Napoli, da Ponticelli un «modello»
per gestire le biblioteche pubbliche

Napoli, da Ponticelli un «modello» per gestire le biblioteche pubbliche
di Alessandro Bottone
Venerdì 24 Settembre 2021, 20:10
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Spazi curati, opportunità per i giovani e diversi eventi culturali. Volge al termine l'esperienza che ha permesso di riqualificare e rigenerare la biblioteca comunale 'Grazia Deledda' di Ponticelli, nella zona orientale di Napoli, grazie all'impegno di tre realtà associative. Il progetto 'SocializziAMO in Biblioteca' ha visto in azione le associazioni TerradiConfine e Noi@Europe e la cooperativa sociale Sepofà con il contributo del MIBACT.

Da bene pubblico a rischio chiusura per inagibilità a polo culturale e di aggregazione per i giovani del quartiere Ponticelli, e non solo. Grazie alle risorse pubbliche sono stati riqualificati alcuni locali della struttura comunale da tempo interessata da usura e degrado. Di diverso respiro le attività messe in campo dai volontari delle tre realtà per offrire servizi e confort a coloro che frequentano la biblioteca, specie studenti di scuola superiori e università.

Molti i giovani che hanno partecipato ai quattro corsi gratuiti di lingua: inglese, arabo, francese e spagnolo. É una delle attività svolte dall'associazione Noi@Europe che ha portato avanti anche il progetto dell'arredo partecipato col quale sono stati costruiti tavoli e panche in legno nel cortile così da agevolare lo studio all’aria aperta e i momenti di socializzazione.

La cooperativa Sepofà, oltre a curare la comunicazione dell’intero progetto per coinvolgere cittadini e fruitori, ha messo in campo il corso gratuito di editoria con cui i giovani hanno potuto ottenere competenze e strumenti per poter approcciare al settore dell’editoria. Il progetto ha anche permesso l'apertura straordinaria della biblioteca per quei momenti non più assicurati dai dipendenti comunali, ovvero il pomeriggio nei giorni feriali e i fine settimana. È una attività messa in campo dagli operatori di TerradiConfine, associazione che si è impegnata anche nella catalogazione del patrimonio di libri conservato da tempo nella struttura di vico Santillo. Coinvolti anche i bambini grazie al laboratorio di narrazione: racconti e storie hanno permesso di avvicinarli alla lettura e alla scrittura.

«Si conclude il progetto ma non termina l'impegno della nostra associazione. Continuiamo a garantire con i nostri volontari l'apertura fino alle 20 insieme alle altre associazioni partner di progetto» spiega Pietro Sabatino di Noi@Europe il quale crede che sia importante «un accordo di co-gestione tra Comune, Municipalità e associazioni che garantisca gli standard che abbiamo raggiunto e li migliori col tempo».

«Abbiamo introdotto un nuovo paradigma di fare e vivere la biblioteca: dai corsi di lingua alle modifiche strutturali degli arredi partecipati, dai corsi di scrittura creativa alle presentazioni di libri. Abbiamo dimostrato, laddove fosse necessario, che il terzo settore può prendersi cura dei nostri beni comuni» afferma Roberto Malfatti della Sepofà.

«Si deve continuare a fare luce su quelle che sono le bellezze e le potenzialità del nostro quartiere, focalizzandoci specialmente sui luoghi di cultura nei nostri territori completamente abbandonati. Sicuramente la Biblioteca Deledda, che é oggi protagonista, merita di più» evidenzia Adriana Romano di Terradiconfine.

La biblioteca di Ponticelli, dopo il lungo stop dovuto alla pandemia, è stata rianimata grazie allo sforzo sinergico di diversi protagonisti che hanno messo in campo un modello di gestione che potrebbe aiutare a rianimare le biblioteche di Napoli e di altre città. Resta molto da fare per migliorare la struttura comunale di Napoli Est: alcuni locali al primo piano restano inutilizzabili a causa dell’usura e occorrono altre risorse per poterli restituire alla cittadinanza. Altra attenzione occorre per la manutenzione ordinaria e la pulizia del bene che torna a essere frequentato da tante persone.

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