Napoli, disastro Virgiliano: snobbati i benefattori, il restyling è a rischio

Napoli, disastro Virgiliano: snobbati i benefattori, il restyling è a rischio
di Valerio Esca
Mercoledì 11 Dicembre 2019, 07:30 - Ultimo agg. 15:11
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I fili d'erba trasportati dal vento, in un silenzio assordante, che fa male più di mille parole. Il parco Virgiliano negato, chiuso da 33 giorni, è uno schiaffo alla città. La sua riapertura, se tutto andrà liscio, è prevista tra più di un mese. Intanto però al Comune non si è ancora deciso che strada seguire: «Sicuramente ci faremo carico dell'intervento - fanno sapere da Palazzo San Giacomo - Stiamo cercando di capire in che modo agire per ridurre al massimo in tempi». E intanto il gruppo di imprenditori che ha proposto un progetto di restyling dell'area superiore del parco, da un valore complessivo di 230mila euro, resta alla finestra.
 

 

«Incontreremo il nuovo assessore in questi giorni, per cercare di capire come stanno le cose - spiega l'avvocato Carlo Sersale, rappresentante del comitato, che si è fatto promotore del progetto di ristrutturazione di parte del Virgiliano - Il Comune nei giorni scorsi non ha ritenuto di inviarci comunicazioni, dunque ciò che abbiamo appreso lo abbiamo letto sul Mattino. Speriamo che l'amministrazione dia la possibilità agli esperti del comitato di visitare l'area così potremo renderci conto della situazione». Sersale getta acqua sul fuoco rispetto all'eventualità che possa saltare il progetto, visti i tempi biblici della burocrazia, che si aggiungono ai lavori da compiere all'interno del Virgiliano. «Da quando abbiamo presentato il progetto è successo di tutto, ma non si è persa la voglia né l'intenzione di agire. L'iter per l'approvazione definitiva sappiamo non sarà rapidissimo. La nostra operazione non risolve però le problematiche attuali, perché riguarda la zona alta del parco». Il progetto nasce da un accordo di mecenatismo tra un gruppo di privati e il Municipio, che ha prodotto, dopo una delibera di giunta, la redazione di un progetto già presentato a Palazzo San Giacomo e che avrebbe dovuto in questi giorni essere approvato dall'ente, prima di passare al vaglio della commissione locale paesaggio e infine in Sovrintendenza, per il via libera definitivo. In questo mese è anche avvenuto il passaggio di consegne tra l'assessore Ciro Borriello, che stava seguendo il progetto, e il neo assessore Luigi Felaco, che incontrerà venerdì i rappresentanti del comitato.
 

L'agronomo Fabrizio Cembalo, che insieme agli altri agronomi Antonio di Gennaro, Claudia Loffredo, Vincenzo Topa e all'architetto Andrea Pane, compongono il comitato scientifico che ha redatto il progetto del Virgiliano, evidenzia come «il problema della cocciniglia sia diffuso su tanti altri alberi a Napoli»: il virus ha colpito 29 pini del parco che andranno abbattuti nelle prossime settimane. «Ma non credo che questo possa inficiare l'intera proposta di progetto. Il problema - spiega Cembalo - riguarda tutto il sistema del verde in città. Basti pensare al fatto che la stessa Villa fu costruita con alberi di piccole dimensioni, che andrebbero poi sostituiti in tempi non troppo lunghi. Difatti il ciclo biologico in città non può essere paragonato a quello di altri spazi dove insistono gli alberi, come boschi o foreste. In una zona urbanizzata un pino non può durare 150 anni. Andrebbe dunque messo a punto un nuovo sistema di visione del verde. E speriamo che il Virgiliano sia il volano per questo modello».
 
 

Marco Petrucci, che nella vita fa lo scultore e nel tempo libero insieme al padre gestisce uno dei sette chioschi all'interno del Virgiliano, racconta con rabbia: «Al di là del danno economico dello stare chiusi due mesi, che si aggiungono ai cinque dello scorso anno, qui non funziona nulla. Noi lavoriamo da tre anni senza acqua.
E così anche i bagni sono senza servizi idrici. Ci vuole manutenzione. Non ci sono giardinieri e tutto ciò che si guadagna è a perdere. Evidentemente - incalza il giovane - mancano le capacità per gestire il Virgiliano così come il verde cittadino». Durante il sopralluogo di lunedì mattina della commissione Ambiente, all'interno del parco, erano presenti anche i tecnici dell'Abc, che hanno assicurato una rapida ricognizione di tutta l'area, dal momento che chioschi e bagni sono appunto senza acqua, oltre al fatto che si registrano in diversi punti del parco ingenti perdite.

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