«Vi sistemo la barca», a Napoli spuntano i pirati del parcheggio a mare

«Vi sistemo la barca», a Napoli spuntano i pirati del parcheggio a mare
di Paolo Barbuto
Giovedì 11 Giugno 2020, 09:00 - Ultimo agg. 13:12
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«No, qui a Mergellina non c'è nessun tipo di abuso, tutto viene fatto alla luce del sole forse solo qualcosina...». Il concetto viene spiegato dolcemente con parole che non hanno un sapore d'illegale: «Se una persona non sa dove lasciare la barca, riescono a trovare posti un po' così - dice l'uomo che stava per imboccare il molo e s'è fermato un attimo per difendere Mergellina - cioè posti non proprio regolari ma nemmeno fasulli. Insomma, si prende dei soldi e gli guarda la barca, certe volte per gli accordi lunghi gliela tira anche in secca sulla spiaggia».

Cioè fanno i parcheggiatori abusivi del mare? «Eh, vabbè. Mo' queste sono parole esagerate. Danno una mano alle persone che non hanno trovato posto».
Insomma, fanno davvero i parcheggiatori abusivi del mare.

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Il mercoledì mattina di Mergellina è pieno di vento, di sole e di tensione. È il giorno seguente al blitz della Capitaneria che ha scoperto un'occupazione abusiva di scogliera e ha fatto scattare i deferimenti alle autorità. Nel mirino sono finiti i gestori del campo boe che si trova all'altezza del consolato americano i quali, secondo i rilievi, avrebbero piazzato strutture abusive per consentire a chi lascia le barche alla loro boa di raggiungere più facilmente il tender che li conduce agli scafi ormeggiati.

Il sole poco prima delle 13 diventa rovente come ad agosto, una donna si ferma a chiedere quanto costa affittare un gommone, l'aria sembra serena. Sembra, appunto. Perché d'un tratto si leva una voce: «'Sta arrivanno Nigro». Nigro è il luogotenente della capitaneria che martedì ha condotto le operazioni dalle quali è scaturita la denuncia. Non sappiamo se l'uomo fosse davvero all'orizzonte ma è bastato urlare quel nome perché scattasse una repentina procedura d'emergenza: via dagli scogli sedie, ombrellone e frigorifero con le bibite. Roba accatastata e nascosta sotto un telo verde a ridosso del muretto degli scogli.
 

 

Poco dopo una delle donne del gruppo a guardia del campo boe ha iniziato a inveire contro gli inquilini del palazzo che affaccia sulla sua attività. Parolacce, rabbia e una spiegazione che è totalmente reale: «Noi per quel campo boe paghiamo regolarmente, non c'è nulla di illegale», ed è vero. Irregolari erano le strutture sulla scogliera, non gli ormeggi che sono stati ufficialmente richiesti e regolarmente concessi, a pagamento.

Insomma, lì non c'è abusivismo a mare. Ce n'è altrove, però. Una lettera (firmata), è giunta l'altro giorno al consigliere regionale Francesco Borrelli: «Conteneva una dettagliata spiegazione del modo in cui i parcheggiatori abusivi del mare agganciano i clienti e li spennano - dice Borrelli - Ovviamente ho girato la segnalazione alla Capitaneria perché faccia accertamenti. Anche se i dettagli della missiva erano talmente puntuali da lasciare pochi dubbi».
 

Secondo la lettera giunta al consigliere regionale, ci sarebbe una modalità di aggancio di ogni barca non conosciuta in zona e quindi senza un ormeggio garantito: quella lettera spiega che c'è un gruppo che si sarebbe impossessato anche di strutture altrui per avere più spazio e, ovviamente, maggiore clientela.

La versione che abbiamo raccolto noi, invece, è molto più modesta, coinvolge piccolissimi scafi e qualche gozzo, produce entrate decisamente inferiori e viene gestita in maniera ancora artigianale: «Chi non ha un posto ufficiale si rivolge a queste persone - spiega il gancio - che gestiscono le piccole barche senza dare troppo nell'occhio. Di buon mattino gli scafi sono tutte a mare, nei pressi delle spiaggette, di sera generalmente vengono tirate in secca, proprio sulla spiaggia. Ma dipende dal vento, dal mare. Se non è previsto maltempo possono restare anche legate agli scogli».

Della questione è già stata informata la Capitaneria che farà accertamenti e porterà chiarezza su ogni dettaglio.
Per la gente del posto, però, non c'è bisogno di fare tanti accertamenti, lo sanno tutti che va così, e nessuno se ne duole perché quella fettina piccola di mercato degli ormeggi non toglie grossi guadagni ai giganti, offre un po' di ossigeno agli abusivi e, soprattutto, consente la pace sociale a Mergellina. 

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