Napoli, monopattini come rifiuti: «Gettati anche in mare»

Napoli, monopattini come rifiuti: «Gettati anche in mare»
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 1 Settembre 2021, 08:34
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Monopattini sul fondo del mare, gettati dai belvedere, incastrati tra gli scogli o nelle campane dei rifiuti. In più il folle «salto in lungo» del monopattino, come fosse un giavellotto. Parlano chiaro le foto e i video riguardo all'escalation di teppisti del mezzo elettrico in città, il cui servizio sperimentale è entrato in vigore da settembre scorso a Napoli. Sono 40 le segnalazioni documentate di mezzi danneggiati. Il vandalismo, insomma, che in più di un caso si impossessa dello sharing sottraendo mezzi ai turisti che, specialmente in questa seconda estate dall'inizio della pandemia, optano sempre più per gli spostamenti green.


GLI ATTI VANDALICI
Il manubrio e la ruota anteriore di uno dei mezzi green della Reby in circolazione in città sbucano da una campana per il vetro nella zona degli chalet di Mergellina: qualche incivile ci ha ficcato a forza il monopattino dentro. Per un nuovo atto incivile basta fare una decina di metri, e trovare un altro mezzo, sempre della Reby, che galleggia nell'acqua tra il muro del lungomare e baffi della scogliera. Della Helbiz (l'altra grande azienda di sharing che, in accordo col Comune, fornisce da sola 900 monopattini in città) è invece il veicolo abbandonato sul fondo del mare in zona via Partenope. Sempre a questa estate risale poi la segnalazione di altri due monopattini incastrati tra gli scogli, in direzione Molosiglio. C'è spazio anche per il lancio del mezzo green tra i rovi degli alberi, precisamente dal belvedere delle Rampe di Sant'Antonio. «Nell'ultimo anno abbiamo registrato 40 segnalazioni di monopattini distrutti a Napoli. Lanciati sugli alberi, gettati in mare o dai belvedere - spiegano il consigliere comunale Francesco Borrelli e Gianni Simioli della Radiazza, da sempre attivi sul tema - Abbiamo realizzato un dossier sulle azioni inutilmente dannose contro i mezzi elettrici.

Le ultime foto ritraggono il lungomare e i cespugli del belvedere di Posillipo, e ci sono arrivate appena due giorni fa. Ci hanno segnalato che uno dei nuovi giochi dei delinquenti è il salto in lungo del monopattino. Una sfida a chi lancia il mezzo più lontano, come fosse un giavellotto. Dopo aver pagato e parcheggiato, il teppista di turno fa una foto che viene inviata alla App. Da quel momento in poi, l'utente è svincolato, e potrebbe commettere l'atto vandalico con una maggiore possibilità di farla franca. Ci colpisce la gratuità di questi gesti incivili».

Video

L'AZIENDA
Il Comune, durante l'assessorato ai Trasporti da poco concluso, ha «messo in campo una limitazione della velocità di 6 chilometri all'ora nelle aree pedonali e di 20 chilometri all'ora (contro i 25 nazionali) nelle altre vie - ricorda l'assessore uscente Marco Gaudini - Nel report di maggio erano due gli incidenti e circa 12 gli episodi di furti o danneggiamenti. Abbiamo constatato insomma una buona risposta della popolazione». La Helbiz dà numeri diversi, rispetto a quelli delle 40 segnalazioni di danni ai monopattini (ma va considerato, come detto, che sono due le aziende che forniscono in città mezzi elettrici) «Napoli è una delle realtà più virtuose nella gestione delle utenze - dichiarano dalla Helbiz - Registriamo un numero al di sotto dei dieci casi per quanto concerne gli atti vandalici, sui novecento nostri monopattini presenti a Napoli. L'utente del monopattino in sharing è più educato, e sa che esistono le multe nel caso di danneggiamento. L'utente del monopattino privato - era privato il monopattino della tragedia di Milano - usa il mezzo secondo le sue regole. Quanto all'uso del monopattino, il capoluogo campano è la quinta città in Italia». In proposito, anche nella valutazione del numero degli incidenti e dei danneggiamenti, va detto che sono ben 7 le società presenti a Roma o Milano, contro le due di Napoli: in altre parole, sono di più monopattini in Lombardia e Lazio.
 

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