del Bagno Elena. Nel corso della sola mattinata di ieri circa un migliaio di persone, più della metà turisti, ha dovuto fare dietrofront oppure pagare lettini e ombrellone e accomodarsi nello stabilimento. Come mai si è arrivati alla decisione di limitare gli accessi alle spiagge libere? «Per ragioni di ordine pubblico e per evitare eventuali assembramenti» spiegano dal Comune. Al netto dell’incremento dei contagi da Covid-19, l’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale, d’intesa con la giunta comunale e i titolari delle concessioni balneari limitrofe a queste spiagge hanno fissato delle modalità di fruizione degli spazi liberi confinanti con i tre lidi. 

Per l’accesso alla Spiaggia delle Monache, nel tratto di spiaggia pubblica ricompresa tra Palazzo Donn’Anna e Bagno Sirena, con ingresso dal Bagno Sirena, l’accesso giornaliero è consentito in un’unica fascia oraria 8,30-17,30 nel numero massimo di 400 persone. In quella ricompresa tra palazzo Donn’Anna e Bagno Ideal, l’accesso giornaliero è consentito nel numero massimo 24 persone, di cui 12 accessi garantiti attraverso il Bagno Ideal e 12 attraverso il Bagno Elena con ingresso da via Posillipo 12 e via Sermoneta 19. L’ingresso è consentito ai maggiorenni. I minori possono accedere solo se accompagnati da un adulto. 

All’ingresso del cancello del Bagno Sirena, dove ci sono poi le scalette che portano alla Spiaggia delle Monache, c’è un ragazzo con la maglia “security”, una sorta di bagnino-buttafuori. A lui il compito di controllare i Qr-code delle prenotazioni da app. A tutti coloro che non sono in possesso del codice viene negato l’accesso. Ci provano anche alcuni minorenni ad entrare: «Ho mia zia che abita qui», ma l’addetto alla sicurezza non ci casca e non c’è verso di fargli cambiare idea.  

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Al Bagno Ideal e al Bagno Elena, dove in totale l’accesso alla spiaggia libera è stato limitato a 24 posti, la situazione è pressoché la stessa. Molti i turisti che restano a guardare il panorama da via Posillipo, senza possibilità di potersi mettere sulla sabbia con il proprio asciugamano. Ad un certo punto al Bagno Ideal arrivano due ragazze inglesi. Chiedono se è possibile andare sulla spiaggia. Le lancette segnano le 12,36 e lo spicchio libero è già pieno dalle 10. «Come possiamo fare per andare al mare?» ribadiscono. Viene spiegato loro che possono andare in fondo alle scale e pagare l’ingresso al lido, noleggiare un ombrellone e prendere due lettini, altrimenti proseguire oltre: «Qui i posti “free” sono tutti occupati». Un addetto del Bagno Ideal spiega: «Le prenotazioni dei dodici posti, per i quali si può accedere tramite il nostro lido, vengono controllate o con il Qr-code o tramite nominativo». A via Sermoneta invece, in fondo alle scalette sulla destra, dove c’è il cancello laterale dal quale poter accedere attraverso il Bagno Elena alla spiaggia libera (12 dei 24 posti disponibili su quel versante di costa) troviamo una catena con il lucchetto. L’accesso è dunque negato: «Perché - spiegano - i posti sono tutti occupati».  

Nel sistema delle prenotazioni c’è però un cortocircuito. Quando le persone lasciano le spiagge libere non vengono registrate. Dunque non esiste ricambio. Questo vuol dire che una volta prenotati i 400 posti da una parte e 24 dall’altra, nessuno può realmente sapere se verranno occupati tutti, se in parte, o se qualcuno a metà giornata decide di andare via. Un pasticcio che potrebbe essere risolto semplicemente. 

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