Rione Sanità tra musica e show: è la notte bianca della rinascita

Rione Sanità tra musica e show: è la notte bianca della rinascita
di Giuliana Covella
Domenica 6 Gennaio 2019, 08:30
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«Con questi numeri ora il governo sostenga il modello Sanità». Alla vigilia della seconda Notte Bianca nel rione il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani si gode già il successo di quella che si è confermata una festa collettiva per tutta la città: «Con la serata dello scorso 8 dicembre - secondo i dati - abbiamo avuto oltre 40mila persone. Ieri abbiamo bissato quel risultato. Ma è giunto il momento che il governo nazionale inizi a sostenere i progetti che abbiamo presentato su infrastrutture e servizi sul territorio». Tanti artisti e tante sorprese per la più grande festa musicale cittadina alla Sanità ieri sera, dove sono intervenuti tra gli altri il sindaco Luigi de Magistris, che ha parlato di «un grande successo», e l'assessore Laura Marmorale.
 
L'ultimo appuntamento delle festività natalizie è stato con «Sanità Tà Tà - Parole e musica nel rione» che, a partire dalle 20, ha invaso le strade del quartiere. Tre i palchi allestiti: Palco Sanità (nell'omonima piazza) dove, a partire dalle 20, alla serata condotta da Mario Guida, si sono alternati Maria Nazionale, La Maschera, Dario Sansone dei Foja, Flo, Cultural Boo Team, SUD58, I Sciosciammocca Guzzi Comici, Dolores Melodia, Raffaele Giglio, Diego Barretta dj; Palazzo Sanfelice, lo storico edificio costruito dall'architetto Ferdinando Sanfelice, dove dalle 21 si sono esibiti Tommaso Primo e, a seguire, Tartaglia Aneuro; Palco Vergini nel cuore dell'antico borgo, dove ad aprire le danze, dalle 20, sono stati Galera de Rua, Mario Forte e, infine, Alessandro Brunelli. Un'Epifania all'insegna del divertimento, ma soprattutto della rinascita culturale ed economica di un quartiere per troppo tempo etichettato per fatti criminali. «Rispetto alla prima edizione del 2015 - ricorda Poggiani - dove la Notte Bianca ai Vergini vide la partecipazione di mille persone, oggi ci riempie di orgoglio che la gente arrivi da altri quartieri e altre città. Perché se prima il nostro intento era di scacciare le ombre della camorra, oggi non diciamo che non esista più, ma di certo viviamo in un quartiere dove c'è più sicurezza grazie alla videosorveglianza e alla presenza costante di forze dell'ordine».

Arte, cultura e rinascita sono le tre parole che meglio rendono l'idea del percorso in atto alla Sanità. Palazzi storici che si dischiudono a cittadini e turisti, negozi, pizzerie e bar che continuano ad inaugurare ogni mese e un senso di riappropriazione del territorio che parte dalla rete creata da istituzioni, commercianti e associazioni. «Qualcuno potrà dire che le Notti Bianche non servono a nulla, al contrario - insiste il presidente della Municipalità - sono un segnale positivo perché mostrano la voglia di riscatto di un territorio, dove arrivano turisti finanche dal nord Europa per fotografare la bellezza del quartiere dal ponte della Sanità. Il nostro obiettivo resta quello di valorizzare il circuito della collina di Capodimonte e, non ultimo, di dare finalmente una svolta al Cimitero delle Fontanelle, un sito meraviglioso che ci invidiano in tutto il mondo, ma che il Comune purtroppo fa fatica a gestire».

«Sanità Tà Tà» è stato dunque, l'evento che ha chiuso ieri il Natale a Napoli tra musica, spettacolo e animazione nel rione più vivo della città, dove al posto delle stese tra vicoli e piazze hanno risuonato le voci della gente e degli artisti che si sono avvicendati sui palchi. Hanno infatti aderito al progetto tante personalità del mondo dello spettacolo, in modo da venire incontro ai gusti del variegato e numeroso pubblico che ha affollato le strade sin dalla prima serata.

Ma non solo musica e cibo hanno riempito il quartiere: mostre fotografiche e pittoriche di numerosi artisti hanno colorato ogni angolo. I palchi sono stati soprattutto luoghi di incontro: l'incontro tra le diverse anime della città, dai ritmi folk a quelli più melodici di alcune bellissime voci della canzone napoletana, dalle note di chi ha girato il mondo portando la Sanità sempre nel cuore a quelle di chi è diventato figlio adottivo del rione.
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