Napoli, piscina e residenze nell'ex Corradini di San Giovanni: progetto da 21 milioni

Il complesso è composto da 54 edifici in abbandono da decenni

Il rendering del progetto
Il rendering del progetto
di Alessandro Bottone
Lunedì 2 Gennaio 2023, 18:36
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Residenze universitarie, spazi per giovani e attività fisica e una piscina. Si disegna il futuro della Corradini, l'ex complesso industriale di San Giovanni a Teduccio, quartiere nella zona orientale di Napoli. Le idee sono messe nero su bianco nel progetto di fattibilità tecnico-economica approvato dal Comune di Napoli il cui intento è recuperare parte dei capannoni abbandonati e degradati per riconsegnarli ai cittadini e, in particolare, ai giovani.

Il complesso sul mare, sottoposto a vincolo ai sensi del Codice dei Beni Culturali, è composto da cinquantaquattro edifici tra capannoni e altri fabbricati, tutti in stato di pesante abbandono da decenni, interessati da crolli e fenomeni di dissesto e degrado molto avanzati. L'ex Corradini, frutto dell’annessione di vari edifici costruiti in periodi diversi, ha ospitato attività diverse - dalla lavorazione del ferro al tessile - fino al 1949 quando la società fu posta in liquidazione dopo un tentativo fallito di autogestione operaia. Dismesse le operazioni industriali, i capannoni sono stati abbandonati e progressivamente interessati da occupazioni, furti e atti vandalici.

Già da tempo si immagina di realizzare un distretto produttivo culturale integrato da spazi pubblici, strutture ricettive e per il tempo libero insieme ad attrezzature collettive. Una residenza universitaria, uno spazio eventi multiuso - convegni, mostre, feste, cerimonie e così via - e una struttura ricettiva.

 

I ventuno milioni e mezzo di euro ora a disposizione di Palazzo San Giacomo sono concentrati su un'area specifica dell'ex Corradini di Napoli Est, ossia quella già interessata dal progetto preliminare approvato con due delibere dell'ex giunta comunale, una del 2014 e l'altra del 2015. Buona parte dell'ex fabbrica di San Giovanni a Teduccio - acquistata nel 1999 dal Comune di Napoli - nel 2003 è stata affidata in concessione alla società Porto Fiorito affinché si realizzasse il porto turistico. Svanito il progetto, tale porzione dell'ex Corradini è tornata, di recente, nella disponibilità pubblica. Per questi immobili, infatti, a maggio 2022 è stato sottoscritto il Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) “Napoli Vesuvio-Pompei” tra Ministero per il Sud e Comune di Napoli per il loro recupero con dodici milioni di finanziamento.

Il progetto ora approvato dalla giunta comunale individua, dunque, un primo stralcio che riguarda il restauro e la riqualificazione delle aree del comprensorio industriale propriamente denominate ex-Corradini escludendo quelle dell'ex fabbrica pellami De Simone (per queste esiste un altro progetto) e il sovrappasso dei binari che sono comprese nel secondo lotto. Per il primo stralcio funzionale ci sono a disposizione venti milioni del “Fondo per l’attuazione del piano nazionale per le città” e un altro milione e 484mila euro del “Protocollo di intesa per il Piano Innovativo in ambito urbano”.

Le più recenti analisi, condotte insieme a ricercatori e studenti universitari, hanno evidenziato la necessità di destinare l'ex fabbrica di San Giovanni a Teduccio ad attività a carattere espressivo-culturale e sportive e di realizzare spazi per il tempo libero oltre a una foresteria e di insistere sulla funzione di residenza universitaria con i relativi servizi comuni (da affidare all'azienda regionale ADISURC). Ai soggetti privati sarà concessa la gestione dei soli spazi destinati alla ristorazione. Tra le attrezzature previste c'è anche una piscina di venticinque metri per nove e profonda un metro e trenta centimetri. A questi si aggiungono una biblioteca o sala multimediale, una ludoteca, un teatro, una palestra e gli uffici. Le varie aree avrebbero in comune una grande piazza e per gli utenti si realizzano apposite aree parcheggio.

L'idea generale è di fare dell’area ex-Corradini un hub universitario e un incubatore creativo, uno spazio di lavoro, cultura e tempo libero. Il progetto prevede il restauro degli immobili di cui sono ancora presenti, anche parzialmente, le murature portanti. Si prevedono: la bonifica di macro e microflora e l'eliminazione della vegetazione infestante; la ricostruzione delle aree crollate degli immobili con analoghe tipologie di intervento strutturale; il recupero e restauro, ove possibile, delle capriate in legno e ferro. Per le parti mancati e per le capriate non recuperabili si prevede l’inserimento di nuovi elementi, identici ai preesistenti. Si lavora al consolidamento dei solai, o al loro rifacimento, e delle strutture a volta. Si sostituiscono gli infissi esterni danneggiati. Si lavora su pavimentazioni, massetti, intonaci e murature esterne che saranno trattate con prodotti antisalino e antiumidità vista la vicinanza del mare. Si realizzano gli impianti idrici, elettrici, di riscaldamento/climatizzazione e di sicurezza. Saranno posati anche un impianto fotovoltaico e una rete di raccolta dell’acqua piovana sulla copertura dei fabbricati e la realizzazione di apposite cisterne. Il quadro economico totale è di ventuno milioni e 484mila euro di cui diciassette milioni per lavori. Stando al cronoprogramma approvato dalla giunta guidata da Gaetano Manfredi l'apertura del cantiere è prevista per maggio 2024 e il collaudo delle strutture entro dicembre 2025.

Intanto si lavora per bonificare le aree dell’ex Corradini dall'amianto: i lavori sono stati rallentati dalle restrizioni per l'emergenza sanitaria, dalla cessione del ramo d'azienda della ditta appaltatrice e dalla difficoltà di reperire impianti di smaltimento. Inoltre, i futuri spazi saranno facilmente raggiungibili grazie a un attraversamento della linea ferroviaria che sarà realizzato da RFI, Rete Ferroviaria Italiana, nell’ambito del più ampio progetto di riqualificazione della stazione ‘San Giovanni-Barra', posta proprio a ridosso dell'ex complesso industriale. L'intervento di RFI verrà realizzato con i fondi del PNRR per la riqualificazione delle stazioni della linea metropolitana 2 di Napoli.

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