Napoli, il campanile della Pietrasanta invaso da arbusti ed erbacce: «Potrebbe crollare tutto»

Napoli, il campanile della Pietrasanta invaso da arbusti ed erbacce: «Potrebbe crollare tutto»
di Antonio Folle
Giovedì 10 Giugno 2021, 18:28 - Ultimo agg. 11 Giugno, 08:06
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Il campanile della Pietrasanta, una delle strutture che rendono unico il centro storico di Napoli, è annoverato tra i più antichi campanili d'Italia. Fa infatti parte della chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, chiesa basilicale costruita nella seconda metà del seicento da Cosimo Fanzago su una struttura paleocristiana risalente all'epoca romana. I bombardamenti della seconda guerra mondiale ed il terribile terremoto dell'80 hanno rimaneggiato l'edificio sacro che, oggi, è usato principalmente per mostre, convegni e conferenze. 

La torre campanaria è uno dei monumenti che più attirano l'attenzione e la curiosità dei turisti anche a causa dello splendido blocco di marmo intarsiato risalente all'epoca romana presente sulla facciata che affaccia su via Tribunali.

Blocco di marmo che è stato al centro di travagliate vicende, tra imbrattato di selvaggi, maldestri tentativi di pulizia e interventi di tecnici specializzati. 

 

Nelle scorse ore il Comitato Vivibilità Cittadina e Qualità della Vita presieduto da Gennaro Esposito ha lanciato un allarme per la salvaguardia dell'antichissima torre campanaria. Da ormai diversi mesi il tetto della struttura è invaso da un intricato complesso di piante rampicanti che stanno letteralmente sgretolando la roccia. Un problema, quello delle piante infestanti, che interessa moltissimi monumenti napoletani e che rischia di compromettere in maniera seria - oltre a rappresentare un pericolo per l'incolumità dei passanti - la stabilità del tetto della struttura.

«E' assolutamente inaccettabile tollerare in silenzio che una così fitta vegetazione spontanea abbia invaso il campanile della Pietrasanta - denuncia Esposito - anche perchè quella vegetazione rischia di fratturare in maniera irreparabile la malta che tiene insieme i mattoni che ricoprono il monumento. Ci troviamo di fronte ad un vero insulto al nostro patrimonio ed ai nostri monumenti - continua - e ci auguriamo che quanto prima le istituzioni si mobilitino per mettere in sicurezza il campanile e preservarlo da un inaccettabile rischio crollo».

Il problema delle erbacce infestanti che si "infiltrano" all'interno di monumenti ed edifici è estremamente diffuso in una città dove la manutenzione ordinaria e straordinaria, salvo pochi interventi-spot, è ferma al palo da ormai troppi anni. Negli ultimi anni tantissimi campanelli d'allarme hanno alzato il livello di attenzione su una situazione che rischia di compromettere la sicurezza dei cittadini nel centro storico della città. 

«Il problema delle radici invadenti nel centro storico di Napoli - afferma Antonio Pariante del Comitato Civico Portosalvo - esiste da empo ed è assai diffuso. Esso rappresenta un serio rischio per tutti i monumenti dell'area Unesco ma, nonostante i clamorosi incidenti della guglia di piazza del Gesù e del campanile di Sant'Agostino alla Zecca, l'amministrazione comunale non ha mai preso provvedimenti per rimuovere queste pericolose vegetazioni che spaccano le pietre e minacciano la pubblica incolumità. Sarebbe opportuno - suggerisce Pariante - stabilire un adeguato piano di interventi per rimuovere queste radici, come del resto si fa in tutte le città d'arte, per evitare che possa accadere qualcosa di grave».

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