Napoli, in ricordo della vittima innocente Petru a Montesanto: «Oggi è meno solo»

Napoli, in ricordo della vittima innocente Petru a Montesanto: «Oggi è meno solo»
di Alessandra Martino
Giovedì 26 Maggio 2022, 18:16 - Ultimo agg. 18:18
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Il 26 maggio 2009, nei pressi della stazione Montesanto di Napoli, Petru Birladeanu fu ucciso da un proiettile esploso durante una stesa di camorra.

Il suo ricordo a distanza di tredici anni è ancora vivo. La Fondazione Polis della Regione Campania insieme alla Fondazione Giancarlo Siani, a Radio Siani -la radio della legalità ed EAV hanno deciso di rinnovarlo ancora una volta:

«Hanno ammazzato Petru... ma hanno ammazzato anche Silvia Ruotolo, Antonio Ferrara, Annalisa Durante e tanti altri sono vittime innocenti di camorra, uccisi da colpi vaganti, non diretti a loro.

Erano uomini e donne come noi, proprio come noi avevano amori, una vita familiare, una vita lavorativa una vita fatta di quotidianità».

Con queste parole lo hanno ricordato insieme a tutte quelle persone che hanno perso la vita per sbaglio.

Alla giornata hanno partecipato il Presidente EAV, Umberto De Gregorio, l'assessore alla sicurezza del Comune di Napoli, Antonio De Iesu e il segretario generale Fondazione Polis, Enrico Tedesco. 

«La vocazione per questi eventi non deve essere solo quella di ricordare una persona che ha perso la vita ingiustamente ma quella di diffondere il valore di responsabilità - spiega Antonio De Iesu - Bisogna sensibilizzare i giovani nel ricordo di chi ha perso la vita, di chi è vittima innocente di atti di criminalità». 

«Oggi dobbiamo essere tutti impegnati per la sicurezza e la tutela della nostra città. Tutti devono dare un contributo e creare le condizioni per ridimensionare il cancro della malavita che devasta Napoli da anni».

Petru aveva solo 33 anni, era giunto dalla Romania, con moglie e figlio, suonava la fisarmonica in cambio di qualche moneta dai viaggiatori.

La sua unica colpa è stata trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato quando la sua personale “ricerca della felicità”, il desiderio di una vita migliore per sé e la sua famiglia, è stata fermata per sempre dalla barbara violenza della malavita.

«Credo sia giusto ricordare Petru non solo sul fronte della criminalità ma anche sull'emarginazione - denuncia Umberto De Gregorio -. Noi oggi abbiamo tantissimi Petru che gitano nella nostra città, nelle nostre ferrovie».

«Le pallottole che girano verso innocenti anche quelle purtroppo sono aumentate negli ultimi anni».

Petru fu colpito e morì davanti ai tornelli della stazione, tra le braccia della compagna nella paura e nell’indifferenza di tutti. 

«Tutti passavano, lo guardavano ma nessuno lo aiutava. -ricorda Emilio Vittozzi, impiegato ufficio informazioni Eav - Forse le persone sbagliate non erano loro ma quelli che avevano sparato ingiustamente».

Oggi Petru è un po’ meno solo come hanno ricordato durante la commemorazione. Ma non basta.

«La vicinanza verso le vittime e i familiari delle vittime si esprime in tanti modi. -ricorda Tedesco -. Al Governo nazionale abbiamo fatto capire che la vicinanza è anche memoria, soprattutto per quelle vittime che vengono dimenticate. Petru è una di queste».

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«Siamo qui ogni anno, per ricordare a noi stessi, alla città, alla Regione che il sacrificio di questo innocente non deve rimanere invano».

Petru viene ricordato annualmente in maniera poetica e musicale, ma sempre in maniera sobria: all'entrata della stazione è stata posta una targa-ricordo mentre la Sua fisarmonica ("bucata" dai colpi di pistola) è al centro dell'atrio al primo piano della stessa.

Quest'anno dopo una lunga lettera e al termine del sit-in a cui hanno partecipato pochi cittadini ma tante istituzioni hanno esposto dei fiori vicino alla fisarmonica. 

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