Napoli, Scandone choc: cede il solaio, la piscina chiude ancora

Napoli, Scandone choc: cede il solaio, la piscina chiude ancora
di Angelo Rossi
Giovedì 7 Ottobre 2021, 23:44 - Ultimo agg. 9 Ottobre, 09:45
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Scandone, ci risiamo. Richiude i battenti la piscina-gioiello di Napoli, definita recentemente da Federica Pellegrini «una delle più belle d’Europa». Uno stop annunciato per fronteggiare imprevisti tecnici che si sono verificati nelle ultime settimane e che danneggia non poco le attività sportive delle società ospitate nell’impianto di Fuorigrotta. Sono una quindicina che si dividono gli spazi d’acqua della piscina e c’è anche il forte disagio delle squadre di pallanuoto, che alla Scandone giocano le proprie partite casalinghe e che adesso sono costrette ad emigrare.

Il nesso temporale ha fatto sorgere un dubbio spontaneo: come mai la chiusura s’è resa necessaria dopo la fine dell’Isl, il campionato mondiale di nuoto per club che ha vissuto giorni di appassionate competizioni proprio nella vasca di viale Giochi del Mediterraneo? Precisazione doverosa: l’Isl in alcun modo ha contribuito alla chiusura forzata.

Anzi, il fatto scatenante si è verificato proprio nei giorni in cui la Pellegrini e i suoi compagni di squadra davano battaglia agli altri team. In pratica, qualche ora prima che gli atleti scendessero in acqua, si è verificato un crollo parziale del solaio: un blocco di circa quattro metri quadrati si è sbriciolato al suolo, per fortuna senza il minimo danno per gli atleti che avevano lasciato gli spogliatoi per recarsi sul piano vasca. Gli immediati interventi si sono resi necessari per la messa in sicurezza della parte invasa dall’intonaco caduto, in poche parole si è trattato di riparazioni temporanee ma è chiaro che in queste condizioni l’Asl non avrebbe mai permesso che l’impianto tornasse da subito a disposizione delle società ospitate. Terminate le gare dell’Isl, s’è fatto il punto della situazione e così, tra rifacimenti del solaio, svuotamento della vasca e vari controlli tecnici, la decisione della chiusura è stata inevitabile. Il direttore degli impianti sportivi, Peppe La Marca, terrà in queste ore una riunione con tecnici e dirigenti del Comune per definire il piano di lavori e per far partire le dovute richieste di autorizzazione. Quanto dureranno i lavori? Dovrebbero essere completati entro questo mese, La Marca è fiducioso: «Penso e spero che ce la faremo per la fine di ottobre, forse però riconsegneremo la piscina ai napoletani con qualche giorno d’anticipo».

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La Scandone chiusa manda ko le varie società amatoriali e soprattutto la pallanuoto: a Fuorigrotta si giocano tutte le gare casalinghe delle formazioni iscritte ai campionato di serie A e B. Su tutte il Posillipo, unico team che milita in A1. «Abbiamo ricevuto in tempo la comunicazione dell’indisponibilità della piscina, ne abbiamo parlato con i responsabili del Comune ottenendo le dovute assicurazioni in tal senso. Il rapporto è molto cordiale - ha sottolineato il vicepresidente sportivo posillipino Fulvio Di Martire - speriamo soltanto che la chiusura non vada oltre i tempi stabiliti». I disagi non sono mancati, in coincidenza con i temporali di questi giorni che hanno costretto la squadra rossoverde a non allenarsi: la piscina sociale (come anche quella della Canottieri al Molosiglio) infatti è scoperta in attesa che venga montato la copertura pressostatica. «Contro il Recco giocheremo a Santa Maria Capua Vetere - osserva Roberto Brancaccio, allenatore del Posillipo - ma per il 30 ottobre potremmo farcela ad ospitare la Lazio alla Scandone. Per qualche partita si può ovviare con i soliti sacrifici, mi auguro però di non arrivare a dicembre con gli stessi problemi di oggi». 

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