Napoli, piazza Trieste e Trento terra di nessuno: gli abusivi padroni del parcheggio

Napoli, piazza Trieste e Trento terra di nessuno: gli abusivi padroni del parcheggio
di Paolo Barbuto
Lunedì 23 Luglio 2018, 07:30
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Piazza Trieste e Trento, sabato sera d'estate, auto che parcheggiano in ogni possibile zona proibita, ciclomotori che arrivano a tutta velocità e aggrediscono piazza del Plebiscito pedonalizzata. Il degrado è servito. E a governare la piazza ci sono i parcheggiatori abusivi: prezzi modici perché siamo ai margini della zona della movida, se va bene te la cavi con cinque euro, ma solo se prometti che non resterai a lungo.

C'è un momento preciso che segna il cambio della guardia fra il presidio dello Stato e quello dell'antistato: è il momento in cui cala la sera. Durante il giorno la piazza del Gambrinus, quella con accesso a via Chiaia e via Toledo, quella che permette di deviare verso il teatro San Carlo o il palazzo Reale, è abitualmente tutelata dalle forze dell'ordine. C'è quasi sempre un'auto della polizia, spesso una gazzella dei carabinieri, ci sono costantemente i vigili che hanno un presidio fisso alla fontana del carciofo, sostenuti dai motociclisti che invece si occupano di piazza del Plebiscito. Insomma, finché c'è il sole, resiste anche la sensazione di sicurezza. Ma quando cala la notte cambia tutto.
 
Soprattutto durante i mesi estivi, nei giorni del week end, piazza Trieste e Trento diventa di «proprietà» degli abusivi. C'è lo slargo che si trova fra il San Carlo e Palazzo Reale che è ambitissimo dai parcheggiatori: centinaia di posti auto a disposizione, che durante il giorno sono vietati perché l'accesso sarebbe riservato solo ai pochi che hanno i permessi. Quando c'è il sole, se solo provi ad avvicinarti a quell'area per lasciare l'auto, vieni inseguito dal fischio di un agente della polizia municipale che ti invita ad andare via immediatamente. Quando il sole non c'è, invece, il fischietto lo senti ugualmente, ma è quello del parcheggiatore abusivo che ti invita ad entrare, ti mostra lo stallo che ha destinato al tuo parcheggio, e quando scendi dall'auto viene anche a chiederti il pagamento, senza giri di parole, senza paura di nulla «fanno cinque euro, ma se fate tardi diventano dieci».

A partire dalle 21, durante il week end, il presidio fisso della piazza viene eliminato. Il personale viene destinato alle aree più calde della movida di Chiaia che si concentrano per la maggior parte nella zona del lungomare e del quadrilatero dei baretti, in questa piazza passa di tanto in tanto una pattuglia automontata ma siccome viene notata a distanza, gli abusivi smettono per qualche minuto di fare il loro mestiere e riprendono subito dopo il passaggio dei vigili. In questo periodo, poi, c'è anche la questione delle ferie dei vigili che ridimensiona ulteriormente il già esiguo numero di agenti a disposizione. Il calo medio di presenze a luglio si attesta intorno al 45% e il comandante Ciro Esposito fa i salti mortali per tenere sotto controllo la città: soprattutto durante i week end cerca di ridurre al minimo il personale impegnato nelle ore diurne per concentrarlo di notte quando il popolo del divertimento torna dalla spiaggia e si riversa per strada. Ma il discorso è sempre lo stesso: la coperta è corta, gli agenti sono pochi e una larga parte della città resta nelle mani di chi va a prendersela con la violenza.

Da sempre zona di confine fra il pallonetto di Santa Lucia e i Quartieri Spagnoli, piazza Trieste e Trento è diventata, negli ultimi anni, terra di continue dimostrazioni «di forza» da parte dei clan dell'una o dell'altra fazione. Solo nel 2018 sono state registrate e denunciate ufficialmente quattro «stese», alcune con esplosione di colpi di arma da fuoco. Ma i residenti spiegano che il passaggio di gruppi in moto con persone che mostrano le armi per attestare la supremazia sul luogo, si verifica con cadenza settimanale anche se è proprio l'estate che segna il momento di massima espansione delle stese.
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