Napoli porta est, il nodo cubature nel progetto della Regione Campania

Napoli porta est, il nodo cubature nel progetto della Regione Campania
di Luigi Roano
Sabato 3 Settembre 2022, 11:05 - Ultimo agg. 14:40
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Sono i paletti del Prg a portare il progetto del nuovo quartier generale della Regione - fortemente voluto dal presidente Vincenzo De Luca - letteralmente su un binario morto. Sono i numeretti degli indici di fabbricabilità l'ostacolo che sembra davvero insormontabile al progetto del Governatore di trasferire gli uffici della Regione dal Centro direzionale appena 200 metri più avanti, un doppione sul quale i dubbi sulla sua necessità sono sempre più forti e arrivano da molti attori istituzionali e non della città. Come stanno le cose? Prima di approfondire, vale sempre la solita premessa, ovvero che l'operazione delle Fs - cioè interrare il fascio dei binari della Circumvesuviana, fare una bretella che dall'uscita dalla A3 porti direttamente nel terminal dei bus al Corso Arnaldo Lucci, riqualificare un'area che va da Porta Nolana passando per l'ex deposito merci Fs fino a Piazza Garibaldi, installandovi sopra anche cubature residenziali e altri attrattori - è di qualità e utile a snellire il traffico nell'area orientale della città. Quello che non va e non fa quadrare i conti è il nuovo headquarter dell'ente di Santa di Lucia. Veniamo ai numeri. L'area in questione è delle Ferrovie dello Stato ed è di 127mila metri quadrati, su quel pezzo di città l'indice di fabbricabilità del Prg consente cubature per non più di 55mila metri quadri. Il resto dei suoli deve essere utilizzato per le cosiddette attrezzature urbane ovvero servizi ai napoletani e non altro. Alle Fs per far quadrare i conti del suo progetto a livello di sostenibilità finanziaria, di metri quadri ne servirebbero 66mila. Ne mancherebbero all'appello ancora 10mila. Tuttavia, la distanza per raggiungere lo standard desiderato dalle Fs - senza sconvolgere il Prg - non sarebbe incolmabile. Con accorgimenti sulle opere da costruire e rinunciando a qualcosa la chiusura del cerchio si potrebbe trovare. A sconvolgere qualsiasi ipotesi di accordo - almeno a oggi - è il progetto della Regione che per la costruzione della sua nuova cittadella ha chiesto 60mila metri quadri alle Fs. In buona sostanza ci vorrebbe il raddoppio dell'indice di fabbricabilità che oggi è dello 0,89 per metro quadro. Una ipotesi che il Comune con il sindaco Gaetano Manfredi e la vicesindaca e assessore all'Urbanistica Laura Lieto hanno già bocciato. Sulla materia è sovrano Palazzo San Giacomo e il Consiglio comunale dal quale al riguardo non arriva nessun segnale di apertura verso la Regione, anzi. La distanza, in questo caso politica e amministrativa tra Regione e Comune, sembra davvero incolmabile. Riepilogando, la posizione della Regione al momento da un lato blocca il progetto delle Fs denominato Porta est, e dall'altra priva la città di un importante risistemazione di un'area che storicamente è congestionata. La Conferenza dei servizi che ha un ruolo chiave, cioè deve dichiarare la fattibilità del progetto, si riunirà solamente dopo le elezioni politiche, questo trapela dal Comune ma anche dalla Regione. E si profila una resa dei conti tra De Luca e Manfredi che in questo primo anno hanno della nuova sindacatura già hanno battagliato molto su temi importanti e sempre con al centro i bisogni della città. Tra il governatore e l'ex rettore la visione su questo è diametralmente opposta. Il sindaco non a caso ha bloccato tutto in conferenza dei servizi e sta cercando una operazione rilancio del Centro direzionale e di tutta l'area di Gianturco aree escluse dal progetto delle Fs e della Regione. 

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In questo contesto la mossa del sindaco arriva proprio a margine del Consiglio comunale: «A breve - dice - faremo un annuncio di quella che sarà una road map sul Centro direzionale. Da un lato stiamo organizzando un workshop con possibili investitori per dare una nuova dimensione urbanistica sia al Centro direzionale che a tutta l'area che c'è intorno. Il discorso del rilancio passa anche per quello che c'è fuori dal Centro direzionale». La seconda mossa del sindaco è nelle intenzioni un cambio di marcia su cose più concrete e facilmente attuabili e che già migliorerebbe la vita nella cittadella disegnata da Kenzo Tange. «A breve - conclude Manfredi - avremo anche una serie di incontri operativi per risolvere la questione della manutenzione del Centro direzionale e la gestione dei parcheggi.

E farò anche un sopralluogo alla stazione della linea 1. È fondamentale per il percorso di rilancio del sito. Stiamo spingendo perché apra entro fine anno e seguiamo con molta attenzione i lavori». 

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