Movida in via Falcone, no alla proposta dei Baretti

Movida in via Falcone, no alla proposta dei Baretti
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 14 Marzo 2018, 10:17
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Le proposte avanzate dai gestori dei baretti di via Aniello Falcone sono state tutte bocciate. L'incontro di ieri a Palazzo San Giacomo doveva servire per chiarire le problematiche tecniche e logistiche dichiarate alla Commissione Trasporti e Viabilità della Municipalità 5 (Vomero, Arenella) il mese scorso, quando l'Associazione Baretti di via Aniello Falcone presieduta da Aldo Maccaroni avanzò quattro proposte: «Realizzare dalle ore 22.30 alle 4, un dispositivo di traffico limitato dal giovedì alla domenica con un senso unico di circolazione a salire da via Kagoshima, via Belvedere e a scendere Calata San Francesco; possibilità di parcheggiare sulle fermate di autobus a partire dalle 22.30; eliminare 5 stalli auto ai civici 334-336 (ovvero nel tratto di strada con la più alta concentrazione di baretti) con l'installazione di 25 posti moto; valutare la possibilità di ridurre la larghezza dei marciapiedi che in diversi tratti è abnorme, così da superare le problematiche che sono a monte, dettate dal codice della strada».
 
Per rafforzare la loro proposta, l'Associazione allegò una trentina di firme di residenti, facendo ipotizzare una petizione congiunta. Nulla di più falso, poiché il Comitato via Aniello Falcone consegnò «405 pareri di residenti contrari». Sebbene il mese scorso fu ricordata «la presenza di ben 27 fabbricati all'interno di questo anello di viabilità atto solo a creare altri disagi ai residenti e recuperare parcheggi per i clienti» e di altre due proposte simili già bocciate in passato, ieri gli assessori Enrico Panini, Alessandra Clemente e Mario Calabrese con il loro staff hanno incontrato i richiedenti, insieme a esponenti di Confcommercio, rappresentati per l'area Vomero sempre da Aldo Maccaroni, Polizia municipale che al Vomero è guidata dal capitano Gaetano Frattini, e alcuni consiglieri della Municipalità che avevano avallato la proposta dei gestori dei baretti. Nessun residente è stato invitato, sebbene Gennaro Esposito, presidente del Comitato per la Quiete Pubblica e la Vivibilità cittadina, avesse chiesto espressamente di partecipare. Per chi vive in via Aniello Falcone, quindi, le porte di Palazzo San Giacomo sono state chiuse. Ma alla fine i vincitori di questo continuo braccio di ferro sono stati proprio loro.

La Polizia municipale ha bocciato tre proposte su quattro dell'Associazione baretti basando il parere negativo su «leggi chiarissime contenute nel codice della strada». In particolare, la richiesta di parcheggiare sulle fermate dei bus, eliminare gli stalli auto trasformandoli in posti moto, e la riduzione della larghezza dei marciapiedi. La carreggiata ha dimensioni tali che non consente né di parcheggiare né di cambiare le disposizioni fissate in precedenza, e l'Associazione Baretti con l'appoggio della Municipalità presente avrebbe richiesto di «eseguire nuove misurazioni della larghezza della strada» scatenando l'ilarità di alcuni presenti poiché questi rilievi sono stati eseguiti spesso su quel tratto viario, l'ultimo dei quali appena a luglio scorso, «e la strada continua a non allargarsi».

La quarta, quella dell'anello di viabilità, è stata considerata durante la riunione «fattibile ma a una condizione: essendo un servizio prettamente utile ai privati, deve essere a spese dei gestori» ed è stato comunque considerato che «non ci sarebbe nessun vantaggio per i residenti, ma solo disagi evidenti e di rilievo» con l'aggiunta non senza polemica «non li vedo neanche qui presenti». Il servizio per privati a spese dei baretti riguarderebbe «il pagamento degli straordinari di almeno 12, se non più, agenti della polizia municipale per garantire sicurezza dal giovedì alla domenica nella fascia oraria 22.30-4». Cifra da pattuire ma piuttosto considerevole, fatto che ha adombrato i richiedenti che si aspettavano che a pagare fosse il Comune.
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