Piazza Garibaldi: a Napoli niente maxischermo, ma ritorna il mercato della monnezza

Piazza Garibaldi: a Napoli niente maxischermo, ma ritorna il mercato della monnezza
di Antonio Folle
Sabato 17 Luglio 2021, 18:57
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Poco prima della finale dell'europeo che ha visto trionfare gli azzurri contro l'Inghilterra i cittadini di piazza Garibaldi avevano chiesto l'installazione di un maxischermo nell'anfiteatro. Prima ancora che i residenti del quartiere ufficializzassero la loro proposta, però, il Comune di Napoli aveva già messo le "mani avanti", annunciando che non sarebbero stati installati maxischermi in nessun quartiere della città per scongiurare il pericolo di assembramenti. La presa di posizione di palazzo San Giacomo, per molti versi condivisibile - in questa delicata fase gli assembramenti incontrollati andrebbero evitati in tutti i modi possibili - fa tremendamente a pugni con la quotidianità di piazza Garibaldi.

 

I residenti raccontano che ogni sera, generalmente dopo le 20.00, quando gli agenti della polizia municipale terminano il loro servizio, proprio nel bel mezzo della piazza si tiene l'ormai tradizionale - e famigerato - mercatino della monnezza.

Fino a qualche anno fa i venditori di rifiuti installavano le loro bancarelle in stradine secondarie, oggi la loro prepotenza arriva addirittura a sfidare apertamente la legge. Nemmeno il passaggio distratto di qualche volante, infatti, riesce a sgomberare il mercato che si svolge a due passi dall'anfiteatro della discordia.

«L'anfiteatro - spiega Adelaide Dario del Comitato Vasto-Nolana - è stato creato proprio per gli eventi. Ad oggi questi eventi non sono mai stati realizzati e il Comune non venisse a raccontarci frottole circa la pandemia. Anche prima del Covid quell'anfiteatro non era altro che un luogo dove gli extracomunitari bivaccavano da mattina a sera senza alcun controllo. Se avessero installato un maxischermo - continua - avrebbero dato un pochino d'ossigeno anche alle tante attività commerciali della zona che avrebbero potuto lavorare di più. Se avessero fatto le cose come si deve si sarebbero potuti evitare anche assembramenti incontrollati visto che nell'anfiteatro c'è posto per far sedere tutti opportunamente distanziati. Dicono di voler evitare gli assembramenti - conclude l'attivista - ma non riusciamo proprio a capire perchè continuano sistematicamente a ignorare che nella piazza più grande di Napoli ogni sera centinaia di persone si accalcano intorno a bancarelle improvvisate dove si vende di tutto. Anche quelli sono assembramenti da evitare».

La mancata installazione dei maxischermi in città non ha seguito solo la pur giusta logica dell'evitare con ogni mezzo possibile gli assembramenti. Le casse del Comune - ormai è risaputo - fanno acqua da tutte le parti e Palazzo San Giacomo probabilmente non avrebbe potuto sostenere la spesa di installazione di uno o più schermi. Al di là delle polemiche che riguardano la mancata installazione del maxischermo, piazza Garibaldi è destinata a restare un grosso punto interrogativo. Nonostante i milioni di euro investiti per il restyling, infatti, ancora oggi non è dato sapere cosa si intende fare per strappare la piazza al suo degrado.

«La politica deve fornire delle risposte ai cittadini che rivendicano il loro diritto - denuncia Andrea Cristiani, Consigliere della quarta Municipalità - e non deve pensare di poter prendere in giro la gente. Quando i residenti della piazza hanno fatto presente all'assessore Clemente, oggi candidata a sindaco, che in questa zona continua senza sosta il mercato della monnezza, è stato preso il preciso impegno di inviare un compattatore per distruggere le mercanzie vendute in quel mercato vergognoso. Ad oggi - continua Cristiani - i cittadini stanno ancora aspettando e chi aveva fatto quelle promesse ha il coraggio di presentarsi come soluzione dei problemi che ha contribuito a creare. A piazza Garibaldi sono stati spesi milioni di euro per lavori di restyling, ma il degrado è rimasto lo stesso. Purtroppo - l'affondo di Cristiani - noi napoletani siamo vittime di una certa politica che parla di accoglienza e di inclusione ritenendo, forse, che sia inclusivo e accogliente consentire che centinaia di stranieri organizzino ogni sera un mercato abusivo fatto di materiali recuperati dai cassonetti o, peggio, da merci di dubbia provenienza. Una volta - conclude - quando arrivavano le volanti delle forze dell'ordine questi signori avevano il buon gusto di fare fagotto e allontanarsi. Oggi queste persone sfidano apertamente la legge, consapevoli che nessuno potrà mai toccarli. Una vera e propria sconfitta per le istituzioni».

E a proposito di istituzioni, c'è da registrare il "rumoroso silenzio" del presidente della Regione Vincenzo De Luca che, nelle sue dirette-social, non ha mai menzionato il problema di piazza Garibaldi e dei mercatini della monnezza che sono potenziale veicolo di contagio. Per il numero uno di palazzo Santa Lucia è fondamentale - ed è impossibile dargli torto - controllare la movida selvaggia ma, forse, sarebbe opportuno sottolineare che il contagio da Covid non corre solo tra bar e baretti, ma anche tra le povere mercanzie che si vendono ogni giorno in un mercato abusivo fatto da disperati e da uomini e donne che vivono ai margini della società. 

E con le nuove norme all'orizzonte che prevedono il green pass per una svariata serie di attività quotidiane sono in molti a chiedersi se per continuare a frequentare il mercato delle pezze di piazza Garibaldi qualcuno chiederà ai potenziali clienti di esibire il certificato di avvenuta vaccinazione. 

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