Ospedale San Giovanni Bosco, niente registri per i pazienti e pellicole radiografiche

Ospedale San Giovanni Bosco, niente registri per i pazienti e pellicole radiografiche
di Melina Chiapparino
Martedì 17 Aprile 2018, 20:23 - Ultimo agg. 21:09
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Ci sono ospedali dotati di pronto soccorso con attrezzature hi-tech come il Pellegrini, messo a nuovo nel novembre del 2016, e poi c’è il San Giovanni Bosco, è l’unica struttura ospedaliera dell’Asl Napoli 1 a non avere il Triage informatizzato, ovvero il sistema di filtraggio degli accessi nel pronto soccorso tramite l’uso di computer e l’assegnazione di codici di emergenza diversificati. Non si tratta di una dotazione tecnologica da ambire bensì di una procedura obbligatoria che da anni dovrebbe essere attuata nel presidio in via Filippo Maria Briganti, dove i sanitari sono costretti ad arrangiarsi con obsoleti registri cartacei. I colleghi degli altri ospedali li chiamano amanuensi e, in effetti, sono gli unici a Napoli a scrivere a mano su carta con tutti i rallentamenti e le difficoltà che questo comporta in un reparto di emergenza.

Stamattina, però, mancavano anche i registri di carta. Medici e infermieri si sono ritrovati senza i moduli necessari per registrare la presenza dei pazienti, i loro referti e le cure da prescrivere. Eppure, da settimane il personale ospedaliero del San Giovanni Bosco segnalava la necessità di fornire al pronto soccorso i moduli. Le note per chiedere l’invio di blocchetti per la registrazione dei pazienti sono state ben 9, tutte protocollate d’ufficio. L’ultima risale al qualche giorno fa e non si può certo dire che il grave disagio e l’impossibilità di registrare i pazienti con il conseguente caos in pronto soccorso non fosse stata annunciata. Basti pensare che il 20 gennaio 2018 i sanitari scrivevano: «La scorta dei blocchi di referti in giacenza presso l’accettazione sta per esaurirsi e attualmente ci sono 170 blocchi per l’area chirurgica pari a 3.400 referti considerando che si effettuano da 50 agli 80 accessi nelle 24 ore, gli stessi dureranno tra i 30 a 50 giorni». «Lo stesso vale per l’area medica – scrivono ancora i medici nel primo avviso – ci sono 130 blocchi pari a 2600 referti e si effettuano tra i 50 e 80 accessi nelle 24 ore, dunque gli stessi dureranno tra 30 e 50 giorni». Infine la nota si conclude con la sottolineatura che «se non saranno attivati i terminali per il Triage entro febbraio bisognerà ordinarne dei nuovi». 

Il Triage è atteso da anni e, nel frattempo, questa mattina il personale ospedaliero si è prima arrangiato su carta semplice e poi sono state fatte delle fotocopie da un foglio per la registrazione a cui, manualmente, sono stati apposti numeri progressivi di protocollo. Insomma una follia se, pensiamo, che nel resto della città queste condizioni sono superate da anni. Come se non bastasse, da 4 giorni al San Giovanni Bosco mancano le pellicole radiografiche, dunque gli esami diagnostici vengono effettuati ma non è possibile archiviare i radiogrammi con tutte le conseguenze che questo comporta. Sulle due criticità la direzione sanitaria ha assicurato risoluzioni veloci. In giornata sono stati consegnati, nel primo pomeriggio, due blocchi da 50 di registri cartacei mentre per le pellicole radiografiche, i vertici ospedalieri, assicurano che partiranno degli ordini per far arrivare a breve il materiale necessario alla diagnostica.

In realtà al San Giovanni Bosco sono in atto dei cambiamenti che hanno come obiettivo proprio l’attivazione del Triage. La direzione generale dell’Asl Napoli 1 ha emanato un provvedimento di servizio, nominando un nuovo direttore sanitario nel presidio della Doganella, con il preciso compito di attivare il Traige entro tre mesi. Il provvedimento firmato dal manager Mario Forlenza, parte dal presupposto che «alla data odierna presso il pronto soccorso del San Giovanni Bosco non è stato ancora attivato il triage» e ritiene che «tali ritardi non sono giustificati e che occorre individuare un direttore sanitario con specifiche competenze in materia di Triage». Per questo, Michele Ferrara, già direttore dell’ospedale Ascalesi e con un curriculum che rendiconta esperienza nell’attivazione del Triage al Loreto e al Vecchio Pellegrini, è dal 3 aprile alla guida del San Giovanni Bosco con il compito specifico di «attivare le procedure necessarie all’organizzazione e al funzionamento del Triage» a partire dalla data del provvedimento.
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