Metropolitana di Napoli, operai in ferie: lavori lumaca sulla Linea 6

Metropolitana di Napoli, operai in ferie: lavori lumaca sulla Linea 6
di Gennaro Di Biase
Domenica 25 Agosto 2019, 09:00
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Cantieri d'estate, non si accelera. Parliamo della Linea 6 e delle aree di lavoro della metropolitana inaugurata alla fine degli anni '80: Mergellina, Riviera di Chiaia, Monte di Dio, Plebiscito: scavo che vai, problematica che trovi. In ogni caso - fanno sapere da Hitachi, ex Ansaldo, colosso alle prese tra l'altro con una notevole riorganizzazione interna - la tratta sarà consegnata «entro la prima parte del 2020, nonostante i ritardi dovuti alla questione delle griglie al Plebiscito, che sono stimabili in 6 mesi persi».
 
L'azienda conferma anche che ad agosto le «ditte all'opera nei cantieri hanno rallentato i ritmi per ferie». Se, come si spera, il cronoprogramma verrà rispettato, per raggiungere l'obiettivo di collegare la linea 6 alla linea 1 (cioè la zona flegrea a Municipio) resta da superare la questione delle fermate di Fuorigrotta chiuse da anni e danneggiate, per il cui ripristino serviranno altro tempo e almeno «2 milioni di euro», come stimato da Anm.

La stazione, in stile liberty, non è molto frequentata. Né d'inverno né d'estate. La parte dedicata alla Linea 6, però, è deserta. Gli interni sono stati ripuliti e riqualificati e la scala mobile funziona, anche se nessuno la usa. Sotto il gigantesco cancello di ferro battuto pop art costruito un tempo per i passeggeri sono cresciute un paio di piante selvatiche. Oltretutto, il tempo lo ha arrugginito. Se il cancello è fantasma, nel cantiere non volano troppe mosche. Per raggiungerlo bisogna attraversare il breve tunnel (puzzolente) di fronte all'ingresso del Parco Vergiliano. Poi, se si sbircia tra le transenne, si notano i macchinari a riposo. Sulla gru immobile stride una comitiva di gabbiani.

Qui si concentra di solito il numero maggiore di operai, tolte le pause di agosto. I cantieri aperti sono tre, se si esclude quello di Palazzo Guevara, la cui facciata nuova di zecca ha allontanato il crollo del 2013 dai pensieri quotidiani di residenti e commercianti. Il primo cantiere, sospeso nei tempi delle Universiadi, riguarda il rifacimento dei marciapiedi, che dovranno essere portati a livello dell'asfalto. Il secondo è aperto all'interno della Villa Comunale, dove tra rimasugli edili vari, si fa finalmente notare la struttura della buvette. Davanti al Consolato, poi, lo scavo della metro con acqua in vista. «È normale - spiegava un operaio - qua vicino c'è il mare». «Si vedono i primi passi in avanti - dice Antonio Triunfo, titolare dell'omonimo storico ristorante - Da troppi anni questa zona è intrappolata dai cantieri. Speriamo che i tempi di consegna siano rispettati».

Dopo il lungo braccio di ferro tra istituzioni sulle griglie di areazione, a inizio agosto è stata all'opera una ditta (la Tecno-In) specializzata in carotaggi, per controllare o scongiurare - come da prassi - «eventuali smottamenti del sottosuolo nelle aree circostanti al cantiere». Sulle colonne di San Francesco di Paola sono stati inchiodati dei triangoli di ferro per controllare la variazione di posizione del suolo. Dei sensori installati sotto al colonnato sono stati vandalizzati dagli incivili di notte. Nel cantiere si è lavorato, a inizio mese, ma non troppo. «Da diversi giorni non si vedeva nessuno - spiega Sergio Capolongo di Farina & Co - Poi si sono messi al lavoro per eseguire i carotaggi. Sono in difficoltà: incasso tra i 30 e i 35 euro al giorno, non basta nemmeno per pagare il fitto».

La musica non è troppo diversa a Santa Maria degli Angeli. Gli esercizi commerciali sono falliti quasi tutti, a ridosso del cantiere. In superficie le trivellazioni non si sentono più da 4 mesi: «Si alternano squadre di 4 o 5 uomini - si sfoga Nicolino De Rosa del bar Fratelli De Rosa - Gli operai dicono che difficilmente completeranno tutto per inizio 2020. In superficie si vede poco, sembra sempre tutto uguale. Sotto lavorano sulle scale mobili, dicono. Per me ogni mese in più è una sofferenza. In 8 anni ho perso 200mila euro e sono alla terza causa con la ditta».
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