Napoli Porta Est, il piano del sindaco Manfredi: «Ok al rilancio della City»

La delibera di giunta comunale: ridimensionate le richieste della Regione

Il Centro direzionale
Il Centro direzionale
di Luigi Roano
Mercoledì 23 Novembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 16:02
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“Porta est” si farà ma alle condizioni del Comune che ha traslato nella delibera 452 approvata in giunta il 17, cioè 6 giorni fa, tutto il lavoro svolto in Commissione urbanistica.

Cosa significa? Nel progetto delle Fs deve rientrare a pieno titolo il Centro direzionale individuato quale innesco della Variante orientale al Prg. «E naturale collegamento con lo sviluppo della stazione Garibaldi». Quanto agli indici di fabbricabilità e alle metrature richieste, il Comune resta fermo nelle sue posizioni espresse in Commissione urbanistica. Rispetto ai 126mila e 800 metri quadri richiesti dalle Fs ne concede 81.097. Cioè un aumento del 15% degli indici, che sommato al 20% che concede la legge urbanistica regionale fa lievitare la somma a un più 35%. Per far quadrare i conti il gruppo delle Ferrovie dello Stato - che cederà suoli per fare le opere infrastrutturali ma sulla restante parte opererà sulla rigenerazione urbana per fare cassa - dovrà puntare su due terzi della richiesta.

Tutto questo ora è contenuto nella delibera 452 approvata all’unanimità della giunta guidata dal sindaco Gaetano Manfredi e lunedì approderà in Consiglio comunale.

Se ci sarà il semaforo verde la delibera approderà in conferenza dei servizi, quella aperta dalla Regione dove se sarà accettata la proposta proseguirà il suo cammino e si arriverà all’accordo di programma con Palazzo San Giacomo e tutti gli attori in campo. La sostanza è che la cittadella dei grattacieli sarà il perno intorno al quale ruoterà il progetto “Porta est” nell’ex scalo merci di corso Lucci, così come la Variante al Piano regolatore partirà esattamente dal quartiere ideato da Kenzo Tange. 

E il nuovo quartier generale della Regione? L’inutile doppione del Centro direzionale 200 metri più avanti e che ha paralizzato per mesi “porta Est” che fino ha fatto? «È un problema di rapporti tra Fs e Regione, il Prg in quelle aree è molto chiaro», ripete come un mantra Manfredi. Ma il governatore ci ha provato in tutti i modi a mettere lo zampino nelle decisioni del Comune e andare oltre il 35% ottenuto. Venerdì scorso ha convocato all’ente di Santa Lucia il gruppo consiliare del Pd per capire come avrebbe votato in Aula la delibera. E la risposta dei consiglieri comunali è stata molto semplice: «Noi siamo il Comune e la linea è quella del sindaco Manfredi con la quale siamo d’accordo». Il governatore ha preso atto. «A noi interessa - spiega il capogruppo dem Gennaro Acampora - lo sviluppo di quell’area e del Centro direzionale e gli investimenti che si faranno. E che chi li farà si prenda in carico per un certo periodo di tempo della manutenzione delle opere che resteranno alla città quali parchi urbani e impianti sportivi». Nessun cenno al nuovo quartier generale della Regione. 

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Stando a quello che trapela la trattativa tra Fs e Regione è fitta. E l’ente di Santa Lucia si sarebbe - si fa per dire - accontentato di 20mila metri quadri per la nuova casa della Regione cioè un terzo della richiesta iniziale vergata in Conferenza dei servizi che era di 60mila. Per avere un’idea di cosa si sta parlando, la Regione avrà comunque a disposizione uno spazio grande 4 volte l’area di Piazza Carlo III. Il costo dell’opera è di mezzo miliardo, uno sforzo fatto con soldi della Ue e fondi propri, per risparmiare 15 milioni di fitti passivi all’anno. Significa che il nuovo quartier generale in termini di bilancio verrà ammortizzato in oltre mezzo secolo. E poiché gli spazi non basteranno e la Regione dovrà sviluppare in altezza quello che non potrà fare in piano, De Luca medita di nuovo sulla torre, purché non sia più alta di quelle delle Fs in piazza Garibaldi. Del resto nella delibera è prevista una quota di edilizia residenziale pubblica dell’8% e in generale un totale del 52% di servizi pubblici e questo significa che l’edilizia privata si ferma a quota 47%, con questi numeri per far quadrare i conti la Regione può solo puntare sulle altezze. 

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